LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Contributo di solidarietà: calcolo su tutta la pensione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1396/2025, ha stabilito che il contributo di solidarietà introdotto per il quinquennio 2012-2017 deve essere calcolato sull’intero importo delle pensioni erogate dai fondi speciali soppressi (come quello dei telefonici), e non solo sulla parte che eccede il trattamento del regime generale. La Corte ha ribaltato la decisione della Corte d’Appello, chiarendo che la finalità della norma era riequilibrare i fondi pensionistici, giustificando così il prelievo sull’intera prestazione maturata nel regime speciale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contributo di solidarietà: la Cassazione chiarisce la base di calcolo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su una questione dibattuta: come si calcola il contributo di solidarietà per i pensionati provenienti da fondi speciali soppressi? La Suprema Corte ha stabilito che il prelievo va applicato sull’intero importo della pensione, e non solo sulla parte più vantaggiosa. Analizziamo insieme la decisione.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dalla richiesta di un pensionato, ex dipendente del settore telefonico, di ottenere la restituzione del contributo di solidarietà prelevato sulla sua pensione. Inizialmente, il Tribunale aveva dato torto al pensionato. Successivamente, la Corte d’Appello di Roma aveva ribaltato la decisione, accogliendo le ragioni del contribuente.

Secondo i giudici d’appello, il contributo non doveva essere calcolato sull’intera pensione, ma solo sulla differenza tra il trattamento percepito (erogato dal fondo speciale dei telefonici) e quello che sarebbe spettato secondo le regole del regime generale (AGO). L’idea era che il prelievo dovesse colpire solo il ‘vantaggio’ derivante dall’iscrizione al fondo speciale, più generoso. L’ente previdenziale ha quindi presentato ricorso in Cassazione contro questa interpretazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sul contributo di solidarietà

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, annullando la sentenza della Corte d’Appello e respingendo definitivamente la domanda del pensionato. I giudici hanno affermato un principio chiaro: il contributo di solidarietà, istituito dall’articolo 24 del D.L. 201/2011 per il quinquennio 2012-2017, si applica all’intera quota del trattamento pensionistico maturato nelle gestioni speciali soppresse.

Le Motivazioni

La motivazione della Suprema Corte si fonda sulla finalità stessa della norma. Richiamando un proprio precedente (Ordinanza n. 30254/2022), i giudici hanno spiegato che l’obiettivo del legislatore era quello di riequilibrare i conti dei fondi pensionistici in cui erano confluite le gestioni speciali, come quella dei telefonici. Queste gestioni, prima dell’armonizzazione, garantivano trattamenti più favorevoli e il contributo serviva proprio a mitigare questo squilibrio.

Di conseguenza, il prelievo non è stato pensato per colpire solo la ‘parte eccedente’ della pensione, ma è stato posto a carico dell’intera quota del trattamento maturato sotto il vecchio e più vantaggioso regime. Limitare la base di calcolo, come aveva fatto la Corte d’Appello, avrebbe tradito la ratio della legge, che era appunto quella di richiedere un sacrificio solidaristico a chi aveva beneficiato di regole più generose per l’intero ammontare della propria prestazione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale preciso e ha implicazioni dirette per tutti i pensionati provenienti da gestioni speciali soppresse. La decisione chiarisce che il contributo di solidarietà non può essere ricalcolato escludendo la parte di pensione teoricamente corrispondente al regime generale. Il prelievo è legittimo sull’intero importo, in virtù della sua funzione di riequilibrio del sistema previdenziale. La Corte ha inoltre compensato le spese processuali, tenendo conto che il precedente giurisprudenziale chiarificatore era successivo all’inizio della causa.

Come va calcolato il contributo di solidarietà per le pensioni dei fondi speciali soppressi?
Secondo la Corte di Cassazione, il contributo va calcolato sull’intera quota del trattamento pensionistico maturato nelle gestioni soppresse, e non solo sulla parte che eccede il trattamento che sarebbe spettato nel regime generale AGO.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la decisione della Corte d’Appello?
Perché ha ritenuto che la finalità del contributo di solidarietà, introdotto per il quinquennio 2012-2017, fosse quella di riequilibrare i fondi pensionistici in cui sono confluite le gestioni speciali. Questo scopo giustifica il prelievo sull’intero importo della pensione maturata nel regime più favorevole.

Qual è il principio di diritto affermato in questa ordinanza?
Il principio è che il contributo di solidarietà, previsto dall’art. 24, comma 21, del d.l. n. 201 del 2011, è finalizzato al riequilibrio dei fondi pensionistici e, pertanto, si applica all’intera quota del trattamento pensionistico maturato nelle gestioni speciali soppresse prima dell’introduzione delle norme di armonizzazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati