LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Continenza di cause: quale processo sospendere?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 440/2024, ha chiarito un importante principio in materia di continenza di cause. In presenza di due cause connesse pendenti in gradi di giudizio diversi, una delle quali iniziata dinanzi a un giudice e poi riassunta dinanzi a un altro per difetto di giurisdizione (translatio iudicii), la Corte ha stabilito che la data di inizio del processo riassunto retroagisce a quella della prima instaurazione. Di conseguenza, il processo da sospendere non è quello riassunto (se anteriore), ma quello che sarebbe stato “attratto” se le cause fossero state nello stesso grado, garantendo così il corretto coordinamento tra i giudizi.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Continenza di cause: la Cassazione fa chiarezza sulla sospensione

L’ordinanza n. 440/2024 della Corte di Cassazione affronta una questione procedurale complessa ma di grande rilevanza pratica: la gestione della continenza di cause quando i processi pendono in gradi di giudizio diversi. La pronuncia chiarisce quale causa debba essere sospesa, soprattutto quando uno dei giudizi deriva da una translatio iudicii, ovvero dal trasferimento da un giudice privo di giurisdizione a quello competente.

I Fatti del Caso: Due Cause, un Unico Contendere

La vicenda vedeva contrapposte due società energetiche a una terza società distributrice e a un Comune. Erano pendenti due distinti procedimenti.
Il primo giudizio era stato originariamente avviato dalle società energetiche nel 2015 davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Quest’ultimo, nel 2021, aveva dichiarato il proprio difetto di giurisdizione, indicando il giudice ordinario come competente. Le società avevano quindi tempestivamente ‘riassunto’ la causa davanti al Tribunale civile nel 2022.
Il secondo giudizio, avente un oggetto più ampio ma connesso al primo, era stato introdotto dalle stesse società nel 2016 direttamente davanti allo stesso Tribunale civile e, al momento della decisione, si trovava pendente in grado di appello.

La Decisione del Tribunale e il Ricorso in Cassazione

Il Tribunale civile, investito della causa riassunta dal TAR, si trovava a gestire due procedimenti connessi in gradi diversi. Ritenendo che la causa riassunta fosse ‘nuova’ e quindi successiva a quella già pendente in appello, ne disponeva la sospensione in attesa della definizione di quest’ultima. Contro questa ordinanza di sospensione, le società energetiche hanno proposto istanza di regolamento di competenza alla Corte di Cassazione, sostenendo che il Tribunale avesse errato nell’individuare la causa da sospendere.

L’analisi della Cassazione sulla continenza di cause

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ribaltando la decisione del Tribunale sulla base di due principi fondamentali della procedura civile.

Il Principio della Translatio Iudicii

Il punto cruciale della decisione risiede nell’interpretazione degli effetti della translatio iudicii. La Cassazione ha ribadito che, ai sensi dell’art. 59 della Legge n. 69/2009, la riassunzione del giudizio davanti al giudice munito di giurisdizione non dà vita a un processo nuovo. Al contrario, costituisce la prosecuzione dell’unico giudizio originario. Questo significa che tutti gli effetti processuali e sostanziali della domanda originaria vengono conservati.
Di conseguenza, ai fini di stabilire quale causa sia stata introdotta per prima (criterio della prevenzione), non si deve guardare alla data di riassunzione (2022), ma a quella dell’atto introduttivo originario davanti al TAR (2015). La causa riassunta era, quindi, quella ‘preveniente’, ovvero la prima ad essere stata avviata.

Continenza di Cause tra Gradi Diversi: La Sospensione Necessaria

Una volta stabilito quale fosse la causa preveniente, la Corte ha affrontato il problema della pendenza in gradi diversi. La regola generale della continenza di cause (art. 39 c.p.c.) prevede la riunione dei processi davanti al giudice della causa iniziata per prima. Tuttavia, questa regola non può operare quando le cause si trovano in fasi processuali differenti (primo grado e appello).
In questi casi, l’esigenza di coordinamento e di evitare giudicati contrastanti viene soddisfatta attraverso lo strumento della sospensione necessaria (art. 295 c.p.c.). La Corte ha chiarito che il processo da sospendere è quello che, se le cause fossero state nello stesso grado, avrebbe dovuto essere attratto e riunito all’altro. In altre parole, si sospende la causa introdotta successivamente.

Le Motivazioni della Decisione

Sulla base di queste premesse, le motivazioni della Cassazione sono state lineari. Il Tribunale aveva errato nel sospendere il giudizio riassunto, considerandolo erroneamente come ‘successivo’. Essendo invece questo il giudizio ‘preveniente’ (iniziato nel 2015), non doveva essere sospeso. La sospensione, semmai, avrebbe dovuto riguardare il giudizio pendente in appello (iniziato nel 2016), in quanto successivo. La Corte ha quindi cassato l’ordinanza di sospensione, disponendo che il giudizio di primo grado, erroneamente fermato, dovesse proseguire il suo corso.

Conclusioni: L’impatto sulla gestione dei processi connessi

Questa ordinanza offre un’importante guida pratica per avvocati e giudici. Sancisce che la translatio iudicii garantisce una piena continuità processuale, con effetti determinanti sulla risoluzione dei conflitti legati alla continenza di cause. La decisione sottolinea che, anche quando la riunione è impossibile a causa dei diversi gradi di giudizio, il principio di prevenzione rimane il faro per decidere quale processo debba attendere l’esito dell’altro, assicurando coerenza e ordine nello svolgimento della giustizia.

In caso di translatio iudicii, da quando si considera iniziato il processo ai fini della prevenzione?
Il processo si considera iniziato dalla data di instaurazione del giudizio originario davanti al primo giudice (quello che poi ha declinato la giurisdizione), e non dalla data della successiva riassunzione davanti al giudice competente. Gli effetti processuali, inclusa la data di inizio, vengono conservati.

Come si risolve la continenza di cause quando i processi pendono in gradi di giudizio diversi?
Non si può procedere alla riunione dei processi. L’esigenza di coordinamento viene soddisfatta tramite la sospensione necessaria, ai sensi dell’art. 295 c.p.c., del processo che sarebbe stato ‘attratto’ dall’altro se entrambi fossero stati pendenti nello stesso grado.

Quale dei due giudizi in continenza deve essere sospeso?
Deve essere sospeso il giudizio proposto successivamente. La causa ‘preveniente’ (quella iniziata per prima) prosegue, mentre quella ‘prevenuta’ (iniziata dopo) attende la definizione della prima con sentenza passata in giudicato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati