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Concorso di cause: risarcimento ridotto per lesioni

Un turista viene colpito da un’insegna caduta da uno stand espositivo, riportando lesioni. Il Tribunale riconosce la responsabilità del titolare dello stand ma riduce il risarcimento a causa di un concorso di cause: l’incidente ha aggravato una patologia degenerativa preesistente alla spalla del danneggiato. La sentenza chiarisce come il risarcimento venga limitato al solo danno direttamente causato dall’evento lesivo, escludendo le conseguenze della condizione medica anteriore.

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Pubblicato il 22 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Concorso di cause e risarcimento: quando una patologia preesistente riduce l’importo

Il tema del concorso di cause è cruciale nelle azioni di risarcimento per lesioni personali. Cosa succede quando un incidente aggrava una condizione di salute già compromessa? Una recente sentenza del Tribunale di Venezia offre una chiara illustrazione di come la giustizia affronta questi casi, stabilendo che il responsabile deve risarcire solo l’aggravamento causato e non l’intera patologia. Analizziamo questo caso per comprendere meglio i principi applicati.

I Fatti di Causa: Un Incidente Durante una Visita Turistica

Un visitatore, durante una vacanza, si trovava presso uno stand espositivo quando veniva colpito alla spalla da un’insegna pubblicitaria in alluminio, staccatasi dalla struttura. L’incidente gli procurava un trauma cranico, una lesione all’orecchio e, soprattutto, un significativo danno alla spalla sinistra. Oltre al danno biologico, l’uomo richiedeva il risarcimento per le spese mediche sostenute e per la vacanza rovinata, essendo stato costretto a interrompere il suo soggiorno.

La società titolare dello stand, pur regolarmente citata in giudizio, non si costituiva, rimanendo contumace.

La Decisione del Tribunale e il Concorso di Cause

Il giudice ha ritenuto provata la responsabilità della società convenuta. Le fotografie dell’insegna a terra, i referti del pronto soccorso e le testimonianze confermavano in modo inequivocabile che l’incidente era avvenuto secondo le modalità descritte dall’attore (causalità materiale).

Tuttavia, il punto centrale della controversia è diventato la quantificazione del danno (causalità giuridica). Dalle perizie mediche è emerso che l’attore soffriva già di una patologia degenerativa preesistente alla spalla, consistente in tendinosi e lesioni parziali della cuffia dei rotatori. L’incidente, secondo il Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), non aveva causato la rottura della cuffia dei rotatori dal nulla, ma aveva agito come concausa, provocando una ‘minima lesione’ su un tessuto già ampiamente compromesso. Si è verificato, quindi, un concorso di cause tra la condotta illecita del convenuto e lo stato di salute anteriore del danneggiato.

Il Tribunale ha inoltre escluso dal risarcimento i danni derivanti da un secondo intervento chirurgico, resosi necessario a seguito di una ‘ri-rottura’ della cuffia. Quest’ultimo evento è stato qualificato come una causa sopravvenuta, non collegata al primo incidente ma verificatasi durante la successiva fisioterapia, interrompendo così il nesso causale con l’evento originario.

Le Motivazioni

Il Tribunale ha liquidato il danno basandosi sulle conclusioni del CTU e applicando le Tabelle del Tribunale di Milano. Il risarcimento è stato così strutturato:

1. Danno Biologico Permanente: Calcolato in una misura del 5%, tenendo conto che l’incidente ha solo aggravato una situazione preesistente.
2. Inabilità Temporanea: Riconosciuta per 130 giorni con percentuali decrescenti.
3. Spese Mediche: Rimborsate solo quelle sostenute fino al primo intervento chirurgico, escludendo i costi legati alla successiva ‘ri-rottura’.
4. Danno da Vacanza Rovinata: Liquidato in via equitativa.

Il giudice ha specificato che l’importo totale del danno così calcolato (pari a circa 25.874 euro) doveva essere ridotto per tenere conto del concorso di cause. Il convenuto è stato condannato a pagare solo la parte di danno direttamente riconducibile all’aggravamento causato dall’incidente. Dall’importo finale è stata inoltre detratta una somma di 1.500 euro che l’attore aveva già ricevuto dalla propria compagnia assicuratrice, in applicazione del principio compensatio lucri cum damno.

La somma finale liquidata a favore del danneggiato è stata di 24.374,60 euro, oltre a rivalutazione e interessi.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale in materia di responsabilità civile: si risponde solo delle conseguenze dirette e immediate della propria condotta. In presenza di un concorso di cause, come una patologia preesistente, il danneggiante non è tenuto a farsi carico dell’intero stato di sofferenza della vittima, ma solo dell’effettivo peggioramento che il suo comportamento ha provocato. Per chi subisce un danno, è quindi essenziale essere consapevoli che il proprio stato di salute anteriore può influenzare in modo significativo l’entità del risarcimento finale.

Una patologia preesistente esclude il diritto al risarcimento in caso di incidente?
No, non lo esclude, ma può ridurre l’importo del risarcimento. Il responsabile dell’incidente è tenuto a risarcire solo l’aggravamento della condizione preesistente e non l’intera patologia.

Come viene calcolato il danno quando c’è un concorso di cause tra l’incidente e una condizione preesistente?
Il danno viene calcolato tramite una perizia medico-legale (CTU) che stabilisce in quale misura l’evento traumatico ha inciso sulla patologia preesistente. Il risarcimento viene liquidato in proporzione a tale incidenza, considerando che una parte del danno sarebbe comunque esistita a prescindere dall’incidente.

Se dopo un incidente subisco un ulteriore infortunio durante la riabilitazione, il responsabile del primo incidente deve pagare anche per il secondo?
No. Secondo la sentenza, se il secondo infortunio costituisce un evento autonomo che interrompe il nesso di causalità con il primo (una ‘causa sopravvenuta con portata esclusiva ed assorbente’), il responsabile del primo incidente non è tenuto a risarcire i danni derivanti dal secondo evento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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