Ordinanza di Cassazione Civile Sez. L Num. 8822 Anno 2025
Civile Ord. Sez. L Num. 8822 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 03/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso 21642-2019 proposto da
RAGIONE_SOCIALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA DEI GEOMETRI LIBERI PROFESSIONISTI, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa, in forza di procura conferita in calce al ricorso, dagli avvocati NOME COGNOME e NOME COGNOME con domicilio eletto presso lo studio legale COGNOME RAGIONE_SOCIALECOGNOME, in ROMA, INDIRIZZO COGNOME NOME INDIRIZZO, INDIRIZZO
-ricorrente –
contro
COGNOME rappresentato e difeso, in virtù di procura rilasciata in calce al controricorso, dall’avvocato NOME COGNOME con domicilio eletto presso il suo indirizzo PEC
-controricorrente –
e
AGENZIA DELLE ENTRATE -RISCOSSIONE
R.G.N. 21642/2019
COGNOME
Rep.
C.C. 15/01/2025
giurisdizione Contributi dovuti alla Cassa geometri. Continuità dell’attività professionale.
-intimata –
per la cassazione della sentenza n. 200 del 2019 della CORTE D’APPELLO DI MILANO, depositata l’8 febbraio 2019 (R.G.N. 1031/2017).
Udita la relazione della causa, svolta nella camera di consiglio del 15 gennaio 2025 dal Consigliere NOME COGNOME
FATTI DI CAUSA
1. -Con sentenza n. 200 del 2019, depositata l’8 febbraio 2019, la Corte d’appello di Milano ha respinto il gravame della Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionisti e ha confermato la pronuncia del Tribunale di Como, che aveva accolto l’opposizione del geometra NOME COGNOME e aveva annullato la cartella esattoriale n. NUMERO_CARTA emessa per il mancato pagamento dell’importo di Euro 4.732,29, a titolo di contributi minimi, soggettivi e integrativi, e di accessori.
A fondamento della decisione, la Corte territoriale rileva che «presupposto indefettibile per l’iscrizione alla Cassa è la necessità del requisito dell’esercizio con carattere di continuità dell’attività libero professionale» (pagina 5 della sentenza d’appello) e che la regolamentazione secondaria dettata dalla Cassa non è abilitata a «incidere sulla disciplina normativa dei contributi e delle prestazioni», stabilita dalla fonte primaria (la già richiamata pagina 5).
La Corte di merito soggiunge che la contribuzione è dovuta soltanto per i «redditi che discendono dall’esercizio continuativo della professione di geometra» e che il professionista «ha provato di non aver svolto abitualmente e continuativamente la professione di geometra» (pagina 5). La società RAGIONE_SOCIALE, di cui il geometra è socio amministratore, e la società RAGIONE_SOCIALE, in cui il professionista ricopre la carica di consigliere delegato, «non svolgono direttamente alcun tipo di attività di costruzione» e «appaltano a professionisti terzi qualsiasi tipo di servizio» (pagina 6).
-La Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionisti (d’ora innanzi, Cassa geometri) ricorre per cassazione contro la sentenza d’appello , sulla base di tre motivi, illustrati da memoria in prossimità dell’adunanza in camera di consiglio.
-Il geometra NOME COGNOME resiste con controricorso, parimenti illustrato da memoria nell’imminenza della trattazione camerale.
-Non ha svolto attività difensiva Agenzia delle Entrate -Riscossione.
-Il ricorso è stato fissato per la trattazione in camera di consiglio.
-Il Pubblico Ministero non ha depositato conclusioni scritte.
-All’esito della camera di consiglio, il Collegio si è riservato il deposito dell’ordinanza nei successivi sessanta giorni (art. 380 -bis .1., secondo comma, cod. proc. civ.).
RAGIONI DELLA DECISIONE
1. -Con il primo motivo (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la Cassa denuncia la violazione e/o la falsa applicazione degli artt. 1 e seguenti del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, dell’art. 3, comma 12, della legge 8 agosto 1995, n. 335, come modificato e interpretato dall’art. 1, comma 763, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dall’art. 1, comma 488, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 , dell’art. 6 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, dell’art. 5 dello Statuto e dell ‘art. 38 Cost .
