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Correzione errore materiale: la Cassazione interviene

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 2447/2025, ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto in un suo precedente provvedimento. L’errore consisteva nell’indicare un numero di sentenza errato da correggere. La Corte ha accolto il ricorso, sostituendo il riferimento sbagliato con quello corretto, senza pronunciarsi sulle spese, e ordinando alla cancelleria gli adempimenti necessari.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione Errore Materiale: Anche la Cassazione Può Sbagliare

L’infallibilità non appartiene al sistema giudiziario, e la procedura di correzione errore materiale ne è la prova. Questo strumento giuridico permette di emendare sviste e imprecisioni nei provvedimenti dei giudici senza alterarne la sostanza. Un’ordinanza recente delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione offre un esempio emblematico, mostrando come persino il massimo organo della giurisdizione ordinaria possa incorrere in un errore e, soprattutto, come possa correggerlo.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale è un concatenarsi di provvedimenti e correzioni. Un avvocato aveva ottenuto un’ordinanza che, tuttavia, presentava un’omissione. Per rimediare, aveva chiesto e ottenuto una prima ordinanza di correzione. Sfortunatamente, questo secondo provvedimento conteneva a sua volta un errore: nel disporre la correzione, indicava un numero di sentenza errato, facendo riferimento a un provvedimento che non era quello oggetto della richiesta originale. A complicare il quadro, la sentenza erroneamente citata era già stata oggetto di un’altra e diversa correzione in un procedimento separato tra le stesse parti. Di fronte a questo nuovo errore, l’avvocato si è visto costretto a presentare un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione, chiedendo di correggere l’ordinanza di correzione.

La Procedura di Correzione Errore Materiale

Il Codice di procedura civile, all’articolo 391-bis, prevede uno specifico strumento per la correzione errore materiale o di calcolo nei provvedimenti della Corte di Cassazione. Si tratta di una procedura snella che non mette in discussione il contenuto della decisione, ma si limita a rettificare sviste oggettive, come un nome sbagliato, una data errata o, come in questo caso, un numero di provvedimento errato. L’obiettivo è garantire la coerenza e la precisione formale degli atti giudiziari, elementi fondamentali per la certezza del diritto e per la corretta esecuzione delle decisioni.

La Decisione della Corte

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, esaminato il ricorso, hanno riconosciuto senza esitazioni la fondatezza della richiesta. La Corte ha constatato l’effettiva presenza dell’errore materiale nell’ordinanza precedente e ha accolto l’istanza del ricorrente. Di conseguenza, ha disposto che il riferimento alla “sentenza n. 24965/2017″ venisse sostituito con il corretto riferimento all'”ordinanza n. 17126/2018”. La Corte ha inoltre ordinato alla Cancelleria di eseguire tutti gli adempimenti necessari per attuare la correzione.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono state concise e dirette. L’errore era palese e oggettivamente riscontrabile. Il fatto che la sentenza erroneamente citata fosse già stata corretta in un altro contesto rendeva ancora più evidente la svista. Trattandosi di un errore imputabile all’ufficio, e non di una questione di merito tra le parti, la Corte ha deciso di non pronunciarsi sulle spese del procedimento, seguendo una prassi consolidata in materia. La decisione riafferma il principio per cui la giustizia deve essere non solo sostanziale, ma anche formalmente ineccepibile, e fornisce gli strumenti per rimediare alle imperfezioni umane che possono verificarsi nel processo.

Conclusioni

Questa ordinanza dimostra l’importanza e l’efficacia del procedimento di correzione errore materiale come garanzia di precisione nell’amministrazione della giustizia. Insegna che nessun organo giurisdizionale è esente da possibili sviste, ma che l’ordinamento prevede rimedi efficaci per assicurare che tali errori non compromettano i diritti delle parti. Per gli operatori del diritto, è un monito a prestare la massima attenzione nella redazione degli atti e, al contempo, una rassicurazione sulla possibilità di rimediare a eventuali imprecisioni formali senza dover affrontare complessi e lunghi giudizi di impugnazione.

Cosa si intende per correzione di errore materiale?
È una procedura legale che consente di correggere sviste oggettive in un provvedimento giudiziario, come errori di calcolo, di trascrizione o l’indicazione di dati errati, senza modificare la decisione nel merito.

È possibile chiedere la correzione di un’ordinanza che a sua volta correggeva un precedente errore?
Sì, il caso in esame dimostra che se un provvedimento di correzione contiene a sua volta un errore materiale, è possibile richiederne un’ulteriore correzione attraverso la medesima procedura.

Chi paga le spese legali in un procedimento di correzione di errore materiale?
Nel caso specifico, la Corte di Cassazione non ha emesso alcuna pronuncia sulle spese. Questa è una prassi comune quando l’errore non è attribuibile alle parti ma all’ufficio giudiziario stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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