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Comunicazione CIGS: obbligatoria anche per i piloti

Un pilota in Cassa Integrazione (CIGS) aveva iniziato un nuovo lavoro all’estero senza darne comunicazione preventiva all’ente previdenziale, ritenendo che l’attività fosse finalizzata solo al mantenimento del brevetto di volo. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 34907/2024, ha ribaltato le decisioni dei giudici di merito. Ha stabilito che l’esenzione dall’obbligo di comunicazione si applica solo se l’attività è *esclusivamente* destinata al mantenimento delle licenze, un fatto che deve essere rigorosamente accertato. La mancata indagine sulla reale natura del nuovo contratto di lavoro ha portato all’annullamento della sentenza precedente, sottolineando l’importanza della comunicazione preventiva CIGS per evitare la decadenza dal beneficio.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Comunicazione preventiva CIGS: quando è obbligatoria?

La comunicazione preventiva CIGS rappresenta un adempimento cruciale per i lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali. Iniziare una nuova attività lavorativa senza informare l’ente previdenziale può costare caro, portando alla perdita del diritto e alla richiesta di restituzione delle somme percepite. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 34907/2024) ha fatto luce su un caso specifico riguardante un pilota, ribadendo la rigidità della normativa e i ristretti limiti delle eccezioni.

I Fatti di Causa

Un pilota, beneficiario della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS), aveva stipulato un contratto di lavoro a tempo determinato con una compagnia aerea straniera. Al termine di un periodo di addestramento, aveva comunicato l’avvenuta assunzione all’ente previdenziale. Quest’ultimo, tuttavia, aveva dichiarato la decadenza del lavoratore dal diritto alla CIGS per il periodo precedente la comunicazione, chiedendo la restituzione di oltre 66.000 euro.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato ragione al lavoratore. Secondo i giudici di merito, l’attività svolta rientrava in un’eccezione prevista da circolari dell’ente: quella relativa alle attività necessarie al mantenimento del brevetto di volo, per le quali non sarebbe richiesto l’onere di comunicazione preventiva. L’ente previdenziale, non condividendo questa interpretazione, ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione.

L’obbligo generale di comunicazione preventiva CIGS

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’ente, ribaltando la decisione precedente. I giudici supremi hanno chiarito che la regola generale, stabilita dall’art. 8 del D.L. n. 86/1988, è inequivocabile: il lavoratore decade dal diritto al trattamento di integrazione salariale se non provvede a dare comunicazione preventiva dello svolgimento di una nuova attività lavorativa.

Questo obbligo sussiste per qualsiasi nuova occupazione, anche se temporanea o saltuaria. La comunicazione deve precedere l’inizio effettivo dell’attività, non essendo sufficiente che avvenga contestualmente.

Le Motivazioni

La Corte ha specificato che l’eccezione per i piloti, il cosiddetto ‘periodo neutro’, è di stretta interpretazione. Essa si applica solo e soltanto se l’attività lavorativa svolta presso il nuovo vettore è finalizzata in modo esclusivo al mantenimento delle licenze di volo pregresse. Non è un semplice accertamento di fatto, ma una valutazione giuridica che richiede di analizzare la natura del rapporto di lavoro.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva omesso di verificare se il periodo di addestramento fosse un’attività autonoma e finalizzata unicamente a preservare il brevetto, oppure se costituisse una fase interna a un più ampio contratto di lavoro, come un patto di prova. L’analisi del contratto stipulato con la compagnia aerea straniera era un passaggio fondamentale per determinare la corretta applicazione della legge. La mancata indagine su questo punto cruciale ha reso la decisione dei giudici di merito viziata da falsa applicazione di legge. In sostanza, non è stato accertato se l’attività fosse puramente formativa o già parte di un rapporto di lavoro subordinato a tutti gli effetti.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione riafferma un principio fondamentale: la trasparenza nei confronti degli enti previdenziali è un dovere inderogabile per chi percepisce ammortizzatori sociali. Le eccezioni all’obbligo di comunicazione preventiva CIGS esistono, ma sono interpretate in modo molto restrittivo. Per i lavoratori, la lezione è chiara: nel dubbio, è sempre preferibile comunicare preventivamente qualsiasi nuova attività lavorativa, anche se di breve durata o con finalità formative, per non rischiare di perdere il sostegno economico e di dover restituire somme già percepite. La sentenza è stata cassata con rinvio alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare il caso attenendosi a questi principi.

Un lavoratore in CIGS che inizia una nuova attività lavorativa deve sempre comunicarlo preventivamente?
Sì, la regola generale prevede che il lavoratore debba sempre fornire una comunicazione preventiva alla sede provinciale dell’ente previdenziale prima di iniziare qualsiasi nuova attività lavorativa, pena la decadenza dal diritto al trattamento di integrazione salariale.

L’obbligo di comunicazione vale anche per lavori temporanei o all’estero?
Sì, la comunicazione della nuova attività lavorativa deve essere preventiva anche quando l’occupazione è temporanea, saltuaria o, come nel caso esaminato, si svolge all’estero. La legge non fa distinzioni in merito.

Per i piloti in CIGS, l’attività volta a mantenere il brevetto di volo va sempre comunicata?
No, non va comunicata solo se l’attività è finalizzata esclusivamente al mantenimento delle precedenti licenze di volo (cosiddetto ‘periodo neutro’). Tuttavia, se tale attività si inserisce in un contratto di lavoro più ampio (ad esempio, come periodo di prova), essa non rientra più nell’eccezione e l’obbligo di comunicazione preventiva torna ad essere pienamente efficace.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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