Avrebbe errato la Corte di merito nell’escludere il potere della Cassa, in quanto dotata di autonomia gestionale, organizzativa e contabile, di disciplinare il «rapporto contributivo e previdenziale anche in deroga a disposizioni di legge precedenti», in virtù di un processo di «sostanziale delegificazione» (pagina 17 del ricorso per cassazione). La Cassa si sarebbe limitata a definire «il sistema degli obblighi contributivi, senza estendere l’obbligo d’ iscrizione a nuove categorie di professionisti» (la gi à menzionata pagina 17): l’iscrizione alla Cassa
riguarderebbe pur sempre i soli geometri iscritti all’Albo, che esercitano la libera professione.
2. -Con la seconda critica (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la Cassa si duole della violazione e/o della falsa applicazione dell’art. 1 della legge 4 febbraio 1967, n. 37, degli artt. 10 e 22 della legge 20 ottobre 1982, n. 773, dell’art. 5 dello Statuto, quale norma di rinvio ai sensi del d.lgs. n. 509 del 1994.
La sentenza d’appello meriterebbe censura anche per avere ritenuto indefettibile, ai fini del sorgere dell’obbligazione contributiva, l’esercizio continuativo dell’attività professionale. Alla luce della normativa statutaria applicabile al caso di specie, l’imposizione di un obbligo solidaristico prescinderebbe «dall’accertamento dell’effettivo svolgimento della professione e dalla produzione di reddito» (pagina 27 del ricorso per cassazione). Un meccanismo siffatto sarebbe coerente con il principio di solidarietà endocategoriale (artt. 2 e 38 Cost.) e si porrebbe «in linea di continuità con il previgente sistema normativo» (pagina 28 del ricorso).
3. -Con la terza censura (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la ricorrente prospetta, infine, la violazione e/o la falsa applicazione dell’art. 16 del regio decreto 11 febbraio 1929, n. 274 (Regolamento per la professione di geometra), dell’art. 2697 cod. civ., degli artt. 1 e seguenti del d.lgs. n. 509 del 1994 e dell’art. 5 dello Statuto della C assa, e imputa alla sentenza d’appello di avere arbitrariamente escluso la rilevanza delle attività connesse con quella di geometra, come quella di amm inistratore della società RAGIONE_SOCIALE di NOME, NOME, NOME COGNOME e della società RAGIONE_SOCIALE, società dedite ad attività «oggettivamente collegate con le competenze e le conoscenze tecniche dei geometri» (pagina 5 del ricorso per cassazione). In tali attività, il professionista metterebbe a frutto le medesime competenze di cui si avvale nell’esercizio delle attività tipiche della professione. Ad ogni modo, l’esenzione
dall’obbligazione contributiva potrebbe derivare soltanto dall’ottemperanza ai precisi obblighi dichiarativi, imposti dalla fonte regolamentare (pagine 34 e 35 del ricorso per cassazione).
-I motivi di ricorso possono essere scrutinati congiuntamente, per l’inscindibile connessione che li lega, e si dimostrano fondati.
-Questa Corte è ora costante nell’affermare che, ai fini dell ‘ obbligatorietà dell ‘ iscrizione e del pagamento della contribuzione minima, è condizione sufficiente l ‘ iscrizione all ‘ albo professionale: difatti, «dal momento in cui geometra, liberamente, sceglie di essere iscritto all ‘ albo, anche per attività occasionale, assume obblighi di solidarietà a favore dei colleghi, obblighi ai quali non può sottrarsi, e che importano il pagamento di una contribuzione minima» (Cass., sez. lav., 28 settembre 2022, n. 28188, in motivazione).
Risultano irrilevanti in senso contrario la natura occasionale dell ‘ esercizio della professione e la mancata produzione di reddito. Né la mera iscrizione ad altra gestione INPS di per sé è d’ostacolo all ‘ insorgere degli obblighi nei confronti della previdenza di categoria (sentenza n. 28188 del 2022, cit.).
L ‘art. 5 dello Statuto della Cassa, posto a fondamento del ricorso, stabilisce che siano obbligatoriamente iscritti alla Cassa «i geometri e geometri laureati iscritti all ‘ Albo professionale dei Geometri che esercitano, anche senza carattere di continuità ed esclusività, la libera professione».
