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Contributi ENPALS: obbligatori per le palestre

La Cassazione ha stabilito che i contributi ENPALS sono dovuti anche per i lavoratori di palestre e centri fitness che non ospitano eventi pubblici. L’obbligo contributivo si estende a tutte le strutture qualificate come “impianto sportivo”, a prescindere dalla natura (privata o pubblica) dell’attività svolta, ribaltando la decisione della Corte d’Appello.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contributi ENPALS: Obbligo Esteso a Palestre e Centri Fitness

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un’interpretazione decisiva sulla questione dei contributi ENPALS per i lavoratori degli impianti sportivi. La sentenza chiarisce che l’obbligo di versamento non è limitato alle attività legate a manifestazioni pubbliche, ma si estende a tutte le strutture dove si pratica attività sportiva, comprese palestre e centri benessere. Questa decisione ha importanti implicazioni per l’intero settore del fitness.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di addebito emesso dall’INPS nei confronti di una società sportiva dilettantistica, per un importo di oltre 270.000 euro a titolo di contributi omessi per la gestione ex ENPALS. L’Istituto previdenziale aveva riqualificato l’attività della società da ‘centro benessere’ a ‘impianto sportivo’, sostenendo che gli istruttori dei corsi avrebbero dovuto essere iscritti alla gestione previdenziale dei lavoratori dello spettacolo e dello sport.

La società si era opposta all’avviso, ottenendo ragione sia in primo grado che in appello. La Corte d’Appello, in particolare, aveva confermato la sentenza del Tribunale, ritenendo che nei locali della società prevalessero attività di carattere estetico e di recupero motorio. Inoltre, i giudici di merito avevano escluso che la struttura potesse essere definita ‘impianto sportivo’ in quanto non ospitava manifestazioni sportive né era aperta a un pubblico generico.

La Questione Giuridica: Il concetto di impianto sportivo e l’obbligo dei contributi ENPALS

L’INPS ha impugnato la decisione della Corte d’Appello dinanzi alla Cassazione, lamentando la violazione e falsa applicazione delle norme che regolano l’obbligo assicurativo presso la gestione ex ENPALS. Il nodo centrale della controversia era la corretta interpretazione della nozione di ‘impianto sportivo’.

Secondo la Corte d’Appello, un impianto sportivo è tale solo se destinato ad attività di spettacolo, accessibile al pubblico. L’INPS, al contrario, ha sostenuto una visione più ampia, secondo cui qualsiasi struttura organizzata per lo svolgimento di attività sportiva, anche se rivolta a soggetti privati, rientra nella definizione e, di conseguenza, nell’obbligo contributivo.

Le motivazioni della Cassazione sull’obbligo dei contributi ENPALS

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’INPS, ritenendo fondata la sua tesi. Gli Ermellini hanno ribadito un principio già consolidato nella loro giurisprudenza: la nozione di ‘addetti ad impianti sportivi’ è ampia e comprende tutti coloro che operano in strutture organizzate per lo svolgimento di attività genericamente sportive, anche se non finalizzate allo spettacolo.

Richiamando precedenti pronunce (Cass. n. 41397/2021 e n. 11375/2020), la Corte ha specificato che la normativa, fin dal D.Lgs. n. 708/1947, ha inteso estendere la tutela previdenziale ENPALS oltre la ristretta cerchia dei lavoratori dello spettacolo. I successivi interventi normativi, tra cui il D.M. 15 marzo 2005, hanno confermato questa linea, includendo esplicitamente nell’obbligo assicurativo ‘impiegati, operai, istruttori e addetti agli impianti e circoli sportivi di qualsiasi genere, palestre, sale fitness, stadi’.

La Cassazione ha quindi affermato che la Corte d’Appello ha errato nel ritenere che gli impianti sportivi debbano essere necessariamente destinati ad attività di spettacolo o aperti al pubblico. La distinzione tra attività sportiva e attività di recupero motorio o estetico è stata giudicata irrilevante ai fini dell’obbligo contributivo, poiché anche queste ultime, se svolte in una struttura sportiva, rientrano nel campo di applicazione della normativa.

Le conclusioni

In accoglimento del ricorso, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello di Bologna, in diversa composizione. Quest’ultima dovrà riesaminare il caso attenendosi al principio di diritto enunciato: l’obbligo di versare i contributi ENPALS sussiste per i lavoratori di tutte le strutture qualificabili come ‘impianti sportivi’, incluse palestre e centri fitness, a prescindere dal fatto che l’attività sia rivolta a privati o al pubblico e dalla sua finalità (agonistica, ludica, estetica o di recupero motorio). La sentenza sottolinea inoltre che l’onere di provare eventuali condizioni di esenzione dall’obbligo contributivo grava su chi le invoca.

Una palestra che offre corsi a clienti privati, senza ospitare eventi pubblici, deve versare i contributi ENPALS per i suoi istruttori?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’obbligo contributivo sussiste per tutti i lavoratori degli ‘impianti sportivi’, categoria che include palestre e centri fitness, indipendentemente dal fatto che l’attività sia rivolta al pubblico o a soggetti privati.

Come definisce la Cassazione un ‘impianto sportivo’ ai fini dei contributi previdenziali?
La Corte adotta un’interpretazione ampia, definendolo come qualsiasi struttura organizzata e gestita per lo svolgimento di attività genericamente sportive. Non è necessario che ospiti manifestazioni pubbliche o eventi di spettacolo.

L’attività di recupero motorio o estetica svolta in una palestra è esente dai contributi ENPALS?
No. La sentenza chiarisce che anche le attività di recupero motorio o di natura estetica, se svolte all’interno di strutture qualificabili come impianti sportivi (es. palestre), non sono esenti e sono soggette alla disciplina contributiva ex ENPALS.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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