Correzione Errore Materiale: Quando la Cassazione Rettifica i Propri Atti
Nel percorso della giustizia, la precisione è fondamentale. Tuttavia, anche nei più alti gradi di giudizio, può capitare una svista, un refuso. La legge prevede uno strumento per porvi rimedio senza stravolgere il processo: la correzione errore materiale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come questo istituto funzioni, garantendo che la giustizia proceda sui binari corretti, anche quando un’indicazione geografica viene sbagliata.
I Fatti del Caso: Un Rinvio alla Sede Sbagliata
La vicenda trae origine da una precedente ordinanza della stessa Corte Suprema. In quel provvedimento, la Corte aveva annullato una decisione e rinviato la causa a un altro giudice per un nuovo esame. Il problema? Sia nella motivazione che nel dispositivo, era stata indicata come sede del rinvio la Corte d’Appello di Roma, mentre quella corretta, da cui proveniva il giudizio, era la Corte d’Appello di Bari.
Accortosi della svista, un Comune, parte in causa, ha presentato un’istanza alla Corte di Cassazione, chiedendo appunto la correzione errore materiale dell’ordinanza. La richiesta era duplice: sostituire il riferimento alla Corte d’Appello di Roma con quello alla Corte d’Appello di Bari sia nel punto della motivazione che nel dispositivo finale del provvedimento.
La Procedura di Correzione Errore Materiale in Pratica
La Corte di Cassazione ha esaminato l’istanza e ha ritenuto che gli errori segnalati fossero effettivamente presenti e qualificabili come ‘materiali’. Questo tipo di errore, disciplinato dagli articoli 287 e 288 del codice di procedura civile, si distingue dall’errore di giudizio perché non riguarda la volontà decisionale del giudice, ma una sua manifestazione esteriore errata: un refuso, un errore di calcolo, una svista palese.
I Giudici Supremi hanno accolto l’istanza, disponendo la modifica del testo della precedente ordinanza per indicare correttamente la Corte d’Appello di Bari come giudice del rinvio.
Le Motivazioni della Cassazione
La Corte ha spiegato che la natura dell’errore era inequivocabile. La stessa locuzione utilizzata nell’ordinanza originaria, ‘in diversa composizione’, suggeriva chiaramente l’intenzione di rinviare la causa allo stesso ufficio giudiziario che aveva emesso la sentenza annullata (la Corte d’Appello ‘a quo’, ovvero quella di Bari), sebbene con un diverso collegio di giudici. L’indicazione di Roma era quindi una palese svista, emendabile con la procedura di correzione.
Inoltre, la Corte ha colto l’occasione per chiarire un aspetto procedurale sollevato dalla controparte. Qualsiasi richiesta di ‘rimessione in termini’, ovvero la possibilità di compiere un atto processuale oltre il termine previsto a causa di un impedimento, dovrà essere presentata e decisa dal giudice del rinvio correttamente individuato, cioè la Corte d’Appello di Bari.
Conclusioni: L’Importanza della Procedura di Correzione
Questa ordinanza ribadisce l’importanza e l’utilità dello strumento della correzione errore materiale. Esso consente di sanare le imprecisioni formali degli atti giudiziari in modo agile, senza la necessità di impugnazioni complesse. Garantisce la coerenza e la certezza del diritto, assicurando che le parti possano proseguire il giudizio davanti all’autorità giudiziaria competente, come originariamente inteso dal giudice. La decisione conferma che la giustizia, pur nella sua solennità, dispone di meccanismi pragmatici per mantenere la propria integrità e correttezza procedurale.
È possibile correggere un’ordinanza della Corte di Cassazione che indica un giudice del rinvio sbagliato?
Sì, l’ordinanza conferma che un errore di questo tipo è qualificabile come ‘errore materiale’ e può essere rettificato attraverso l’apposita procedura prevista dagli artt. 287 e 288 del codice di procedura civile.
Cosa si intende per ‘errore materiale’ in un provvedimento giudiziario?
Si tratta di una svista, un errore di scrittura o di calcolo che non incide sulla volontà decisionale del giudice ma solo sulla sua estrinsecazione formale. Nel caso specifico, scrivere ‘Corte d’Appello di Roma’ anziché ‘Corte d’Appello di Bari’ è stato considerato un errore materiale.
A quale giudice bisogna rivolgersi per eventuali istanze successive alla correzione, come la rimessione in termini?
L’ordinanza chiarisce che ogni richiesta successiva, come quella per la rimessione in termini, deve essere presentata al giudice del rinvio correttamente identificato dopo la correzione, ovvero, nel caso di specie, la Corte d’Appello di Bari.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 23979 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 1 Num. 23979 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: RAGIONE_SOCIALE
Data pubblicazione: 06/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 20508/2022 R.G. proposto da:
RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliato in INDIRIZZO, presso lo studio dell’AVV_NOTAIO RAGIONE_SOCIALE e rappresentato e difeso dall’AVV_NOTAIO COGNOME NOME (CODICE_FISCALE)
-ricorrente-
contro
CELESTE NOME rappresentata e difesa dall’ AVV_NOTAIO NOME COGNOME
-resistente- avverso l’ ORDINANZA della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE n. 4369/2022 depositata il 10/02/2022;
udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 13/06/2024 dal Consigliere NOME COGNOME.
Rilevato che
Il Comune RAGIONE_SOCIALE Casalnuovo Monterotaro ha proposto istanza di correzione dell’ordinanza di questa Corte n.4369/2022, pubblicata il 10 febbraio 2022, laddove ha erroneamente indicato, nella motivazione e nel dispositivo, quale Giudice del rinvio, la Corte d’appello di Roma in luogo della Corte d’appello di Bari; pertanto chiede di: a) correggere l’errore materiale contenuto al capo 4) dell’epigrafata ordinanza, sostituendo alle parole «la controversia va rinviata alla Corte di Appello di Roma, in diversa composizione» le parole «la controversia va rinviata alla Corte di Appello di Bari, in diversa composizione»; b) correggere l’errore materiale contenuto nel dispositivo dell’epigrafata ordinanza, sostituendo alle parole «rinvia la causa alla Corte di Appello di Roma in diversa composizione anche per le spese» le parole «rinvia la causa alla Corte di Appello di Bari in diversa composizione anche per le spese»;
Considerato che
Gli errori materiali denunciati sono effettivamente sussistenti, poiché dalla locuzione «in diversa composizione» è dato univocamente desumere che l’individuazione del giudice del rinvio è stata effettuata con riferimento alla Corte d’appello a quo , e si tratta di errori emendabili con il procedimento di correzione di cui agli artt. 287 e 288 cod. proc. civ; in ordine alle deduzioni svolte con le ‘note di lume’ dalla parte di quel giudizio NOME COGNOME, la quale ha dedotto di aver già riassunto il processo avanti alla Corte d’appello di Roma, va osservato che la rimessione in termini dovrà essere chiesta e disposta dal giudice del rinvio correttamente indicato con la presente ordinanza, ossia dalla Corte d’appello di Bari.
Ritenuto che
per le ragioni esposte, l’istanza deve essere accolta.
P.Q.M.
Dispone la correzione degli errori materiali dell’ordinanza di questa
Corte n.4369/2022 pubblicata il 10 febbraio 2022 come segue:
1. al capo 4) – pag. 4, riga 6 e riga 7 – della motivazione della citata ordinanza, in luogo della frase «la controversia va rinviata alla Corte di Appello di Roma, in diversa composizione», leggasi le