Le previsioni della Cassa geometri, che così dispongono, definiscono il sistema degli obblighi contributivi in linea con i princìpi sanciti dalla legge n. 335 del 1995, che ha consentito interventi finalizzati ad assicurare l ‘ equilibrio finanziario di lungo termine degli enti (Cass., sez. lav., 19 febbraio 2021, n. 4568, punto 12 dei Motivi della decisione ).
A tale riguardo, questa Corte ha puntualizzato di recente che l’ imposizione di un contributo obbligatorio a carico degl ‘ iscritti all ‘A lbo
dei geometri che non svolgano attività professionale continuativa e l ‘ individuazione dei presupposti di fatto per il riconoscimento del requisito del carattere continuativo di tale attività non comportano l ‘ estensione dell ‘ obbligo d ‘ iscrizione alla Cassa dei geometri liberi professionisti a nuove categorie di soggetti.
L’ irrilevanza della natura occasionale dell ‘ attività e della mancata produzione di reddito e il carattere imprescindibile della sola iscrizione all’Albo, ai fini dell’iscrizione alla Cassa e del pagamento della contribuzione minima, rappresentano un principio già desumibile dall ‘ art. 22 della legge n. 773 del 1982, che già prevedeva il contributo di solidarietà, quindi trasformato in contributo soggettivo minimo, e dagl ‘ interventi normativi successivi, attuati con il d.lgs. n. 509 del 1994 e con la legge n. 335 del 1995 (Cass., sez. lav., 22 novembre 2024, n. 30191).
Anche nel presente giudizio occorre dare continuità a tali princìpi, non efficacemente confutati dalla parte controricorrente e ribaditi in molteplici occasioni (da ultimo, Cass., sez. lav., 19 marzo 2025, n. 7366, e 28 febbraio 2025, n. 5338).
6. -La sentenza d’appello presta il fianco alle censure della ricorrente, nella parte in cui reputa contra legem quelle previsioni regolamentari (pagine 4 e 5), che questa Corte ha qualificato, invece, come «legittima espressione di esercizio dell ‘ autonomia regolamentare della Cassa all ‘ esito della sua privatizzazione» (sentenza n. 28188 del 2022, cit., in motivazione). Sono proprio le previsioni regolamentari che legittimamente delimitano l’obbligo contributivo e i presupposti delle eventuali fattispecie di esenzione (ordinanza n. 30191 del 2024, cit.), nell’alveo delle indicazioni tratteggiate dalla disciplina previgente .
L’erronea premessa argomentativa, da cui muove la sentenza d’appello, si riverbera anche sul vaglio della fondatezza della pretesa dedotta in causa, che la Corte di merito ha compiuto senza cimentarsi con la normativa dettata dalla Cassa.
Alla stregua di tali previsioni si dovrà esaminare l’opera prestata dal professionista, senza arrestarsi alla disamina del diretto compimento degli atti tipici, profilo che la sentenza d’appello considera, invece, dirimente, facendo leva sulla circostanza che, per il compimento di tali atti, le società abbiano incaricato professionisti esterni (pagina 6 della pronuncia d’appello).
Quel che rileva è che le cognizioni tecniche del professionista iscritto all’Albo influiscano sull’esercizio dell’attività complessivamente intesa e siano legate ad essa da un’oggettiva connessione . Tale rapporto si ravvisa, quando l’ attività, pur estranea al novero di quelle riservate alla professione di geometra, nel suo concreto esplicarsi consenta di metterne a frutto le esperienze e le competenze tipiche (Cass., sez. lav., 29 agosto 2012, n. 14684, sulla categoria degl’ingegneri e degli architetti ; in termini analoghi, per i geometri, Cass., sez. VI-L, 2 novembre 2022, n. 32229).
7. -Dai rilievi esposti d iscendono l’accoglimento del ricorso e la cassazione della sentenza impugnata.
-La causa è rinviata alla Corte d’appello di Milano, che, in diversa composizione, rinnoverà l’esame della controversia alla stregua dei princìpi ribaditi nella presente ordinanza e provvederà anche sulle spese del giudizio di legittimità.
P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso; cassa la sentenza impugnata; rinvia la causa, anche per la pronuncia sulle spese del presente giudizio, alla Corte d’appello di Milano, in diversa composizione.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della Quarta Sezione