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Contrattazione collettiva pubblico impiego: la Cassazione

La Corte di Cassazione conferma la sentenza d’appello, stabilendo la legittimità dell’applicazione di un contratto collettivo del settore privato ai dipendenti di un’agenzia regionale. Il caso riguardava il diritto a un’indennità chilometrica per i lavoratori addetti alla sistemazione idraulico-forestale. La Suprema Corte ha chiarito che, nonostante la natura di ente pubblico non economico del datore di lavoro, specifiche normative nazionali e regionali giustificano l’applicazione della contrattazione collettiva pubblico impiego di tipo privatistico per regolare il trattamento economico di questi lavoratori, respingendo il ricorso dell’ente.

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Pubblicato il 16 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contrattazione Collettiva Pubblico Impiego: Il CCNL Privato si Applica

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23871/2024, ha affrontato un’importante questione sulla contrattazione collettiva pubblico impiego, chiarendo i confini dell’applicabilità dei contratti collettivi di settore privato a dipendenti di enti pubblici non economici. La controversia nasce dalla richiesta di alcuni lavoratori di un’agenzia regionale di vedersi riconosciuta un’indennità chilometrica, calcolata secondo i criteri del CCNL e del Contratto Integrativo Regionale (CIRL) per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria.

I Fatti di Causa

Un’agenzia regionale, ente pubblico non economico, ha impugnato la sentenza della Corte d’Appello che, confermando la decisione di primo grado, aveva riconosciuto il diritto di alcuni suoi dipendenti a un’indennità chilometrica. L’ente sosteneva che, data la sua natura pubblica, ai suoi dipendenti si dovesse applicare la disciplina del pubblico impiego privatizzato (D.Lgs. 165/2001) e non la contrattazione collettiva di settore privato.

Secondo l’agenzia, l’applicazione di un CCNL privato a dipendenti pubblici violerebbe la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di “ordinamento civile” e le norme sulla rappresentanza sindacale nel settore pubblico, riservata all’ARAN. Di conseguenza, il diritto all’indennità chilometrica, previsto da tale contrattazione, non sarebbe stato applicabile.

La Disciplina della Contrattazione Collettiva nel Pubblico Impiego Forestale

La questione centrale del ricorso verteva sulla possibilità di applicare la contrattazione collettiva pubblico impiego di matrice privatistica a lavoratori di un ente pubblico. L’ente ricorrente ha basato la sua difesa su quattro motivi, tutti incentrati sulla presunta incompatibilità tra lo status di dipendente pubblico e l’applicazione di un contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) e di un contratto integrativo regionale (CIRL) tipici del settore privato.

L’agenzia ha argomentato che tale applicazione si scontrerebbe con i principi fondamentali del D.Lgs. 165/2001, che disciplina il lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, riservando la contrattazione a specifici tavoli e procedure gestite dall’ARAN.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendo i motivi infondati e confermando la decisione dei giudici di merito. La decisione si fonda su una ricostruzione storica e normativa della specifica disciplina applicabile ai lavoratori del settore idraulico-forestale, anche se dipendenti pubblici.

1. Radici Storiche e Legislative: La Corte ha ricordato che l’applicazione della contrattazione collettiva privata a questi lavoratori ha radici profonde, risalenti a normative come la Legge n. 124 del 1985, che già prevedeva l’assunzione di operai forestali con contratti regolati dalle norme del contratto collettivo nazionale.

2. Normativa Regionale Specifica: Con il trasferimento delle competenze alle Regioni, la Regione Puglia ha emanato la L.R. n. 3 del 2010, che all’art. 12, comma 3, stabiliva esplicitamente l’applicazione del CCNL per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale al personale operaio dell’agenzia. Sebbene questa norma sia stata abrogata nel 2012, una disposizione analoga è stata reintrodotta nel 2017, dimostrando una continuità nella volontà del legislatore regionale.

3. Conferma a Livello Nazionale: La Corte ha inoltre evidenziato come una recente norma nazionale (art. 7-bis del D.L. n. 120 del 2021) abbia ribadito la possibilità di applicare contratti e accordi collettivi del settore privato agli addetti ai lavori agricoli e forestali assunti dalle pubbliche amministrazioni.

4. Compatibilità tra Pubblico Impiego e CCNL Privato: Richiamando propri precedenti (Cass. n. 10811/2023 e n. 21006/2023), la Corte ha statuito che l’applicazione di un CCNL di diritto privato non snatura il rapporto di lavoro, che rimane pubblico. Tuttavia, essa è legittima per regolare specifici aspetti, come il trattamento giuridico-economico, incluse le qualifiche, le mansioni e la retribuzione. Nel caso di specie, l’indennità chilometrica rientra pienamente nel “trattamento economico previsto” dal contratto collettivo, la cui applicazione è legittimata dalla legge regionale.

Conclusioni

La Corte di Cassazione ha concluso che non sussiste alcun impedimento all’applicazione della contrattazione collettiva privata per il calcolo dell’indennità chilometrica. La specificità del settore idraulico-forestale, supportata da una solida base normativa sia a livello nazionale che regionale, giustifica questa deroga al sistema generale del pubblico impiego. La decisione consolida un importante principio: la natura pubblica del datore di lavoro non esclude a priori l’applicazione di istituti previsti dalla contrattazione collettiva privata, quando una legge specifica lo consente per regolare determinati aspetti del rapporto di lavoro.

Un contratto collettivo del settore privato può applicarsi ai dipendenti di un ente pubblico?
Sì, ma solo in casi specifici previsti dalla legge. Come chiarito dalla Corte, per i lavoratori del settore idraulico-forestale dipendenti da enti pubblici, esistono specifiche normative nazionali e regionali che legittimano l’applicazione del CCNL privato per regolare il trattamento economico e giuridico, senza che ciò alteri la natura pubblica del rapporto di lavoro.

Perché la Corte ha ritenuto applicabile il CCNL privato ai lavoratori dell’agenzia regionale?
La Corte ha basato la sua decisione su una precisa base normativa, che include leggi storiche nazionali (come la L. 124/1985), la legge regionale della Puglia (L.R. n. 3/2010 e successive modifiche) che esplicitamente richiama tale CCNL, e una recente norma nazionale (art. 7-bis, D.L. n. 120/2021) che conferma questa possibilità per il settore.

L’applicazione di un CCNL privato trasforma il rapporto di lavoro da pubblico a privato?
No. La Corte di Cassazione ha ribadito che l’applicazione del CCNL di diritto privato non osta alla qualificazione del rapporto in termini di lavoro pubblico. Essa serve a regolare specifici aspetti del rapporto, come il trattamento economico (inclusa l’indennità chilometrica), le qualifiche e le mansioni, ma non modifica la natura pubblica complessiva dell’impiego.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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