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Concorso di colpa: la svolta non segnalata

La Corte d’Appello di Genova ha riformato una sentenza di primo grado, stabilendo un concorso di colpa in un sinistro stradale mortale. Inizialmente, la responsabilità era stata attribuita al 100% al conducente di una moto che aveva tamponato uno scooter. La Corte ha invece riconosciuto una corresponsabilità del 30% al conducente dello scooter, poiché aveva effettuato un cambio di corsia lento ma senza segnalazione luminosa. La decisione sottolinea che, nonostante la presunzione di colpa a carico di chi tampona, la condotta imprudente del veicolo che precede può determinare un concorso di colpa, riducendo il risarcimento dovuto.

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Pubblicato il 12 dicembre 2024 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Concorso di Colpa: Anche un Cambio di Corsia Lento (ma non Segnalato) ha le sue Conseguenze

Il tema del concorso di colpa negli incidenti stradali è sempre di grande attualità. Una recente sentenza della Corte di Appello ha offerto importanti chiarimenti su come viene ripartita la responsabilità in caso di tamponamento, specialmente quando il veicolo che precede compie una manovra anomala. Spesso si crede che chi tampona abbia sempre torto, ma questo caso dimostra che la realtà giuridica è più sfumata e che la condotta di tutti i conducenti coinvolti viene attentamente esaminata.

I Fatti del Caso: Un Tragico Tamponamento

I fatti riguardano un sinistro mortale avvenuto su una strada statale. Un uomo alla guida di uno scooter procedeva sulla corsia di sinistra. Dietro di lui, a una velocità superiore, sopraggiungeva una motocicletta che viaggiava sulla corsia di destra. L’incidente si verificava quando la moto tamponava violentemente lo scooter. A seguito dell’impatto, il conducente dello scooter riportava gravissime lesioni che ne causavano il decesso pochi giorni dopo in ospedale. Gli eredi della vittima agivano in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni.

La Decisione di Primo Grado e l’Appello

Il Tribunale di primo grado aveva attribuito l’intera responsabilità dell’accaduto al conducente della motocicletta. La decisione si basava sulla presunzione di colpa prevista dall’articolo 149 del Codice della Strada, secondo cui chi tampona un veicolo che lo precede è responsabile per non aver mantenuto la distanza di sicurezza.

Tuttavia, la compagnia assicurativa del motociclo proponeva appello, sostenendo che la condotta del conducente dello scooter avesse contribuito in modo determinante all’incidente. Secondo l’appellante, lo scooterista aveva effettuato un repentino cambio di corsia verso destra, rendendo inevitabile l’impatto.

Le Motivazioni della Corte d’Appello: Analisi del Concorso di Colpa

La Corte d’Appello, riesaminando le prove, in particolare la consulenza tecnica e la testimonianza oculare, giungeva a una conclusione diversa, stabilendo un concorso di colpa.

La Condotta del Conducente dello Scooter (30% di colpa)

Sebbene la perizia tecnica (CTU) avesse escluso una manovra “repentina”, aveva accertato che l’impatto era avvenuto sulla corsia di destra. Ciò significava che lo scooter, prima dell’urto, stava effettuando uno spostamento dalla corsia di sinistra verso quella di destra. La CTU ha inoltre confermato che l’indicatore di direzione (la “freccia”) dello scooter era spento al momento dell’impatto. Questo comportamento viola l’articolo 154 del Codice della Strada, che impone di segnalare con sufficiente anticipo qualsiasi cambio di direzione o di corsia. La Corte ha ritenuto che questa manovra, seppur lenta, abbia creato una situazione di pericolo, contribuendo a causare il sinistro nella misura del 30%.

La Condotta del Conducente della Moto (70% di colpa)

Nonostante la corresponsabilità dello scooterista, la Corte ha confermato che la colpa principale (70%) era da attribuire al conducente della moto. Le prove dimostravano che quest’ultimo viaggiava a una velocità superiore a quella dello scooter in condizioni di perfetta visibilità. Non avendo mantenuto un’adeguata distanza di sicurezza e non avendo moderato la velocità in presenza di un veicolo più lento che lo precedeva, ha violato gli articoli 141 e 149 del Codice della Strada. La sua condotta negligente è stata considerata la causa predominante dell’incidente, poiché un guidatore attento avrebbe dovuto prevedere la possibilità di una manovra del veicolo antistante e agire di conseguenza per evitare la collisione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale nella gestione dei sinistri stradali: la presunzione di colpa a carico di chi tampona non è assoluta e può essere superata o mitigata dalla prova di una condotta colposa del conducente del veicolo tamponato. Un cambio di corsia senza segnalazione, anche se eseguito lentamente, costituisce una violazione del Codice della Strada e può portare a un accertamento di concorso di colpa. Per gli automobilisti, la lezione è duplice: è essenziale mantenere sempre la distanza di sicurezza e una velocità prudente, ma è altrettanto cruciale segnalare ogni propria intenzione di manovra per non creare situazioni di pericolo per sé e per gli altri.

Chi tampona ha sempre torto al 100%?
No. La sentenza chiarisce che la presunzione di colpa a carico di chi tampona può essere superata o ridotta se si dimostra che il conducente del veicolo che precede ha tenuto una condotta colposa che ha contribuito a causare l’incidente, come un cambio di corsia non segnalato.

Cosa succede se il veicolo che precede cambia corsia senza usare la freccia?
Secondo la Corte, cambiare corsia senza attivare l’indicatore di direzione costituisce una violazione del Codice della Strada. Anche se la manovra non è improvvisa, può essere considerata una causa concorrente dell’incidente, portando a un’attribuzione di corresponsabilità (in questo caso, del 30%) e a una conseguente riduzione del risarcimento del danno.

Come viene determinata la percentuale di colpa in un incidente stradale?
La percentuale di colpa viene determinata dal giudice analizzando tutte le prove disponibili, come le perizie tecniche (CTU) sulla dinamica dell’incidente, le testimonianze e le violazioni del Codice della Strada commesse da ciascun conducente. La decisione si basa sulla valutazione di quanto ogni comportamento abbia influito causalmente nel verificarsi dell’evento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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