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Carta Docente Precari: Sì al bonus di 500 euro

Il Tribunale di Roma ha riconosciuto il diritto di una docente precaria a ricevere la Carta Elettronica del valore di 500 euro per l’anno scolastico 2024/2025. La decisione si fonda sul principio di non discriminazione sancito dalla giurisprudenza europea e nazionale, equiparando gli obblighi formativi dei docenti a tempo determinato a quelli dei docenti di ruolo. Il giudice ha condannato l’amministrazione scolastica all’attribuzione del beneficio, sottolineando che la natura temporanea del rapporto di lavoro non giustifica un trattamento diverso.

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Pubblicato il 17 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

La Carta Docente per Precari è un Diritto: Analisi della Sentenza

La questione della Carta Docente per precari continua a essere un tema centrale nel diritto scolastico, e una recente sentenza del Tribunale di Roma ribadisce un principio ormai consolidato: il bonus da 500 euro per la formazione spetta anche ai docenti con contratto a tempo determinato. Questa decisione si allinea a un orientamento giurisprudenziale che, dalla Corte di Giustizia Europea alla Cassazione, ha smantellato la discriminazione tra personale di ruolo e supplenti.

Il Caso: Un Docente Precario Rivendica il Bonus Formazione

Una docente con un contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche per l’anno scolastico 2024/2025 ha citato in giudizio l’amministrazione scolastica per ottenere il riconoscimento della Carta Elettronica del Docente. Nonostante la normativa iniziale (Legge 107/2015) riservasse il beneficio ai soli docenti di ruolo, la ricorrente ha sostenuto il proprio diritto sulla base del principio di non discriminazione e della parità di trattamento.

L’amministrazione, pur regolarmente notificata, ha scelto di non costituirsi in giudizio, rimanendo contumace.

Il Quadro Normativo e Giurisprudenziale: Perché i Precari sono Inclusi

La Legge 107/2015, nota come “La Buona Scuola”, ha istituito la Carta Elettronica per sostenere la formazione continua dei docenti. Tuttavia, i decreti attuativi ne hanno limitato l’accesso al solo personale di ruolo. Questo approccio è stato progressivamente smantellato da una serie di interventi normativi e, soprattutto, giurisprudenziali.

La Svolta della Giustizia Europea e Nazionale

Il punto di svolta è arrivato con l’ordinanza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (causa C-450/21), che ha dichiarato la normativa italiana contraria al diritto europeo. La Corte ha stabilito che escludere i docenti a tempo determinato dalla Carta Docente costituisce una discriminazione ingiustificata, poiché l’obbligo di formazione continua grava su tutto il personale docente, a prescindere dalla natura del contratto.

Sulla scia di questa decisione, il Consiglio di Stato (sentenza n. 1842/2022) e la Corte di Cassazione (sentenza n. 29961/2023) hanno consolidato questo principio nel nostro ordinamento, affermando che:

1. La Carta Docente spetta ai docenti con incarichi annuali (fino al 30 giugno o 31 agosto).
2. La mera natura temporanea del rapporto non è una “ragione oggettiva” per giustificare una disparità di trattamento.
3. L’obbligo formativo, previsto anche dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, è identico per docenti di ruolo e precari.

La Decisione del Tribunale sul Bonus Carta Docente Precari

Il Tribunale di Roma, accogliendo pienamente il ricorso, ha condannato l’amministrazione scolastica ad attribuire alla docente la Carta Elettronica del valore di 500 euro per l’anno scolastico 2024/2025, oltre agli interessi legali.

Il giudice ha inoltre specificato che, essendo la docente ancora inserita nel sistema scolastico (come dimostrato dalla sua presenza nelle graduatorie GPS), il rimedio corretto è l’adempimento in forma specifica, ovvero l’effettiva erogazione della carta, e non un semplice risarcimento del danno.

Le Motivazioni della Decisione

Il Tribunale ha basato la sua decisione su argomenti chiari e solidi. In primo luogo, ha richiamato l’imponente giurisprudenza, sia europea che nazionale, che ha sancito l’illegittimità della discriminazione. Ha sottolineato che la formazione è un dovere e un’esigenza per chiunque eserciti la professione docente, e negare uno strumento fondamentale come la Carta Docente ai precari significa indebolire la qualità dell’intero sistema di istruzione.

Inoltre, la sentenza ha chiarito che anche i contratti a tempo parziale non giustificano l’esclusione dal beneficio. L’esigenza di aggiornamento professionale non è proporzionale al numero di ore lavorate ma è legata alla funzione docente in sé. Pertanto, non vi è alcuna ragione per operare decurtazioni o esclusioni basate sull’orario di servizio.

Conclusioni: Cosa Significa Questa Sentenza per i Docenti

Questa sentenza rappresenta un’ulteriore conferma per tutti i docenti precari. Il diritto alla Carta Docente non è più in discussione, ma è un principio acquisito. I docenti con contratti fino al 30 giugno o al 31 agosto hanno pieno titolo per richiedere il bonus di 500 euro. La decisione rafforza la tutela dei lavoratori a tempo determinato nel settore scolastico, riaffermando che la parità di trattamento non è un’opzione, ma un obbligo derivante dai principi fondamentali del diritto del lavoro italiano ed europeo.

Un docente con un contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche ha diritto alla Carta Docente?
Sì. La sentenza, in linea con la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, afferma che il beneficio spetta sia ai docenti con incarichi annuali fino al 31 agosto, sia a quelli con incarichi fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).

Il diritto alla Carta Docente spetta anche a chi lavora a tempo parziale?
Sì. La decisione chiarisce che il beneficio non è subordinato a un orario minimo di lavoro e non subisce decurtazioni per i docenti a tempo parziale, poiché l’esigenza di formazione e aggiornamento è legata alla funzione docente e non al monte ore settimanale.

Quale rimedio spetta al docente precario a cui non è stata data la Carta Docente?
Se il docente è ancora inserito nel sistema scolastico (ad esempio, iscritto in graduatoria o con un incarico in corso), ha diritto all’attribuzione diretta della Carta (adempimento in forma specifica). Se invece è fuoriuscito dal sistema, ha diritto a un risarcimento del danno.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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