LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Contributi figurativi invalidità: la guida completa

Un lavoratore ha richiesto il riconoscimento di un’invalidità superiore al 75% per ottenere i contributi figurativi. L’ente previdenziale si è opposto sollevando eccezioni di decadenza. Il Tribunale di Ancona, basandosi su una perizia medica che ha confermato l’invalidità al 75%, ha accolto la domanda del lavoratore. La sentenza stabilisce che il diritto ai contributi figurativi per invalidità può essere accertato anche prima della domanda di pensione, riconoscendo al lavoratore il beneficio richiesto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 gennaio 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contributi Figurativi Invalidità: Diritto Riconosciuto anche Prima della Pensione

Il riconoscimento dei contributi figurativi per invalidità rappresenta un importante beneficio per i lavoratori con una ridotta capacità lavorativa. Una recente sentenza del Tribunale di Ancona ha chiarito aspetti procedurali e sostanziali fondamentali, stabilendo che il diritto a tale beneficio può essere accertato anche prima della presentazione della domanda di pensione. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.

Il Caso: La Richiesta del Lavoratore e l’Opposizione dell’Ente

Un lavoratore, affetto da diverse patologie complesse (tra cui aritmia, grave sindrome metabolica con diabete, neuropatia, retinopatia e altre affezioni), ha avviato un procedimento per l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) al fine di ottenere il riconoscimento di un’invalidità pari o superiore al 75%. L’obiettivo era chiaro: ottenere il diritto a due mesi di contributi figurativi per ogni anno di lavoro, come previsto dalla normativa vigente.

L’ente previdenziale convenuto si è opposto alla domanda, sollevando diverse eccezioni. In primo luogo, ha eccepito l’inammissibilità della domanda per presunta decadenza, sia triennale che semestrale. In secondo luogo, ha sostenuto che la richiesta del lavoratore fosse generica, in quanto non specificava a quale preciso beneficio fosse finalizzato il riconoscimento della percentuale di invalidità.

La Decisione del Tribunale del Lavoro

Il Giudice del Lavoro di Ancona ha respinto le eccezioni dell’ente previdenziale e accolto integralmente la domanda del lavoratore. La sentenza ha dichiarato il diritto del ricorrente a ricevere i due mesi di contribuzione figurativa previsti dall’art. 80, L. 388/2000, con decorrenza dalla data di maturazione del requisito sanitario, ovvero dalla data della visita peritale. Le spese di lite sono state compensate tra le parti, mentre i costi della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) sono stati ripartiti al 50% ciascuna.

Le Motivazioni alla Base della Sentenza sui Contributi Figurativi

Il Giudice ha fondato la sua decisione su una serie di argomentazioni chiare e puntuali.

1. Rigetto delle Eccezioni di Decadenza: Il Tribunale ha escluso qualsiasi decadenza, rilevando che il ricorso per ATP era stato depositato tempestivamente, solo un mese dopo la comunicazione dell’esito dell’accertamento amministrativo che aveva riconosciuto un’invalidità inferiore (70%).

2. Chiarezza dell’Oggetto della Domanda: Contrariamente a quanto sostenuto dall’ente, il ricorso iniziale indicava chiaramente l’obiettivo dell’azione: l’accertamento di un’invalidità pari o superiore al 75% proprio per ottenere il beneficio dei contributi figurativi.

3. Centralità della Consulenza Tecnica (CTU): La decisione si è basata in modo determinante sulla relazione del CTU. L’esperto, dopo aver visitato il lavoratore ed esaminato tutta la documentazione medica, ha concluso che il complesso invalidante raggiungeva la soglia del 75%. È significativo che nessuna delle parti avesse presentato osservazioni critiche alla CTU nei termini stabiliti.

4. Interesse ad Agire Prima della Domanda di Pensione: Il punto giuridicamente più rilevante è la confutazione della tesi dell’ente secondo cui il diritto non potesse essere richiesto prima della domanda di pensione. Citando la giurisprudenza della Cassazione (Cass. 30636/22), il Giudice ha affermato che l’interesse ad agire del lavoratore sussiste anche in via preventiva, consentendo di accertare il diritto ai benefici contributivi prima che si verifichino i requisiti per la pensione.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa sentenza del Tribunale di Ancona offre importanti spunti operativi. Innanzitutto, ribadisce l’importanza di formulare in modo preciso l’oggetto del ricorso per ATP, specificando il beneficio a cui si mira. In secondo luogo, conferma che la maturazione del requisito sanitario (in questo caso, il raggiungimento del 75% di invalidità) è il momento da cui decorre il diritto, consolidando la posizione del lavoratore. Infine, e soprattutto, stabilisce un principio fondamentale: i lavoratori possono agire in giudizio per veder accertato il loro diritto ai contributi figurativi per invalidità anche molto prima di presentare la domanda di pensione. Questo permette di avere certezza dei propri diritti contributivi in anticipo, facilitando la pianificazione del proprio futuro previdenziale.

È necessario aver già presentato la domanda di pensione per chiedere il riconoscimento dei contributi figurativi per invalidità?
No, la sentenza chiarisce che il diritto può essere accertato e configurarsi anche prima della presentazione della domanda di pensione, in base all’interesse ad agire del ricorrente.

Quale percentuale di invalidità è necessaria per ottenere il beneficio dei due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno lavorato?
È necessaria una percentuale di invalidità pari o superiore al 75%, come confermato dalla Consulenza Tecnica d’Ufficio nel caso di specie e richiesto dalla normativa di riferimento.

Le eccezioni di decadenza sollevate dall’ente previdenziale sono state accolte?
No, il Giudice le ha respinte. Ha escluso qualsiasi decadenza in quanto il ricorso per Accertamento Tecnico Preventivo è stato presentato poco più di un mese dopo la comunicazione dell’accertamento in sede amministrativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati