Cessione Ramo d’Azienda: il Tribunale Dichiara l’Illegittimità e Ordina il Reintegro
La cessione ramo d’azienda è un’operazione strategica comune nel mondo imprenditoriale, ma deve rispettare precisi requisiti legali per essere valida, soprattutto per quanto riguarda la tutela dei lavoratori coinvolti. Una recente sentenza del Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, ha affrontato proprio questo tema, dichiarando illegittima una cessione e riaffermando con forza i diritti dei dipendenti. Analizziamo insieme questa importante decisione.
I Fatti del Caso: La Cessione Impugnata dai Lavoratori
Un nutrito gruppo di oltre trenta lavoratori si è trovato improvvisamente trasferito da una società (la cedente) a un’altra (la cessionaria) a seguito di un’operazione formalizzata come cessione ramo d’azienda. Ritenendo che il trasferimento fosse illegittimo e pregiudizievole per i loro diritti, i lavoratori hanno deciso di agire in giudizio, assistiti da un collegio di legali. L’obiettivo era chiaro: ottenere l’annullamento della cessione e vedere ripristinato il proprio rapporto di lavoro con il datore di lavoro originario.
La Decisione del Tribunale: Una Cessione Ramo d’Azienda Illegittima
Il Giudice del Lavoro, dopo aver esaminato la controversia, ha accolto pienamente le richieste dei ricorrenti. Con una sentenza emessa il 25 luglio 2025, ha pronunciato una decisione netta e di grande impatto.
Il Tribunale ha:
1. Accertato e dichiarato l’illegittimità della cessione del ramo d’azienda avvenuta tra le due società.
2. Per effetto di tale declaratoria, ha accertato la persistenza dei rapporti di lavoro dei ricorrenti in capo alla società cedente, come se il trasferimento non fosse mai avvenuto.
3. Condannato la società cedente a ripristinare immediatamente i suddetti rapporti di lavoro, garantendo le stesse condizioni economiche e normative preesistenti.
4. Condannato entrambe le società, cedente e cessionaria, in solido tra loro, a rifondere le spese legali ai lavoratori, per un importo complessivo di oltre 36.000 euro, oltre oneri accessori e contributo unificato.
La sentenza è stata inoltre dichiarata provvisoriamente esecutiva, imponendo alle aziende un’immediata ottemperanza.
Le Motivazioni della Sentenza
Sebbene il provvedimento analizzato sia un dispositivo che riserva il deposito delle motivazioni dettagliate entro 60 giorni, la decisione si fonda su principi consolidati del diritto del lavoro. Affinché una cessione ramo d’azienda sia legittima, il ‘ramo’ trasferito deve possedere una propria autonomia funzionale già prima della cessione. Non può essere una mera somma di beni o, come spesso accade, un semplice gruppo di lavoratori slegati da una struttura organizzativa autonoma. Quando la cessione maschera un mero trasferimento di personale senza che vi sia un’entità produttiva autonoma, i giudici la considerano illegittima. La decisione del Tribunale di Milano suggerisce che, nel caso di specie, sia stata riscontrata proprio la mancanza di questo requisito essenziale, rendendo l’intera operazione una violazione delle tutele previste per i lavoratori.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione
Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: la cessione ramo d’azienda non può essere utilizzata come uno strumento per eludere gli obblighi del datore di lavoro o per liberarsi di personale. Le implicazioni pratiche sono significative:
* Tutela dei Lavoratori: I dipendenti illegittimamente trasferiti hanno diritto a essere reintegrati nel loro posto di lavoro originario, mantenendo tutte le condizioni contrattuali.
* Responsabilità Solidale: La condanna in solido delle due società al pagamento delle spese legali rafforza la tutela del lavoratore, che può rivalersi su entrambe per ottenere quanto dovuto.
* Monito per le Aziende: Le imprese devono pianificare con estrema attenzione le operazioni di cessione, assicurandosi che il ramo trasferito sia una vera e propria entità economica organizzata e autonoma, per non incorrere in contenziosi costosi e nella declaratoria di illegittimità dell’operazione stessa.
Cosa succede se una cessione di ramo d’azienda viene dichiarata illegittima?
Se la cessione è illegittima, il rapporto di lavoro dei dipendenti coinvolti continua senza interruzioni con l’azienda cedente (il datore di lavoro originale), come se il trasferimento non fosse mai avvenuto. Il giudice ordina il ripristino del rapporto di lavoro alle condizioni precedenti.
Chi paga le spese legali in caso di vittoria dei lavoratori?
In questo caso, il giudice ha condannato l’azienda cedente e quella cessionaria, in solido tra loro, a rimborsare tutte le spese legali sostenute dai lavoratori. Questo significa che i lavoratori possono chiedere l’intero importo a una qualsiasi delle due società.
La sentenza è immediatamente efficace?
Sì, la sentenza è stata dichiarata “provvisoriamente esecutiva”. Ciò significa che l’ordine del giudice, come il ripristino dei rapporti di lavoro, deve essere eseguito subito, anche se le aziende decidessero di fare appello.
Testo del provvedimento
SENTENZA TRIBUNALE DI MILANO N. 3568 2025 – N. R.G. 00001122 2025 DEPOSITO MINUTA 25 07 2025 PUBBLICAZIONE 25 07 2025
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE DI MILANO
SEZIONE LAVORO
in composizione monocratica e in funzione di Giudice del Lavoro, in persona della dott.ssa NOME COGNOME ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella controversia di primo grado promossa da
(C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. (C.F. ) (C.F. (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. ) (C.F. )
con l Avv. ‘ E.M. COGNOME e l’Avv. F. COGNOME del Foro di Napoli, nonché l’Avv. COGNOME e l’Avv. COGNOME del Foro di Milano, elettivamente domiciliati presso lo Studio dell’Avv. COGNOME sito in Milano, INDIRIZZO
– RICORRENTE – contro
P.IVA ) P.
con l Avv. COGNOME del Foro di Milano, elettivamente domiciliata presso lo Studio del difensore ‘ sito in Milano, INDIRIZZO
e contro
C.F. e P.IVA ) del Foro di Milano, elettivamente domiciliata presso lo P.
con l Avv. NOME COGNOME e l’Avv. COGNOME Studio dei difensori sito in Milano, INDIRIZZO
– RESISTENTI –
P.Q.M.
il Giudice del Lavoro, definitivamente pronunciando,
accerta e dichiara l’illegittimità della cessione del ramo d’azienda effettuato, in data 1 luglio
per l’effetto, accerta e dichiara la persistenza dei rapporti di lavoro dei ricorrenti in capo a
Conseguentemente, condanna all’immediato ripristino dei suddetti rapporti di lavoro alle medesime condizioni -economiche e normative -di cui in precedenza.
Condanna
in solido tra loro – alla rifusione delle spese di lite che liquida in complessivi € 36.166,50 oltre spese generali e accessori come per legge, e oltre € 259,00 per contributo unificato, con distrazione in favore dell’Avv. E.M. COGNOME, dell’Avv. F. COGNOME, dell’Avv. COGNOME e dell’Avv. COGNOME.
Sentenza provvisoriamente esecutiva.
Riserva il deposito della motivazione a 60 giorni.
Milano, 25 luglio 2025