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Carta Docente: diritto esteso ai docenti precari

Il Tribunale di Roma ha riconosciuto il diritto di un docente con contratti a tempo determinato a usufruire della Carta Docente, un bonus annuale di 500 euro per la formazione. La sentenza ha stabilito che l’esclusione dei docenti precari da questo beneficio costituisce una discriminazione ingiustificata, in contrasto con la normativa europea. Di conseguenza, ha condannato l’amministrazione a erogare al ricorrente la somma complessiva di 1.500 euro per tre annualità non godute.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Carta Docente anche ai Precari: Il Tribunale di Roma Conferma il Diritto

Una recente sentenza del Tribunale di Roma, Sezione Lavoro, ha riaffermato un principio fondamentale per il mondo della scuola: il diritto alla carta docente spetta anche agli insegnanti con contratti a tempo determinato. Questa decisione si allinea all’orientamento consolidato della giurisprudenza europea e nazionale, che considera discriminatoria l’esclusione dei docenti precari da questo importante strumento di formazione e aggiornamento professionale.

I Fatti del Caso

Il caso ha visto protagonista un docente che ha prestato servizio con contratti a tempo determinato per gli anni scolastici 2019-2020, 2020-2021 e 2022-2023 presso istituti scolastici di Roma. Nonostante svolgesse le medesime mansioni dei colleghi di ruolo e fosse soggetto agli stessi obblighi formativi, si è visto negare il beneficio economico annuale di 500,00 euro previsto dalla carta docente. Di conseguenza, ha adito il Tribunale per chiedere l’accertamento del proprio diritto e la condanna dell’amministrazione al pagamento delle somme non corrisposte.

L’Estensione della Carta Docente: La Decisione del Tribunale

Il Giudice del Lavoro ha accolto integralmente il ricorso. Nonostante la controparte, pur regolarmente notificata, non si sia presentata in giudizio (restando contumace), il Tribunale ha esaminato nel merito la questione. La decisione si è basata su un’attenta analisi della normativa nazionale e, soprattutto, della sua compatibilità con il diritto dell’Unione Europea.

Il Tribunale ha dichiarato il diritto del docente a usufruire del beneficio per le tre annualità richieste e, per l’effetto, ha condannato l’amministrazione all’attivazione della carta elettronica con una provvista complessiva di 1.500,00 euro. L’amministrazione è stata inoltre condannata al pagamento delle spese di lite.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della sentenza si articola su diversi punti chiave. In primo luogo, il Giudice ha richiamato la Legge n. 107/2015, che ha istituito la carta docente per sostenere la formazione continua dei docenti di ruolo. Tuttavia, questa limitazione è stata ritenuta in contrasto con la Direttiva europea 1999/70/CE, che vieta le discriminazioni tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato.

Il perno della decisione è l’ordinanza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (causa C-450/21), la quale ha stabilito chiaramente che la normativa italiana, riservando il bonus ai soli docenti di ruolo, crea una disparità di trattamento non giustificata da “ragioni oggettive”. La formazione continua, sottolinea la Corte UE, è un’esigenza tanto per i docenti di ruolo quanto per i precari.

Il Tribunale ha inoltre citato sentenze del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione (in particolare la n. 29961/2023), che hanno recepito l’interpretazione europea, riconoscendo che il bonus spetta a tutti i docenti che svolgono incarichi annuali, indipendentemente dalla natura del loro contratto. La sola natura temporanea del rapporto di lavoro non è sufficiente a giustificare un trattamento meno favorevole, soprattutto quando gli obblighi professionali, inclusa la formazione, sono identici.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale ormai granitico: la carta docente è un diritto che appartiene a tutti i docenti, non una concessione legata alla stabilità del contratto. Per migliaia di insegnanti precari, ciò significa poter accedere a uno strumento essenziale per l’aggiornamento professionale, fondamentale per garantire una didattica di qualità.

Dal punto di vista pratico, la decisione conferma che i docenti a tempo determinato che non hanno ricevuto il bonus negli anni passati possono agire in giudizio per ottenerne il riconoscimento e il relativo pagamento. La sentenza evidenzia come il diritto alla formazione non possa essere subordinato alla tipologia contrattuale, rappresentando un pilastro per la valorizzazione dell’intera categoria professionale.

Un docente con contratto a tempo determinato ha diritto alla Carta Docente?
Sì. Il Tribunale, in linea con la giurisprudenza europea e nazionale, ha stabilito che escludere i docenti con contratto a termine dal beneficio della Carta Docente costituisce una discriminazione ingiustificata e ha riconosciuto il loro pieno diritto a riceverla.

Per quali anni scolastici è stato riconosciuto il bonus nella sentenza analizzata?
Nella sentenza in esame, il diritto al bonus della Carta Docente è stato riconosciuto per gli anni scolastici 2019-2020, 2020-2021 e 2022-2023, per un importo totale di 1.500,00 euro.

Qual è il fondamento giuridico principale che vieta la discriminazione tra docenti di ruolo e precari per la Carta Docente?
Il fondamento principale è la clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva europea 1999/70/CE. Questa clausola vieta di trattare i lavoratori a tempo determinato in modo meno favorevole rispetto a quelli a tempo indeterminato, a meno che non sussistano ragioni oggettive, che in questo caso sono state ritenute insussistenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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