LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Comparsa integrativa: si può aggiungere la riconvenzionale?

Una società di logistica ha citato in giudizio un Ministero per il mancato pagamento di servizi. Il Ministero, dopo una prima comparsa, ha depositato una comparsa di costituzione integrativa con domanda riconvenzionale entro i termini di legge. La Corte di Cassazione ha confermato l’ammissibilità di tale atto, stabilendo che il potere di difesa non si ‘consuma’ con il primo deposito, ma può essere integrato fino alla scadenza del termine previsto, senza ledere il diritto di difesa della controparte.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 agosto 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Comparsa di Costituzione Integrativa: È Possibile Aggiungere una Domanda Riconvenzionale?

Nel processo civile, i termini e le modalità di costituzione delle parti sono rigidamente disciplinati per garantire il corretto svolgimento del contraddittorio. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 21739/2025, affronta un quesito procedurale di grande rilevanza pratica: è ammissibile una comparsa di costituzione integrativa con cui il convenuto introduce una domanda riconvenzionale non presente nel primo atto, sebbene depositata entro i termini di legge? La risposta affermativa della Corte offre importanti chiarimenti sul principio di consumazione del potere processuale.

I Fatti di Causa

Una società operante nel settore della logistica e dei trasporti internazionali aveva eseguito delle prestazioni per conto del Ministero della Difesa a supporto delle forze armate all’estero. Avendo ricevuto solo un pagamento parziale, la società ha avviato un’azione legale per ottenere il saldo del corrispettivo.
Il Ministero si è costituito in giudizio depositando una prima comparsa di risposta. Successivamente, ma sempre nel rispetto del termine di venti giorni prima dell’udienza (rinviata), ha depositato una memoria integrativa contenente una domanda riconvenzionale, con la quale chiedeva a sua volta il pagamento di somme dovute dalla società per forniture di carburante.
Il Tribunale di primo grado ha dichiarato tardiva e inammissibile la domanda riconvenzionale, ritenendo che il Ministero avesse esaurito il suo potere con il deposito della prima comparsa. La Corte d’Appello, invece, ha riformato la decisione, giudicando ammissibile la domanda. La società ha quindi proposto ricorso per cassazione.

La Decisione della Cassazione e la Comparsa di Costituzione Integrativa

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando la decisione d’appello e stabilendo principi chiari sull’esercizio del diritto di difesa del convenuto.

Il Termine per la Costituzione in Caso di Rinvio dell’Udienza

Come punto preliminare, la Corte ha chiarito che, in caso di differimento dell’udienza di prima comparizione, il termine di venti giorni per la costituzione del convenuto e la proposizione di domande riconvenzionali deve essere calcolato a ritroso dalla data della nuova udienza effettiva, e non da quella originariamente indicata nell’atto di citazione. Nel caso di specie, il deposito della memoria integrativa era quindi avvenuto tempestivamente.

L’Ammissibilità della Comparsa di Costituzione Integrativa e il Principio di Consumazione del Potere

Il cuore della controversia riguardava la possibilità di ‘sdoppiare’ la costituzione in giudizio. La società ricorrente sosteneva che il deposito della prima comparsa avesse ‘consumato’ il potere del convenuto di costituirsi, rendendo inammissibile qualsiasi integrazione successiva, anche se tempestiva.
La Cassazione ha respinto questa tesi, affermando che il deposito di una seconda comparsa di risposta è ammissibile, purché avvenga nel rispetto del termine di cui all’art. 167 c.p.c. Il principio della consumazione del potere processuale, che trova rigida applicazione in materia di impugnazioni (dove, una volta proposto un appello, non se ne può proporre un secondo), non si applica con lo stesso rigore alla fase di costituzione in giudizio.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha motivato la sua decisione evidenziando che, fino alla scadenza del termine perentorio, la parte convenuta ha la piena facoltà di articolare le proprie difese. Depositare una prima comparsa senza domanda riconvenzionale non preclude la possibilità di integrarla successivamente, a patto di rispettare il termine ultimo. Questo approccio non lede il diritto di difesa dell’attore, il quale ha comunque a disposizione l’intero lasso di tempo previsto dalla legge per prendere cognizione di tutte le difese e domande del convenuto e preparare la propria strategia.
La facoltà di difesa, secondo la Corte, non si esaurisce con il primo atto, ma si estende per tutto l’arco temporale concesso dalla norma. Pertanto, un’integrazione non costituisce un abuso dello strumento processuale, ma un legittimo esercizio del diritto di difesa. Inoltre, la Corte ha respinto anche il motivo relativo al presunto omesso esame di un’eccezione sulla falsità delle firme sui documenti prodotti dal Ministero, ritenendolo inammissibile perché la decisione di merito aveva implicitamente rigettato tale eccezione, considerandola irrilevante o infondata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La sentenza n. 21739/2025 consolida un orientamento flessibile e volto a garantire la pienezza del diritto di difesa. In pratica, un convenuto che si sia costituito in giudizio con una comparsa di risposta ‘semplice’ può, prima della scadenza del termine di venti giorni dall’udienza, depositare un atto integrativo per proporre eccezioni non sollevate o, come nel caso di specie, una domanda riconvenzionale. Questa possibilità offre un margine di manovra strategico importante, consentendo di calibrare la linea difensiva fino all’ultimo momento utile, senza incorrere in preclusioni processuali.

È possibile depositare una seconda comparsa di costituzione integrativa per aggiungere una domanda riconvenzionale?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che è ammissibile depositare un atto integrativo alla comparsa di costituzione per proporre una domanda riconvenzionale, a condizione che ciò avvenga nel pieno rispetto del termine perentorio di venti giorni prima dell’udienza, come previsto dalla legge.

Se la prima udienza viene rinviata, da quale data si calcola il termine di 20 giorni per costituirsi e proporre la domanda riconvenzionale?
Il termine per la costituzione del convenuto e per la proposizione di domande riconvenzionali deve essere calcolato a ritroso dalla data della nuova udienza effettiva, cioè quella a cui la causa è stata rinviata, e non dalla data originariamente indicata nell’atto di citazione.

Il deposito di una prima comparsa di risposta ‘consuma’ il potere di depositarne un’altra integrativa?
No. Secondo la Cassazione, il principio della consumazione del potere processuale non si applica in modo rigido alla fase di costituzione. Pertanto, il deposito di una prima comparsa non preclude la facoltà di depositarne una seconda, o una memoria integrativa, per completare le proprie difese entro la scadenza del termine di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati