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Contributi Cassa Geometri: Obbligo anche se sporadico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5323/2025, ha stabilito che l’iscrizione all’albo professionale è condizione sufficiente per l’obbligo di versare i Contributi Cassa Geometri, anche se l’attività è svolta in modo occasionale e l’iscritto è già titolare di un’altra posizione previdenziale come lavoratore dipendente. La Corte ha riformato la decisione di merito, affermando la legittimità del potere regolamentare della Cassa di imporre una contribuzione minima per garantire l’equilibrio finanziario a lungo termine, superando un precedente orientamento giurisprudenziale.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contributi Cassa Geometri: Obbligo di Iscrizione e Pagamento anche per Attività Sporadica

L’ordinanza n. 5323/2025 della Corte di Cassazione segna un punto fermo sulla questione dei Contributi Cassa Geometri, chiarendo che l’obbligo di iscrizione e di versamento della contribuzione minima sussiste per il solo fatto di essere iscritti all’albo professionale, anche in assenza di un esercizio continuativo della professione o in presenza di un’altra copertura previdenziale. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale di grande rilevanza per tutti i liberi professionisti.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dall’opposizione promossa da un geometra avverso una cartella esattoriale con cui la Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri Liberi Professionisti (CIPAG) richiedeva il pagamento dei contributi per gli anni dal 2008 al 2012. Il professionista sosteneva di non essere tenuto al versamento in quanto svolgeva l’attività in modo non continuativo, essendo primariamente un lavoratore dipendente e, come tale, già iscritto a un’altra forma di previdenza obbligatoria.

Inizialmente, la Corte d’Appello aveva dato ragione al professionista, ritenendo illegittima la norma del regolamento della Cassa che imponeva l’iscrizione obbligatoria anche a chi esercitava la libera professione senza carattere di continuità ed esclusività. La Cassa ha quindi proposto ricorso per cassazione, contestando tale interpretazione.

La Questione sui Contributi Cassa Geometri

Il fulcro della controversia risiedeva nel potere regolamentare delle casse previdenziali privatizzate. La Corte d’Appello si era basata su un precedente orientamento (sentenza n. 5375/2019) secondo cui l’autonomia di questi enti era limitata e non poteva estendersi fino a derogare al principio, previsto dalla legge, che collegava l’obbligo contributivo all’esercizio effettivo e continuativo della professione.

La Cassa ricorrente ha invece sostenuto che, in seguito alla privatizzazione (D.Lgs. 509/1994) e alla riforma del sistema pensionistico (Legge 335/1995), le era stato conferito il potere di adottare tutti i provvedimenti necessari a garantire la stabilità finanziaria a lungo termine. Tra questi rientrava la facoltà di stabilire un obbligo di contribuzione minima per tutti gli iscritti all’albo, trasformando il precedente contributo di solidarietà in un contributo soggettivo minimo, utile ai fini pensionistici.

le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della Cassa, ribaltando la decisione d’appello e affermando principi di diritto chiari e consolidati. I giudici hanno specificato di aver consapevolmente superato il precedente orientamento del 2019. A partire dalla sentenza n. 4568/2021, si è affermato un principio ormai pacifico: l’iscrizione all’albo professionale è condizione sufficiente a far sorgere l’obbligo di iscrizione alla cassa di previdenza di categoria e, di conseguenza, di pagamento della contribuzione minima.

Secondo la Corte, sono irrilevanti sia la natura occasionale dell’esercizio della professione sia la mancata produzione di reddito. L’autonomia concessa alle casse privatizzate include la potestà di imporre un contributo obbligatorio a carico degli iscritti all’albo che non svolgono l’attività in modo continuativo. Questa scelta regolamentare è legittima perché finalizzata ad assicurare l’equilibrio finanziario di lungo termine dell’ente.

Inoltre, la Corte ha chiarito che non si configura una violazione del divieto di doppia contribuzione. L’obbligo verso la Cassa Geometri deriva dall’esercizio, anche solo potenziale, della libera professione, un’attività distinta da quella di lavoro subordinato, che ha una sua autonoma copertura assicurativa. Ad ogni attività lavorativa deve corrispondere una specifica tutela previdenziale.

le conclusioni

La Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello di Potenza, che dovrà decidere nuovamente la controversia attenendosi ai principi enunciati. La decisione stabilisce in modo inequivocabile che per i geometri (e, per estensione, per molti altri professionisti), la semplice iscrizione all’albo professionale comporta l’obbligo di iscrizione e versamento dei contributi minimi alla cassa di categoria. Questo obbligo persiste indipendentemente dal fatto che la professione sia esercitata in modo saltuario o che si possieda un’altra forma di previdenza obbligatoria derivante da un rapporto di lavoro dipendente. La sentenza rafforza l’autonomia regolamentare delle casse professionali nella gestione della loro stabilità finanziaria.

Un professionista iscritto all’albo, che è anche lavoratore dipendente, deve pagare i contributi minimi alla propria cassa professionale?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’iscrizione all’albo professionale è una condizione sufficiente per far nascere l’obbligo di iscrizione alla cassa di categoria e di versamento della contribuzione minima, anche se si è già assicurati presso un’altra gestione per un’attività di lavoro dipendente.

L’esercizio solo occasionale della professione esonera dal pagamento dei contributi minimi?
No. La Corte ha stabilito che la natura occasionale o sporadica dell’esercizio della professione, così come la mancata produzione di reddito, sono irrilevanti. L’obbligo contributivo minimo deriva direttamente dall’iscrizione all’albo.

Una cassa previdenziale privatizzata può stabilire autonomamente l’obbligo di una contribuzione minima?
Sì. La Corte ha confermato che rientra nella legittima potestà regolamentare delle casse professionali privatizzate stabilire un obbligo di contribuzione minima anche in caso di attività esercitata in forma saltuaria, al fine di assicurare l’equilibrio finanziario di lungo termine dell’ente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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