LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Correzione errore materiale: la Cassazione ordina

Un privato cittadino ha richiesto alla Corte Suprema la correzione di alcuni numeri di sentenze errati, citati in una precedente ordinanza. La Corte ha accolto la richiesta, disponendo la correzione errore materiale e sostituendo i numeri errati con quelli esatti. È stato chiarito che, data la natura non contenziosa del procedimento, non vi è statuizione sulle spese legali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione Errore Materiale: La Cassazione e la Precisione degli Atti Giudiziari

L’accuratezza e la precisione sono pilastri fondamentali del sistema giudiziario. Ogni numero, data o riferimento in un provvedimento ha un peso specifico. Ma cosa accade quando, per un semplice lapsus, un numero viene trascritto in modo errato? Un’ordinanza della Corte di Cassazione illustra perfettamente il meccanismo della correzione errore materiale, uno strumento essenziale per garantire la coerenza e l’affidabilità degli atti giudiziari senza alterare il contenuto della decisione. Questo caso evidenzia come il sistema preveda un rimedio rapido ed efficace per sanare sviste che, se non corrette, potrebbero generare confusione.

I Fatti del Caso

La vicenda nasce dalla richiesta di un cittadino che, analizzando un’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione, si è accorto della presenza di alcuni errori numerici. Nello specifico, il ricorrente ha segnalato che, per ben cinque volte all’interno del provvedimento, il numero di una sentenza del Tribunale era stato riportato in modo errato. Inoltre, anche il numero identificativo di una sentenza della Corte d’Appello, emessa in seguito all’impugnazione della prima decisione, era stato indicato in modo scorretto. Di fronte a queste palesi sviste, il cittadino ha proposto un ricorso specifico per ottenere la correzione di tali imprecisioni.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte Suprema di Cassazione ha accolto il ricorso, riconoscendo la fondatezza delle osservazioni del ricorrente. I Giudici hanno quindi disposto che l’ordinanza precedente fosse formalmente corretta. In particolare, hanno ordinato la sostituzione del numero di sentenza errato del Tribunale con quello corretto in tutti i punti del testo in cui compariva. Allo stesso modo, hanno disposto la sostituzione del numero errato relativo alla sentenza della Corte d’Appello. La Corte ha inoltre stabilito che tali correzioni fossero annotate direttamente sull’originale del provvedimento, a cura della cancelleria, per assicurare la massima trasparenza e ufficialità.

La Correzione Errore Materiale e le Motivazioni della Corte

La Corte ha basato la sua decisione sul principio consolidato in tema di correzione errore materiale. I giudici hanno spiegato che sussiste un errore materiale quando vi è un «difetto di corrispondenza tra l’ideazione del giudice e la sua materiale rappresentazione grafica rilevabile ictu oculi dal testo del provvedimento». In altre parole, si tratta di un errore immediatamente evidente, un lapsus calami che non incide sul processo logico-decisionale del giudice, ma solo sulla sua trascrizione formale.

Nel caso specifico, era palese che i giudici intendessero fare riferimento a determinate sentenze, ma ne avessero semplicemente trascritto un numero sbagliato. La natura non contenziosa di questo tipo di procedimento ha portato la Corte a stabilire che non vi fosse luogo a provvedere sulle spese legali, conformemente a un recente orientamento delle Sezioni Unite. Questo perché la procedura non mira a risolvere un conflitto, ma a ripristinare la correttezza formale di un atto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza riafferma l’importanza dello strumento della correzione degli errori materiali come garanzia di certezza del diritto. Consente di emendare rapidamente sviste che potrebbero altrimenti creare incertezze o problemi interpretativi, senza la necessità di avviare un complesso procedimento di impugnazione. La decisione sottolinea inoltre che tale procedura è un atto dovuto per ripristinare la conformità del documento alla volontà del giudice, e proprio per questa sua natura tecnica e non conflittuale, non comporta alcuna conseguenza sulle spese di lite tra le parti. Un principio di efficienza e chiarezza a tutela di tutti i soggetti del processo.

Quando è possibile chiedere la correzione di un errore materiale in un provvedimento giudiziario?
È possibile quando si verifica un palese e involontario errore nella stesura dell’atto, come una svista nella trascrizione di nomi, date o numeri, che risulta immediatamente evidente (ictu oculi) dalla lettura del testo e che non modifica la sostanza della decisione.

La procedura di correzione di errore materiale comporta una condanna alle spese legali?
No, la Corte di Cassazione ha specificato che in questo tipo di procedimento non si adotta alcuna decisione sulle spese, in quanto la sua natura non è contenziosa, cioè non mira a risolvere una lite tra le parti ma solo a ripristinare la correttezza formale di un atto.

Quali sono gli errori corretti in questo caso specifico?
La Corte ha ordinato di sostituire il numero errato di una sentenza del Tribunale (“11307”) con quello corretto (“11037”) in cinque punti dell’ordinanza, e di sostituire il numero errato di una sentenza della Corte d’Appello (“11307/2009”) con quello corretto (“2635/2014”).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati