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Correzione errore materiale: quando è duplicazione spese

La Cassazione ha ordinato la correzione di un errore materiale in una sua precedente ordinanza. Aveva erroneamente liquidato le spese legali ‘per ciascuno’ dei resistenti difesi da un unico avvocato, creando una duplicazione delle spese. La Corte ha eliminato tale dicitura, chiarendo che il compenso è unico in caso di difesa congiunta.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione Errore Materiale: No alla Duplicazione delle Spese Legali per Difesa Unica

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 26862/2025) ha ribadito un principio fondamentale in materia di liquidazione delle spese processuali, accogliendo un’istanza di correzione errore materiale. Il caso evidenzia come una semplice svista nel dispositivo di un’ordinanza possa portare a una ingiusta duplicazione dei costi legali e sottolinea l’importanza di questo strumento processuale per rimediare a tali imprecisioni.

I Fatti del Caso: una Svista nel Dispositivo

Una parte, soccombente in un precedente giudizio di Cassazione, si vedeva condannata a rimborsare le spese legali ai controricorrenti. Il dispositivo della precedente ordinanza, tuttavia, conteneva un’imprecisione cruciale: liquidava i compensi, pari a 6.000,00 euro, e gli esborsi, per 200,00 euro, specificando che tale somma era dovuta “per ciascuno” dei controricorrenti.

Il problema nasceva dal fatto che tutti i controricorrenti erano assistiti e difesi dal medesimo avvocato. La ricorrente ha quindi avviato la procedura di correzione errore materiale, sostenendo che tale formulazione comportasse un’illegittima moltiplicazione del compenso dovuto al singolo difensore. Inoltre, veniva segnalato un ulteriore errore nella motivazione, dove era stato erroneamente menzionato il nome di un soggetto completamente estraneo al giudizio.

La Decisione della Cassazione sulla correzione errore materiale

La Corte di Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso. Ha riconosciuto che la dicitura “per ciascuno” costituiva un palese errore materiale, frutto di una mera svista, e ne ha quindi disposto l’espunzione dal dispositivo della precedente ordinanza.

La Duplicazione delle Spese come “Mera Svista”

La Corte ha osservato che, quando più parti sono assistite da un unico difensore, il compenso è unico, pur potendo essere soggetto ad aumenti previsti dalla legge, ma non può essere duplicato o moltiplicato per ogni parte assistita. La stessa motivazione della precedente ordinanza faceva riferimento cumulativo ai controricorrenti, confermando che l’intenzione del collegio non era quella di moltiplicare gli importi. La presenza della locuzione “per ciascuno” nel solo dispositivo era quindi un’evidente incongruenza da correggere.

La Richiesta di Elisione degli Esborsi

Diversamente, la Corte ha rigettato la richiesta di eliminare la condanna al pagamento degli esborsi di 200,00 euro. Secondo i giudici, la liquidazione di tale somma, anche se forfettaria, rappresenta un contenuto sostanziale della decisione e non una semplice svista. Pertanto, non poteva essere modificata attraverso la procedura di correzione errore materiale, che è limitata agli errori formali e non può essere usata per rimettere in discussione il merito della decisione.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Corte si fonda sulla netta distinzione tra errore materiale e vizio di giudizio. L’errore materiale è una divergenza tra il pensiero del giudice e la sua espressione materiale nel testo del provvedimento, come un errore di calcolo o una svista. L’errore di giudizio, invece, attiene alla valutazione sostanziale della causa. In questo caso, la moltiplicazione delle spese è stata qualificata come una svista evidente perché in contrasto con il principio consolidato dell’unicità del compenso per la difesa congiunta e con la stessa logica interna del provvedimento. La contestazione sulla quantificazione degli esborsi, invece, avrebbe richiesto una valutazione di merito non consentita in questa sede.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, conferma che la procedura di correzione errore materiale è uno strumento efficace per sanare quelle imprecisioni che, pur essendo formali, possono avere conseguenze economiche significative, come una duplicazione delle spese legali. In secondo luogo, delimita chiaramente l’ambito di applicazione di tale procedura, escludendo ogni tentativo di rimettere in discussione aspetti sostanziali della decisione già presa. Per le parti e i loro avvocati, ciò significa prestare la massima attenzione alla stesura del dispositivo delle sentenze e, in caso di errori palesi, utilizzare con fiducia lo strumento correttivo previsto dalla legge, senza però pretendere di riaprire il merito della controversia.

Quando la condanna alle spese legali “per ciascuno” costituisce un errore materiale?
Costituisce un errore materiale quando più parti sono assistite da un unico difensore. In tal caso, il compenso professionale è unico e non può essere moltiplicato per il numero di parti assistite, rendendo la dicitura “per ciascuno” una mera svista correggibile.

È possibile usare la procedura di correzione di errore materiale per contestare la quantificazione degli esborsi?
No, la procedura di correzione non può essere utilizzata per contestare la quantificazione degli esborsi o dei compensi, poiché tale valutazione attiene al merito della decisione e non a un errore formale. La correzione è ammessa solo per sviste, errori di calcolo o di trascrizione.

Sono dovute le spese per il procedimento di correzione di errore materiale?
No. Secondo la Corte, data la natura meramente amministrativa del procedimento di correzione, non deve essere emessa una pronuncia sulle spese processuali sostenute per avviare tale procedura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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