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Contribuzione minima geometri: obbligo con iscrizione

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’iscrizione all’albo professionale è condizione sufficiente per l’obbligo di versamento della contribuzione minima geometri, anche se il professionista svolge unicamente attività di lavoro dipendente con copertura INPS. La Corte ha annullato la decisione di merito che aveva escluso tale obbligo in nome del divieto di doppia imposizione, affermando la prevalenza del principio di solidarietà e delle norme regolamentari della Cassa di previdenza, che legano il contributo alla mera iscrizione.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contribuzione Minima Geometri: L’Iscrizione all’Albo è Decisiva

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34276/2024, ha affermato un principio fondamentale in materia di contribuzione minima geometri: la semplice iscrizione all’albo professionale è condizione sufficiente a far scattare l’obbligo di versamento alla Cassa di categoria, anche per chi svolge esclusivamente lavoro dipendente. Questa decisione chiarisce il rapporto tra l’iscrizione all’albo e gli obblighi previdenziali, ponendo l’accento sul principio di solidarietà che governa gli ordinamenti mutualistici delle professioni.

I Fatti di Causa: Un Geometra Dipendente e la Richiesta della Cassa

Il caso riguarda un geometra che, dopo aver esercitato la libera professione, era stato assunto come dipendente da una società. Al momento dell’assunzione, pur cessando la partita IVA e l’attività autonoma, aveva mantenuto l’iscrizione all’albo dei geometri. Per tale ragione, l’ente previdenziale di categoria gli aveva richiesto il pagamento dei contributi minimi soggettivi per gli anni in cui aveva lavorato come dipendente.

Il professionista si era opposto alla richiesta, sostenendo di non dover nulla in quanto la sua unica attività lavorativa era quella di dipendente, per la quale già versava regolarmente i contributi all’INPS. A suo avviso, una ulteriore richiesta da parte della Cassa di categoria avrebbe violato il divieto di doppia imposizione contributiva.

Le Decisioni dei Giudici di Merito

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato ragione al geometra. I giudici di merito avevano ritenuto che, poiché il professionista svolgeva un’unica attività di lavoro dipendente ed era già coperto da una forma di previdenza obbligatoria (INPS), non sussistevano i presupposti per l’iscrizione e il versamento alla Cassa dei geometri. Secondo le corti territoriali, mancavano le due condizioni previste dalla legge: l’esercizio della libera professione con carattere di continuità e il non essere iscritto ad altra forma di previdenza obbligatoria.

L’Analisi della Cassazione sulla Contribuzione Minima Geometri

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente la prospettiva, accogliendo il ricorso dell’ente previdenziale. Gli Ermellini hanno chiarito che, ai fini dell’obbligatorietà dell’iscrizione alla Cassa e del pagamento della contribuzione minima geometri, è condizione sufficiente la sola iscrizione all’albo professionale.

Secondo la Suprema Corte, sono invece irrilevanti fattori come la natura occasionale dell’esercizio della professione o la mancata produzione di reddito. L’obbligo contributivo minimo non è legato al reddito effettivo, ma scaturisce da un meccanismo presuntivo di esercizio della professione, fondato su un principio di solidarietà. Questo contributo serve a sostenere il sistema previdenziale della categoria nel suo complesso.

Il Ruolo dei Regolamenti della Cassa

La Corte ha inoltre sottolineato che l’iscrizione ad un’altra gestione previdenziale, come quella dell’INPS, non è di per sé una causa di esclusione automatica. Le deroghe all’obbligo contributivo sono possibili solo nei casi e secondo le modalità stabilite dalle norme regolamentari della Cassa stessa. Tali regolamenti, emanati in virtù del principio di delegificazione, hanno lo scopo di disincentivare l’esercizio abusivo della professione e pratiche di concorrenza sleale, come l’impiego di dipendenti in mansioni “promiscue” che mascherano un’attività professionale autonoma.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione centrale della sentenza risiede nella natura dell’obbligo contributivo minimo. Non si tratta di una tassa sul reddito professionale, ma di un contributo di solidarietà che grava su tutti gli iscritti all’albo in quanto potenziali esercenti della professione. L’iscrizione all’albo, infatti, abilita legalmente all’esercizio dell’attività e crea una presunzione di appartenenza alla categoria professionale che giustifica l’imposizione contributiva minima. La Corte ha ribadito un orientamento già consolidato, secondo cui le norme regolamentari della Cassa impongono la soggezione contributiva per il solo fatto dell’iscrizione, salvo specifiche e documentate esenzioni previste dal regolamento stesso. Di conseguenza, il divieto di doppia imposizione non è stato ritenuto violato, poiché l’obbligo verso la Cassa non nasce dalla stessa attività di lavoro dipendente (già coperta da INPS), ma dalla diversa condizione di essere iscritti a un albo professionale.

Conclusioni: Cosa Cambia per i Geometri Iscritti all’Albo?

La sentenza stabilisce un principio chiaro e rigoroso: chi è iscritto all’albo dei geometri è tenuto a versare la contribuzione minima alla Cassa di previdenza, anche se lavora esclusivamente come dipendente. Per ottenere un’eventuale esenzione, non è sufficiente essere iscritti all’INPS, ma è necessario seguire scrupolosamente le procedure previste dai regolamenti interni della Cassa, che possono richiedere specifiche comunicazioni o autocertificazioni. Questa decisione rafforza l’autonomia regolamentare degli enti previdenziali privatizzati e il principio di solidarietà, che impone a tutti gli iscritti di contribuire al sostentamento del sistema, a prescindere dal reddito professionale effettivamente prodotto.

Un geometra iscritto all’albo ma che lavora come dipendente deve pagare la contribuzione minima alla Cassa di categoria?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, la sola iscrizione all’albo professionale è condizione sufficiente per l’obbligo di iscrizione alla Cassa e del pagamento della contribuzione minima, essendo irrilevante la natura occasionale dell’esercizio della professione o la mancata produzione di reddito.

L’essere iscritti a un’altra forma di previdenza obbligatoria (come l’INPS per i dipendenti) esclude automaticamente il pagamento dei contributi alla Cassa geometri?
No, la mera iscrizione ad altra gestione previdenziale non è di per sé ostativa all’obbligo contributivo verso la Cassa di categoria. L’esenzione è possibile solo nei termini e modi previsti dal regolamento della Cassa stessa, che stabilisce le condizioni per derogare alla presunzione di svolgimento di attività professionale.

Il divieto di doppia imposizione contributiva si applica in questo caso?
La Corte ha ritenuto che non vi fosse una violazione del divieto di doppia imposizione. Ha stabilito che le norme regolamentari della Cassa impongono la soggezione alla contribuzione per il solo fatto dell’iscrizione all’Albo, come meccanismo di solidarietà e per disincentivare pratiche di concorrenza sleale, salvo le specifiche esenzioni previste.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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