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Correzione errore materiale: notifica obbligatoria

Un avvocato ha richiesto la correzione di un’ordinanza per l’omessa pronuncia sulla distrazione delle spese in proprio favore. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha qualificato l’istanza come un vero e proprio ricorso, stabilendo che deve essere notificato a tutte le parti del giudizio originario, compresa la stessa società assistita dal legale. Poiché la notifica non era stata effettuata, la Corte ha ordinato di rinnovarla entro 30 giorni, rinviando la trattazione del caso.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Errore Materiale e Distrazione Spese: La Notifica è Sempre Obbligatoria

Un’ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio procedurale fondamentale: la richiesta di correzione errore materiale di un provvedimento, anche se per una semplice omissione, deve seguire le forme di un vero e proprio ricorso e, come tale, va notificata a tutte le parti coinvolte nel giudizio originario, inclusa la propria assistita. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le implicazioni di questa decisione.

I Fatti di Causa: Un’Omissione nel Dispositivo

Al termine di un giudizio di legittimità, la Corte di Cassazione accoglieva le tesi difensive della società Alfa S.r.l., condannando la controparte, la società Gamma S.r.l., al pagamento delle spese processuali. L’avvocato della società Alfa, difensore antistatario, si avvedeva però di un’omissione nel dispositivo dell’ordinanza: la Corte aveva dimenticato di disporre la distrazione delle spese legali direttamente in suo favore. Di conseguenza, il legale presentava un’istanza per ottenere la correzione del provvedimento.

La Procedura per la correzione errore materiale

La Corte, investita della questione, ha prima di tutto qualificato giuridicamente l’atto presentato dal legale. Sebbene denominato ‘istanza’, secondo la Suprema Corte, un atto volto alla correzione errore materiale va trattato a tutti gli effetti come un ‘ricorso’. Questa qualificazione non è puramente formale, ma comporta conseguenze procedurali precise, disciplinate dall’art. 391-bis del codice di procedura civile. La norma stabilisce infatti che tale ricorso deve essere notificato alle altre parti.

La questione centrale affrontata dall’ordinanza interlocutoria è proprio l’ambito di questo obbligo di notifica. L’avvocato ricorrente, infatti, non aveva provveduto a notificare la sua istanza né alla controparte né, tantomeno, alla sua stessa ex cliente.

L’Obbligo di Notifica Esteso a Tutti, Cliente Compreso

La Corte di Cassazione ha chiarito che l’istanza di correzione per omessa pronuncia sulla distrazione delle spese incide sulla posizione giuridica di più soggetti. Da un lato, modifica il soggetto passivo dell’obbligazione (la parte condannata) e, dall’altro, il soggetto attivo (chi ha diritto a ricevere le somme). In origine, il creditore era la società Alfa; con la correzione, diventerebbe il suo avvocato.

Proprio perché la correzione modifica il destinatario del pagamento, è indispensabile che anche la propria parte assistita sia messa a conoscenza dell’istanza e posta in condizione di interloquire. Di conseguenza, il ricorso deve essere notificato a tutte le parti del giudizio originario: le controparti e la stessa parte assistita dal legale che agisce per la correzione.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione richiamando la propria giurisprudenza consolidata. L’omessa notifica del ricorso per correzione a tutte le parti ne determina l’inammissibilità. In questo caso, trattandosi di un vizio sanabile, la Corte non ha dichiarato immediatamente l’inammissibilità, ma ha agito per garantire il corretto contraddittorio. Ha quindi emesso un’ordinanza interlocutoria per ordinare al ricorrente di rimediare all’omissione procedurale.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha rinviato la trattazione del ricorso a nuovo ruolo, concedendo al legale un termine di 30 giorni per rinnovare la notificazione dell’atto a tutte le parti del giudizio, inclusa la propria ex cliente. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza del rigore procedurale: anche un’istanza apparentemente semplice come quella per la correzione errore materiale deve rispettare scrupolosamente le regole del contraddittorio, garantendo che tutti i soggetti le cui posizioni potrebbero essere incise dalla decisione siano formalmente coinvolti nel procedimento.

Come va qualificata un’istanza di correzione di errore materiale presentata in Cassazione?
Un’istanza di correzione di errore materiale viene qualificata dalla Corte di Cassazione come un “ricorso” a tutti gli effetti, e deve quindi seguire le regole procedurali previste per tale atto.

A chi deve essere notificato il ricorso per la correzione di un errore materiale relativo all’omessa distrazione delle spese legali?
Il ricorso deve essere notificato a tutte le parti del giudizio originario. Ciò include non solo le controparti, ma anche la stessa parte assistita dal legale che chiede la correzione, poiché la modifica del destinatario del pagamento incide sulla sua posizione giuridica.

Cosa succede se il ricorso per correzione di errore materiale non viene notificato a tutte le parti?
L’omessa notifica a tutte le parti determina l’inammissibilità del ricorso. Tuttavia, come nel caso di specie, la Corte può disporre la rinnovazione della notificazione, concedendo al ricorrente un termine per sanare il vizio procedurale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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