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Correzione errore materiale: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha corretto una propria ordinanza per un’omissione relativa alla distrazione delle spese legali in favore dell’avvocato antistatario. Il caso chiarisce che la procedura di correzione errore materiale, ai sensi dell’art. 391-bis c.p.c., può essere attivata d’ufficio dalla Corte stessa, anche su semplice sollecitazione della parte. La decisione sottolinea inoltre che, data la natura amministrativa del procedimento, non è prevista una condanna alle spese per questa fase specifica.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione Errore Materiale: La Cassazione chiarisce la Procedura

Un’ordinanza della Corte di Cassazione ha recentemente offerto importanti chiarimenti sulla correzione errore materiale, un istituto fondamentale per garantire l’accuratezza dei provvedimenti giudiziari. Il caso in esame riguardava l’omessa pronuncia sulla distrazione delle spese in favore di un avvocato. La Corte, intervenendo d’ufficio, ha non solo sanato l’omissione ma ha anche delineato i contorni procedurali e le implicazioni in termini di costi, alla luce delle recenti riforme.

Il Caso: L’Omissione della Distrazione delle Spese

La vicenda trae origine da un’istanza presentata dal difensore della parte controricorrente. L’avvocato segnalava alla Corte di Cassazione di aver omesso, in una precedente ordinanza, di disporre la distrazione delle spese legali in suo favore. Egli aveva ritualmente formulato tale richiesta, sia nelle conclusioni del controricorso sia nella memoria illustrativa, dichiarandosi ‘antistatario’, ovvero di aver anticipato le spese per il proprio assistito.

Nonostante la richiesta fosse formalmente corretta e tempestiva, il dispositivo della prima ordinanza non ne faceva menzione, configurando così un classico errore materiale per omissione.

La Procedura di correzione errore materiale d’Ufficio

Di fronte a questa segnalazione, la Corte non ha atteso un formale ricorso per la correzione, ma ha agito d’ufficio. L’ordinanza spiega che, per effetto delle novità introdotte dall’art. 391-bis del codice di procedura civile, la Corte ha il potere di rilevare e correggere gli errori materiali in qualsiasi tempo, anche di propria iniziativa.

L’istanza della parte, in questo contesto, non è un ricorso autonomo ma una ‘sollecitazione’ che innesca il potere officioso della Corte. Questo avvia un sub-procedimento che si svolge secondo le forme camerali, più agili e veloci, come previsto dal nuovo art. 380-bis.1 c.p.c.

La Decisione della Corte: Correzione e Spese

La Suprema Corte ha analizzato la situazione e ha preso una decisione chiara su due fronti: l’accoglimento dell’istanza di correzione e la regolamentazione delle spese del sub-procedimento.

L’accoglimento dell’istanza

La Corte ha riconosciuto la fondatezza della richiesta. Poiché il difensore aveva specificamente e correttamente chiesto la distrazione delle spese, l’omissione nel dispositivo costituiva un errore materiale che doveva essere sanato. Di conseguenza, ha disposto la correzione dell’ordinanza precedente, ordinando di aggiungere le parole: “con distrazione a vantaggio del difensore dichiaratosi anticipatario”.

Nessuna liquidazione delle spese per la correzione

Un punto cruciale della decisione riguarda le spese del procedimento di correzione. La Corte ha stabilito che non vi è luogo a provvedere sulla loro regolamentazione. Questa scelta è basata sulla natura stessa del procedimento.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sulla natura sostanzialmente amministrativa del procedimento di correzione errore materiale. Essendo un’attività avviata d’ufficio, anche se su impulso di parte, non è diretta a risolvere un contrasto tra le parti sull’assetto di interessi già definito dal provvedimento da correggere. Non si configura, quindi, una situazione di ‘soccombenza’ ai sensi dell’art. 91 c.p.c. In altre parole, non c’è un vincitore e un vinto, ma solo l’esercizio di un potere volto a ripristinare la correttezza formale di un atto. Pertanto, neanche nell’ipotesi in cui la controparte si fosse opposta alla correzione, si sarebbe potuta avere una condanna alle spese.

Le conclusioni

Questa ordinanza consolida un principio importante: la procedura per la correzione errore materiale in Cassazione è uno strumento agile, che può essere attivato anche con una semplice istanza informale. La sua natura non contenziosa implica che tale procedura non genera ulteriori spese legali tra le parti. Questo garantisce che la ricerca della precisione formale non si traduca in un onere economico aggiuntivo, incentivando così la collaborazione delle parti per assicurare la piena conformità dei provvedimenti giudiziari.

Come si attiva la procedura di correzione di un errore materiale in Cassazione?
La procedura può essere chiesta dalla parte interessata o rilevata d’ufficio dalla Corte in qualsiasi tempo. Un’istanza di parte viene trattata come una sollecitazione che attiva il potere d’ufficio della Corte, convertendosi in un procedimento officioso di correzione.

Cosa succede se un’ordinanza omette di pronunciarsi sulla distrazione delle spese richiesta dall’avvocato?
Se l’avvocato ha ritualmente richiesto la distrazione delle spese dichiarandosi antistatario, l’omissione costituisce un errore materiale. La Corte può correggere la propria ordinanza aggiungendo la disposizione sulla distrazione delle spese in favore del difensore.

Sono dovute le spese legali per il procedimento di correzione dell’errore materiale?
No. Secondo la Corte, il procedimento di correzione ha natura sostanzialmente amministrativa e non contenziosa. Non configurandosi una situazione di soccombenza, non si procede alla liquidazione delle spese per questa specifica fase, anche se una delle parti si oppone alla rettifica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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