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Compensazione volo in ritardo: ok anche senza check-in

La Corte di Cassazione ha stabilito che i passeggeri hanno diritto alla compensazione per volo in ritardo superiore a tre ore, anche se, essendo stati preavvisati dalla compagnia aerea, non si sono presentati in aeroporto per l’orario di check-in originale. Il diritto alla compensazione pecuniaria mira a risarcire la perdita di tempo subita all’arrivo a destinazione e non il disagio dell’attesa in aeroporto. La Corte ha rigettato il ricorso della compagnia aerea, confermando che l’obbligo di presentarsi al check-in non si applica in questi casi, poiché il diritto si fonda sul ritardo effettivo all’arrivo.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Compensazione volo in ritardo: diritto al risarcimento anche senza presentarsi al check-in

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale per i diritti dei passeggeri aerei. La compensazione volo in ritardo spetta anche se il viaggiatore, avvisato in anticipo dalla compagnia, decide di non presentarsi in aeroporto all’orario di imbarco originale. Questa decisione rafforza la tutela dei consumatori, stabilendo che il vero danno da risarcire è la perdita di tempo all’arrivo e non l’attesa snervante al gate.

I Fatti del Caso: Il Volo Posticipato e l’Avviso Preventivo

Il caso ha origine dalla richiesta di risarcimento avanzata da due passeggeri, tramite una società specializzata, nei confronti di una compagnia aerea. Il loro volo, dalla tratta Cancun-Milano, aveva subito un ritardo superiore alle tre ore. La particolarità della vicenda risiedeva nel fatto che la compagnia aerea aveva informato i passeggeri del ritardo il giorno precedente alla partenza. Di conseguenza, i viaggiatori avevano atteso la nuova ora di partenza presso il loro luogo di villeggiatura, senza recarsi in aeroporto per l’orario originariamente previsto.

Il Giudice di Pace, in primo grado, aveva respinto la domanda, ritenendo decisiva la mancata presentazione dei passeggeri all’imbarco. Il Tribunale, in appello, aveva invece ribaltato la decisione, condannando la compagnia aerea al pagamento della compensazione pecuniaria, basandosi sui principi sanciti dalla Corte di Giustizia Europea.

La Posizione della Compagnia Aerea e il Ricorso in Cassazione

La compagnia aerea ha impugnato la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo una violazione del Regolamento (CE) n. 261/2004. Secondo la tesi difensiva, il diritto alla compensazione, così come alle altre forme di assistenza (pasti, bevande), sarebbe strettamente legato alla presentazione del passeggero al check-in nell’orario stabilito. In assenza di tale adempimento, il passeggero perderebbe ogni diritto, poiché le tutele sono pensate per chi subisce il disagio dell’attesa in aerostazione.

L’Analisi della Corte: il Diritto alla Compensazione Volo in Ritardo

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della compagnia, definendolo infondato e offrendo un’interpretazione chiara e a favore dei passeggeri.

Lo Scopo della Compensazione: la Perdita di Tempo all’Arrivo

Il punto centrale della decisione, in linea con la celebre sentenza “Sturgeon” della Corte di Giustizia UE, è che lo scopo della compensazione volo in ritardo non è ristorare il tempo sprecato in aeroporto, ma compensare il grave disagio derivante dalla perdita di tempo subita all’arrivo a destinazione finale. Un ritardo pari o superiore a tre ore all’arrivo è equiparato, ai fini del risarcimento, a una cancellazione del volo.

L’Irrilevanza della Presenza al Check-in Originale

La Corte ha specificato che il disagio risarcibile è identico sia per il passeggero che attende in aeroporto sia per quello che, preavvisato, gestisce l’attesa altrove. Entrambi, infatti, raggiungono la destinazione finale molto più tardi del previsto, subendo un’analoga “perdita di tempo”. Pertanto, pretendere che un passeggero si rechi in aeroporto per un volo che sa già essere significativamente ritardato sarebbe una formalità inutile e irragionevole.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione affermando che l’interpretazione del Regolamento comunitario deve essere coerente con la sua finalità di elevata protezione dei passeggeri. Il diritto alla compensazione pecuniaria sorge a causa del ritardo prolungato all’arrivo, un fatto oggettivo che causa un danno risarcibile. Condizionare tale diritto alla presenza fisica in aeroporto all’orario originale sarebbe contrario allo scopo della normativa. La Corte ha quindi concluso che il Tribunale ha correttamente applicato i principi della giurisprudenza europea, riconoscendo il diritto al risarcimento nonostante la mancata presentazione al banco di accettazione.

Conclusioni: Cosa Cambia per i Passeggeri

Questa ordinanza consolida un principio di fondamentale importanza: se un volo subisce un ritardo di tre o più ore all’arrivo, il diritto alla compensazione pecuniaria sorge indipendentemente dal fatto che il passeggero, informato del ritardo, si sia presentato o meno al check-in originale. La compagnia aerea può esimersi dal pagamento solo se dimostra la sussistenza di circostanze eccezionali. Per i viaggiatori, si tratta di una garanzia in più, che permette di gestire l’attesa in modo più confortevole senza perdere il diritto a essere risarciti per il disagio subito.

Ho diritto alla compensazione per volo in ritardo anche se la compagnia aerea mi ha avvisato in anticipo e non mi sono presentato al check-in all’orario originale?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il diritto alla compensazione pecuniaria per un ritardo prolungato (pari o superiore a tre ore all’arrivo) non dipende dalla presenza del passeggero in aeroporto all’orario di partenza originale, specialmente se è stato preavvisato.

Qual è lo scopo della compensazione pecuniaria prevista dal Regolamento CE 261/2004 in caso di ritardo?
Lo scopo non è ristorare il passeggero per il tempo sprecato in aeroporto, ma compensare il danno da disagio e la perdita di tempo subita a causa dell’arrivo a destinazione finale con un ritardo significativo rispetto all’orario programmato.

La compagnia aerea può evitare di pagare la compensazione se dimostra di aver avvisato i passeggeri del ritardo?
No. L’avviso del ritardo non è una delle circostanze eccezionali che esonera la compagnia aerea dal pagamento della compensazione. Il diritto sorge per il semplice fatto di arrivare a destinazione con tre o più ore di ritardo, a meno che la compagnia non provi l’esistenza di circostanze eccezionali che non avrebbe potuto evitare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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