LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Contratti PA: No ACN per rapporti irregolari

La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di un veterinario che, dopo anni di lavoro per un’Azienda Sanitaria con contratti di progetto, chiedeva il trattamento economico previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per i medici convenzionati. La Corte d’Appello aveva accolto la richiesta, riqualificando il rapporto. La Cassazione, invece, ha ribaltato la decisione, stabilendo che nei contratti con la Pubblica Amministrazione la forma prevale sulla sostanza. Pertanto, l’ACN, previsto per specifici rapporti convenzionati formali, non può essere esteso a contratti nati in modo irregolare, anche se di fatto simili. La richiesta di differenze retributive è stata quindi respinta.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 23 agosto 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contratti PA: la Forma del Contratto Prevale sulla Sostanza del Rapporto

Quando si parla di contratti PA (Pubblica Amministrazione), la forma è spesso determinante quanto la sostanza. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione lo conferma, analizzando il caso di un veterinario e un’Azienda Sanitaria. La vicenda solleva una questione cruciale: un professionista che ha lavorato per anni con contratti atipici e irregolari può pretendere lo stesso trattamento economico previsto per i colleghi con un rapporto formalmente convenzionato? La risposta della Suprema Corte è stata un netto no, riaffermando un principio fondamentale del diritto amministrativo.

I Fatti del Caso

Un medico veterinario aveva lavorato per un’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) dal 2002 al 2009 sulla base di contratti a tempo determinato stipulati per la realizzazione di specifici ‘progetti’, ai sensi dell’art. 15 octies del d.lgs. 502/1992. Successivamente, il rapporto era stato stabilizzato. Il professionista, ritenendo che la sua collaborazione avesse avuto sin dall’inizio natura parasubordinata e continuativa, aveva citato in giudizio l’ASP per ottenere il riconoscimento delle differenze retributive, chiedendo l’applicazione del trattamento economico previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale (A.C.N.) per i veterinari convenzionati.

La Corte d’Appello aveva dato ragione al medico, dichiarando illegittimi i contratti di progetto in quanto dissimulavano un rapporto continuativo volto a coprire carenze strutturali dell’ente. Aveva quindi riqualificato il rapporto come collaborazione coordinata e continuativa e condannato l’ASP al pagamento di una cospicua somma, applicando retroattivamente l’A.C.N. del 2005. L’Azienda Sanitaria ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Cassazione sui Contratti PA

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Azienda Sanitaria, ribaltando la sentenza d’appello. Pur concordando sul fatto che i contratti fossero illegittimi e che il rapporto di fatto avesse le caratteristiche della parasubordinazione, i giudici hanno chiarito un punto essenziale: la riqualificazione del rapporto de facto non comporta l’automatica applicazione di un trattamento economico previsto per una tipologia contrattuale de iure completamente diversa.

Le Motivazioni: Il Principio di Formalità

La motivazione della Corte si fonda sul principio di formalità che governa i contratti PA. La Pubblica Amministrazione può obbligarsi solo nelle forme e nei modi previsti dalla legge. L’Accordo Collettivo Nazionale per i veterinari è stato pensato per disciplinare il ‘rapporto convenzionale’, un istituto giuridico specifico che richiede una procedura formale per la sua costituzione.

Secondo la Cassazione, non è possibile estendere tale disciplina a un rapporto nato da una diversa fattispecie contrattuale (i contratti di progetto), anche se quest’ultima si è rivelata irregolare e sostanzialmente affine a una collaborazione continuativa. In altre parole, il giudice non può ‘creare’ un rapporto convenzionato dove le parti non lo hanno mai formalmente stipulato secondo le regole. Applicare l’A.C.N. equivarrebbe a imporre alla P.A. obblighi economici derivanti da un contratto che non ha mai concluso.

La Corte ha specificato che il professionista danneggiato dall’utilizzo abusivo di contratti a termine avrebbe potuto agire per il risarcimento del danno o per arricchimento senza causa, ma non poteva pretendere l’applicazione di un contratto collettivo destinato a un’altra categoria di rapporti. Essendo la domanda risarcitoria stata rigettata nei gradi di merito e non essendo stata proposta quella di arricchimento, la richiesta del veterinario è stata definitivamente respinta.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma con forza che nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, la correttezza formale della procedura contrattuale è un requisito imprescindibile. Per i professionisti, ciò significa che la tutela contro l’abuso di contratti atipici non risiede nella possibilità di ottenere l’applicazione di un contratto collettivo più favorevole, ma piuttosto nelle azioni risarcitorie o indennitarie. La decisione sottolinea l’importanza di assicurarsi che la tipologia contrattuale adottata dalla P.A. sia fin da subito quella corretta e legittima, poiché le conseguenze di un’irregolarità formale ricadono, in termini di trattamento economico, principalmente sul lavoratore.

Un rapporto di lavoro con la P.A., iniziato con contratti poi giudicati illegittimi, può essere equiparato economicamente a un rapporto convenzionato?
No. La Cassazione ha stabilito che, nonostante la riqualificazione del rapporto come parasubordinato, non si può applicare automaticamente il trattamento economico previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale (A.C.N.) per i medici convenzionati, poiché quest’ultimo disciplina una tipologia contrattuale specifica e formale.

Perché il principio di formalità è così importante nei contratti con la Pubblica Amministrazione?
Perché la P.A. può essere vincolata solo da contratti stipulati nel rispetto delle procedure previste dalla legge. Un accordo nazionale si applica solo ai rapporti creati secondo le specifiche modalità che esso stesso prevede. La sostanza del rapporto non può prevalere sulla forma contrattuale prescritta dalla normativa.

Quali tutele ha un professionista se il suo contratto con la P.A. è illegittimo?
Il professionista non può chiedere l’applicazione di un diverso e più favorevole contratto collettivo. Secondo la Corte, può però chiedere il risarcimento del danno subito a causa dell’illegittimità del contratto o, se ne ricorrono i presupposti, agire per arricchimento senza causa, ma non può pretendere le retribuzioni previste per una diversa tipologia contrattuale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati