LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Conguaglio CIGS: quando il pagamento è tempestivo?

Una società aveva effettuato un conguaglio per recuperare le somme anticipate ai dipendenti a titolo di Cassa Integrazione (CIGS), ma l’ente previdenziale lo riteneva tardivo. La Corte di Cassazione ha chiarito che, per evitare la decadenza, non è sufficiente una semplice richiesta, ma è necessario l’effettivo conguaglio CIGS, che si realizza con il pagamento della differenza contributiva. Tale pagamento deve avvenire entro il giorno 16 del mese successivo alla scadenza del semestre di decadenza. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto il conguaglio tempestivo, rigettando il ricorso dell’ente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Conguaglio CIGS: la Cassazione fissa i termini per non perdere il diritto

La gestione del conguaglio CIGS rappresenta un’operazione cruciale per le aziende che anticipano le integrazioni salariali ai propri dipendenti. Un errore nella tempistica può portare alla perdita del diritto di recuperare tali somme, con gravi conseguenze economiche. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti fondamentali su quale sia l’atto che impedisce la decadenza e quali siano i termini esatti da rispettare.

I Fatti del Caso

Una nota società, dopo aver anticipato ai propri lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) le relative indennità, procedeva al conguaglio di tali somme con i contributi previdenziali dovuti all’ente di previdenza. L’ente, tuttavia, contestava l’operazione, ritenendo che il diritto al conguaglio fosse stato perso per decadenza, poiché effettuato oltre i termini di legge.

La questione è giunta dinanzi alla Corte d’Appello, che ha dato ragione all’azienda, sostenendo che la semplice richiesta di conguaglio, presentata tempestivamente, fosse sufficiente a impedire la decadenza. Insoddisfatto della decisione, l’ente previdenziale ha proposto ricorso in Cassazione.

La Questione Giuridica: Richiesta o Effettivo Conguaglio?

Il cuore del dibattito legale verteva su un punto preciso: per interrompere il termine di decadenza semestrale previsto dalla legge, è sufficiente che l’azienda presenti una ‘richiesta di conguaglio’ o è necessario che ponga in essere l’effettivo ‘atto del conguaglio’?

Secondo la tesi dell’ente, la norma non attribuisce alcun valore giuridico a una mera richiesta. Il conguaglio, infatti, non è un procedimento che necessita di autorizzazione, ma opera come una compensazione automatica (tecnicamente, una ‘compensazione impropria’). Di conseguenza, l’unico atto rilevante per evitare la decadenza è l’effettivo pagamento del saldo contributivo, già decurtato delle somme anticipate.

Analisi della Cassazione sul Conguaglio CIGS

La Corte di Cassazione ha accolto l’impostazione giuridica dell’ente previdenziale, pur rigettando, alla fine, il suo ricorso per altre ragioni. I giudici hanno stabilito che il conguaglio CIGS non si inserisce in un iter che prevede una domanda e una successiva autorizzazione. Si tratta, invece, di un meccanismo automatico di azzeramento di reciproche poste di debito (contributi da versare) e credito (somme CIGS anticipate).

Questo meccanismo si perfeziona nel momento in cui l’azienda paga all’ente la differenza tra i contributi dovuti e le integrazioni salariali già erogate. Pertanto, l’atto che impedisce la decadenza è proprio questo pagamento.

Coordinamento delle Norme e Tempistiche

La Corte ha poi chiarito come si coordinano i termini. La legge (art. 7, co. 3, D.Lgs. n. 148/2015) stabilisce un termine di decadenza di sei mesi per effettuare il conguaglio. Questo termine decorre dalla fine del periodo di paga in corso alla scadenza della concessione CIGS o dalla data del provvedimento di concessione, se successivo.

Tuttavia, il pagamento effettivo deve avvenire secondo le scadenze generali previste per i versamenti contributivi (art. 18, co. 1, D.Lgs. n. 241/97), ovvero entro il giorno 16 del mese successivo al periodo di paga di riferimento. In pratica, l’azienda ha tempo fino al 16 del mese successivo a quello in cui scade il semestre di decadenza per effettuare il pagamento a saldo e, così, perfezionare il conguaglio.

Irrilevanza di Errori e Ritardi nelle Comunicazioni

Un altro punto fondamentale chiarito dalla Corte è che eventuali errori nel calcolo del conguaglio o ritardi nella trasmissione delle denunce mensili (i cosiddetti flussi Uniemens) non causano la decadenza del diritto. L’invio dei flussi Uniemens è un adempimento successivo, finalizzato a permettere all’ente i controlli ex post, ma non incide sul perfezionamento del conguaglio, che è già avvenuto con il pagamento.

Le motivazioni

Applicando questi principi al caso specifico, la Corte ha verificato la cronologia degli eventi. Il decreto di concessione della CIGS era datato 29 aprile 2016. Il termine semestrale di decadenza scadeva quindi il 29 ottobre 2016. Il periodo di paga in cui cadeva questa scadenza era ottobre 2016. L’azienda ha effettuato il pagamento a conguaglio il 1° novembre 2016. Tale data era ampiamente entro il termine ultimo per il versamento dei contributi di ottobre, fissato al 16 novembre 2016. Di conseguenza, il conguaglio è stato ritenuto tempestivo e il diritto dell’azienda a recuperare le somme è stato confermato, sebbene con una motivazione giuridica diversa da quella della Corte d’Appello.

Le conclusioni

La sentenza offre una guida chiara per tutte le aziende che utilizzano la Cassa Integrazione. Per assicurarsi il diritto al conguaglio CIGS, non è sufficiente inviare una comunicazione o una richiesta all’ente previdenziale. L’azione decisiva, da compiere entro i termini di legge, è l’effettivo pagamento dei contributi al netto delle somme anticipate. Il termine ultimo per questo pagamento è il giorno 16 del mese successivo a quello in cui si conclude il semestre di decadenza. Questa pronuncia sottolinea l’importanza di un’accurata pianificazione dei flussi di pagamento per evitare di perdere importanti diritti economici.

Per evitare la decadenza dal diritto al conguaglio CIGS, è sufficiente presentare una richiesta all’Ente Previdenziale?
No, secondo la Cassazione non è sufficiente. La decadenza è impedita solo dall’effettivo conguaglio, che si perfeziona con il pagamento dei contributi residui, al netto delle somme anticipate.

Qual è il termine ultimo per effettuare il pagamento a conguaglio?
Il pagamento che perfeziona il conguaglio deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui scade il termine semestrale di decadenza, calcolato a partire dalla data di concessione della CIGS.

Un errore nel calcolo del conguaglio o un ritardo nell’invio dei flussi Uniemens causa la decadenza?
No. La Corte chiarisce che l’erroneità del conguaglio o il ritardo nella comunicazione dei dati (flussi Uniemens) non incidono sul perfezionamento della compensazione e non causano la decadenza dal diritto, sebbene possano dar luogo ad altre conseguenze, come un adempimento solo parziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati