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Competenza pignoramento PA: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione interviene a fare chiarezza sulla competenza pignoramento PA. Con un’ordinanza, stabilisce i criteri per individuare il giudice territorialmente competente nelle procedure di espropriazione presso terzi contro le pubbliche amministrazioni. La regola generale è il foro del debitore, mentre il foro del creditore si applica solo alle PA con patrocinio obbligatorio dell’Avvocatura dello Stato, risolvendo un significativo contrasto giurisprudenziale.

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Pubblicato il 10 dicembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza Pignoramento PA: La Cassazione Fa Chiarezza sul Foro Competente

Individuare il tribunale corretto per avviare una causa è il primo passo fondamentale per ogni azione legale. La questione si complica notevolmente quando il debitore è una Pubblica Amministrazione (PA). Una recente e importante ordinanza della Corte di Cassazione ha finalmente sciolto uno dei nodi più dibattuti in materia di competenza pignoramento PA, definendo con precisione quale sia il foro competente per le procedure di espropriazione presso terzi avviate contro gli enti pubblici.

Il Caso: Un Pignoramento e il Dubbio sulla Competenza Territoriale

La vicenda trae origine da una procedura di pignoramento presso terzi avviata da un creditore dinanzi al Tribunale di Salerno nei confronti di un’Azienda Sanitaria Locale (ASL) con sede a Napoli. Il creditore aveva pignorato le somme che l’ASL vantava presso il suo istituto bancario tesoriere.

L’ASL si opponeva all’esecuzione, eccependo, tra i vari motivi, l’incompetenza territoriale del Tribunale di Salerno. A suo avviso, la causa avrebbe dovuto essere radicata presso il Tribunale di Napoli, luogo in cui l’ente pubblico debitore aveva la propria sede legale. Il Tribunale di Salerno accoglieva l’eccezione, dichiarando la propria incompetenza. Il creditore, ritenendo errata tale decisione, proponeva regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e la competenza pignoramento PA

La Corte di Cassazione ha riformato la decisione del giudice di merito, dichiarando la competenza del Tribunale di Salerno. Prima di giungere a tale conclusione, la Corte ha operato una distinzione fondamentale tra i motivi di opposizione sollevati dall’ASL:
1. Opposizione agli atti esecutivi (art. 617 c.p.c.): I motivi che lamentavano vizi formali della procedura (es. irregolarità della notifica) sono stati dichiarati inammissibili perché proposti oltre il termine perentorio di 20 giorni.
2. Opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.): I motivi che contestavano il diritto stesso del creditore a procedere (es. impignorabilità delle somme) sono stati ritenuti ammissibili e, su questi, la Corte ha stabilito la competenza del Tribunale di Salerno, in quanto luogo dove l’esecuzione era iniziata.

Cogliendo l’occasione offerta dal caso, data la sua particolare importanza e i contrasti interpretativi esistenti, la Corte ha enunciato, ai sensi dell’art. 363 c.p.c., alcuni princìpi di diritto per fare chiarezza sulla competenza pignoramento PA.

Le Motivazioni: I Princìpi di Diritto nell’Interesse della Legge

Il cuore della pronuncia risiede nell’interpretazione dell’art. 26-bis del codice di procedura civile, che regola la competenza territoriale per l’espropriazione forzata di crediti. La Corte ha chiarito la gerarchia e l’ambito di applicazione dei due commi della norma:

1. La Regola Generale (secondo comma): Il principio generale stabilisce che il foro competente è quello del luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede. Questa è la regola base che si applica a tutte le espropriazioni presso terzi, incluse quelle contro le PA che non rientrano nell’eccezione.

2. L’Eccezione per le PA (primo comma): Il primo comma introduce un’eccezione, prevedendo un foro speciale. Questo criterio, che radica la competenza presso il giudice del luogo in cui ha sede l’ufficio dell’Avvocatura dello Stato nel cui distretto risiede il creditore, si applica soltanto ed esclusivamente alle Pubbliche Amministrazioni che sono patrocinate per legge, in modo obbligatorio, dall’Avvocatura dello Stato. La Corte ha sottolineato come il riferimento testuale all'”Avvocatura dello Stato” sia l’elemento qualificante e determinante. Questa scelta legislativa mira a concentrare le difese di tali enti presso un numero limitato di sedi giudiziarie, facilitando l’operato dell’Avvocatura.

3. La Clausola “salvo leggi speciali”: La Corte ha precisato che l’inciso “salvo quanto disposto da leggi speciali” si riferisce a norme di rango primario che istituiscono un criterio di competenza territoriale diverso e specifico. Ha escluso categoricamente che la normativa sulla tesoreria unica (L. n. 720/1984) possa essere considerata una di queste, poiché essa disciplina le modalità del pignoramento e i soggetti coinvolti, ma non stabilisce un foro competente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Creditori e Pubbliche Amministrazioni

Questa ordinanza della Cassazione ha un impatto pratico di enorme rilievo. Essa pone fine all’incertezza che regnava nei tribunali di merito, fornendo un criterio interpretativo chiaro e univoco.

Per i creditori: Prima di avviare un pignoramento presso terzi contro una PA, è cruciale verificare se l’ente rientri tra quelli con patrocinio obbligatorio dell’Avvocatura dello Stato. In caso affermativo, si applicherà il foro speciale del primo comma dell’art. 26-bis c.p.c.; in caso contrario (come per Comuni, Regioni, ASL), si dovrà fare riferimento alla regola generale del foro del debitore (secondo comma).

Per le PA: La decisione chiarisce che la maggior parte degli enti pubblici (locali e sanitari) non può beneficiare del foro speciale legato all’Avvocatura. Le loro cause di esecuzione saranno radicate presso il tribunale della loro sede, secondo il principio generale del forum rei.

Qual è la regola generale per la competenza territoriale nel pignoramento presso terzi contro una Pubblica Amministrazione?
La regola generale, stabilita dal secondo comma dell’art. 26-bis c.p.c., è che la competenza spetta al giudice del luogo dove il debitore esecutato (la PA) ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede.

Quando si applica il foro speciale del creditore nei pignoramenti contro una Pubblica Amministrazione?
Il foro speciale, previsto dal primo comma dell’art. 26-bis c.p.c. (giudice del luogo dove ha sede l’ufficio dell’Avvocatura dello Stato nel cui distretto risiede il creditore), si applica soltanto quando la PA debitrice è un’amministrazione che si avvale per legge del patrocinio obbligatorio dell’Avvocatura dello Stato.

La legge sulla tesoreria unica (L. 720/1984) stabilisce una regola speciale sulla competenza territoriale?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la legge sulla tesoreria unica disciplina le modalità dell’espropriazione e i soggetti coinvolti, ma non contiene una regola processuale sulla competenza territoriale. Pertanto, non rientra tra le “leggi speciali” che possono derogare ai criteri dell’art. 26-bis c.p.c.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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