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Collocamento a riposo illegittimo: la Cassazione

Un lavoratore del settore scolastico ha impugnato il suo collocamento a riposo, ritenendolo illegittimo. I giudici di primo e secondo grado, pur riconoscendo l’illegittimità, hanno limitato il risarcimento a quattro mensilità. Il lavoratore ha quindi presentato ricorso alla Corte di Cassazione per ottenere un risarcimento integrale del danno subito. La Corte è ora chiamata a decidere sulla quantificazione del danno.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Collocamento a Riposo Illegittimo: Quando il Risarcimento è in Discussione

Il collocamento a riposo di un dipendente pubblico è un atto amministrativo che deve rispettare precise normative. Ma cosa accade se viene disposto in modo illegittimo? Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare il diritto al risarcimento del danno e i criteri per la sua quantificazione. Il caso riguarda un dipendente di un istituto scolastico che si è opposto al proprio pensionamento forzato, dando inizio a un lungo percorso legale.

I Fatti di Causa

Un lavoratore impiegato presso un istituto scolastico impugnava il provvedimento con cui era stato disposto il suo collocamento a riposo a partire dal 1° settembre 2013. Il Tribunale di primo grado, pur accogliendo parzialmente la sua opposizione e dichiarando l’illegittimità dell’atto, limitava il risarcimento del danno a un importo pari a quattro mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto.

Il lavoratore, ritenendo la condanna insufficiente a ristorare pienamente il pregiudizio subito, proponeva reclamo presso la Corte d’Appello. Quest’ultima, tuttavia, confermava la decisione di primo grado. Di conseguenza, il dipendente ha deciso di portare la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, contestando la sentenza d’appello.

La Questione del Risarcimento nel Collocamento a Riposo

Il fulcro della controversia non è tanto l’illegittimità del collocamento a riposo, già accertata nei gradi di merito, quanto la corretta quantificazione del danno che ne è derivato. Il lavoratore lamenta che il risarcimento forfettario di quattro mensilità non sia adeguato a coprire l’intero danno patrimoniale e non patrimoniale subito a causa dell’anticipata e illegittima cessazione del rapporto di lavoro.

I giudici di merito hanno optato per una liquidazione limitata, ma tale approccio è stato contestato nel ricorso per cassazione, che mira a ottenere un risarcimento pieno, commisurato a tutti i pregiudizi effettivamente patiti.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza interlocutoria, prende atto del ricorso e si prepara a decidere sulla questione. L’analisi della Suprema Corte si concentrerà sulla correttezza dei criteri utilizzati dalla Corte d’Appello per quantificare il danno. Sarà necessario valutare se la limitazione del risarcimento a poche mensilità sia conforme ai principi generali in materia di responsabilità contrattuale del datore di lavoro. In particolare, si dovrà stabilire se, a fronte di un accertato collocamento a riposo illegittimo, il risarcimento debba essere commisurato alle retribuzioni perse fino alla maturazione del diritto alla pensione o se possano applicarsi criteri diversi e più limitati.

Le Conclusioni

La decisione finale della Corte di Cassazione avrà importanti implicazioni pratiche. Se il ricorso del lavoratore venisse accolto, si affermerebbe un principio di maggior tutela per i dipendenti illegittimamente posti in quiescenza, stabilendo che il risarcimento deve tendere a una riparazione integrale del danno. Al contrario, una conferma della decisione d’appello consoliderebbe un orientamento che permette una liquidazione più contenuta. Questo caso evidenzia l’importanza di una corretta valutazione del danno derivante da atti illegittimi della pubblica amministrazione, bilanciando le esigenze dell’ente con il diritto del lavoratore a non subire pregiudizi ingiusti dalla cessazione anticipata del rapporto di servizio.

Cosa succede se un datore di lavoro pubblico dispone un collocamento a riposo illegittimo?
Secondo quanto emerge dal provvedimento, il provvedimento viene dichiarato illegittimo e il lavoratore ha diritto a un risarcimento del danno.

Il risarcimento per collocamento a riposo illegittimo è sempre integrale?
Non necessariamente. Nel caso specifico, i giudici di primo e secondo grado hanno limitato il risarcimento a quattro mensilità, ma questa quantificazione è proprio l’oggetto della contestazione davanti alla Corte di Cassazione.

Qual è la questione principale che la Corte di Cassazione deve risolvere in questo caso?
La Corte deve decidere se la quantificazione del danno operata dalla Corte d’Appello, che ha limitato il risarcimento a quattro mensilità di retribuzione, sia corretta o se il lavoratore abbia diritto a un risarcimento maggiore per l’illegittimo collocamento a riposo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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