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Carta Docente precari: bonus 500€ anche per te

Il Tribunale di Roma ha riconosciuto il diritto alla Carta Docente per precari, condannando l’Amministrazione scolastica a erogare il bonus di 500€ a un’insegnante con contratto a tempo determinato per l’anno 2023/2024. La decisione si fonda sul principio di non discriminazione, equiparando i doveri formativi dei docenti precari a quelli di ruolo.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Carta Docente precari: il Tribunale conferma il diritto al bonus da 500 Euro

Una recente sentenza del Tribunale di Roma ha riaffermato un principio fondamentale: il bonus di 500 euro, noto come Carta Docente, spetta anche ai precari. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale sempre più forte, basato sul principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato. Analizziamo insieme i dettagli di questo importante provvedimento e le sue implicazioni per il personale scolastico.

I Fatti del Caso

Una docente con un contratto a tempo determinato per l’anno scolastico 2023/2024 ha presentato ricorso al Tribunale del Lavoro dopo essersi vista negare l’accesso alla Carta Elettronica per l’aggiornamento e la formazione. Questo beneficio, introdotto dalla Legge 107/2015, era stato originariamente riservato ai soli docenti di ruolo. La ricorrente ha chiesto al Giudice di disapplicare la normativa nazionale restrittiva, in quanto discriminatoria e contraria al diritto europeo, e di condannare le Amministrazioni resistenti (Ministero dell’Istruzione e uffici collegati) a riconoscerle il bonus.

La Decisione del Tribunale sulla Carta Docente ai Precari

Il Giudice ha accolto integralmente il ricorso della docente. La sentenza ha stabilito che l’esclusione dei docenti a tempo determinato dalla Carta Docente per precari costituisce una differenziazione di trattamento priva di qualsiasi giustificazione oggettiva. Di conseguenza, ha condannato l’Amministrazione a erogare alla docente il bonus di 500 euro per l’anno scolastico in questione, oltre al pagamento delle spese legali.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nel principio di non discriminazione, sancito dalla normativa europea (Direttiva 1999/70/CE). Il Tribunale ha evidenziato come i docenti precari svolgano le medesime mansioni del personale di ruolo e siano soggetti ai medesimi obblighi di formazione e aggiornamento professionale. Escluderli da uno strumento pensato proprio per sostenere tali obblighi crea una disparità di trattamento inammissibile.

Il Giudice ha disapplicato la normativa nazionale (in particolare il D.P.C.M. attuativo della Legge 107/2015) che limitava il beneficio ai soli docenti di ruolo. Ha inoltre osservato che anche le recenti modifiche legislative (D.L. 69/2023), pur estendendo il bonus ad alcune categorie di precari, non risolvono completamente la discriminazione, poiché introducono nuove condizioni che potrebbero generare ulteriori disparità.

Un altro punto chiave è stata la dimostrazione, da parte della docente, del suo continuo inserimento nel sistema scolastico (tramite l’iscrizione alle GPS per il biennio successivo). Questo ha permesso al Giudice di qualificare il bonus non come un risarcimento del danno, ma come un vero e proprio corrispettivo per l’attività formativa, un diritto che permane finché la docente resta all’interno del sistema.

Le Conclusioni: Implicazioni per i Docenti Precari

Questa sentenza rappresenta un’ulteriore e importante conferma per tutti i docenti precari che si vedono negare la Carta Docente. Il provvedimento rafforza l’idea che il lavoro a tempo determinato non può essere penalizzato nell’accesso a strumenti fondamentali per la professione. L’esito positivo del ricorso, basato sulla disapplicazione della normativa interna in favore di quella europea, apre la strada a numerose altre azioni legali simili, consolidando un diritto che la giurisprudenza, a vari livelli, sta ormai riconoscendo in modo quasi unanime. Per i docenti precari, si tratta della conferma che il loro impegno formativo ha lo stesso valore di quello dei colleghi di ruolo e deve essere ugualmente sostenuto.

Un docente precario ha diritto alla Carta Docente?
Sì, secondo questa sentenza il docente con contratto a tempo determinato ha diritto a beneficiare della Carta Docente, in quanto l’esclusione rappresenta una discriminazione ingiustificata rispetto ai docenti di ruolo.

Perché la normativa nazionale che esclude i precari dal bonus viene disapplicata dal giudice?
La normativa nazionale viene disapplicata perché si pone in contrasto con il principio di non discriminazione sancito dalla Direttiva europea 1999/70/CE. Il giudice ritiene che non esista una ragione oggettiva per negare il bonus per la formazione a chi svolge le stesse mansioni e ha gli stessi obblighi formativi del personale di ruolo.

Il nuovo decreto (D.L. 69/2023) che estende il bonus ad alcuni precari risolve il problema?
No. Secondo il giudice, anche questa nuova norma, se interpretata letteralmente, potrebbe creare un’ulteriore disparità di trattamento, in quanto pone condizioni specifiche (es. contratto annuale su posto vacante) che non eliminano del tutto la discriminazione rispetto ai docenti di ruolo. Pertanto, anch’essa viene ritenuta disapplicabile se in contrasto con i principi europei.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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