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Carta del Docente Precari: Sì al Bonus di 500€

Un docente con contratti a tempo determinato per gli anni scolastici 2019-2023 ha richiesto e ottenuto il riconoscimento del diritto alla Carta del Docente. Il Tribunale di Pescara, basandosi sul principio di non discriminazione sancito dalla normativa europea e dalla giurisprudenza nazionale, ha condannato l’amministrazione scolastica ad attribuire al ricorrente il bonus di 500 euro annui per l’aggiornamento professionale, disapplicando la norma interna che lo riservava ai soli docenti di ruolo.

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Pubblicato il 28 gennaio 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Carta del Docente ai Precari: La Giustizia Conferma il Diritto

Una recente sentenza del Tribunale di Pescara ha riaffermato un principio cruciale per il mondo della scuola: la Carta del Docente, il bonus da 500 euro per la formazione, spetta anche agli insegnanti con contratti a tempo determinato. Questa decisione si allinea con un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, che mira a eliminare le disparità di trattamento tra personale di ruolo e personale precario, in applicazione dei principi del diritto europeo.

I Fatti del Caso: Un Insegnante Precario Ricorre in Tribunale

Il caso ha origine dal ricorso di un docente che ha prestato servizio con diversi contratti a tempo determinato negli anni scolastici dal 2019/2020 al 2022/2023. L’insegnante ha contestato l’esclusione dal beneficio della Carta del Docente, istituita dalla Legge 107/2015 (la c.d. “Buona Scuola”), ritenendola una scelta discriminatoria e in violazione del diritto alla formazione. L’amministrazione scolastica, d’altra parte, si è opposta alla domanda, sostenendo la legittimità della normativa che riserva il bonus ai soli docenti di ruolo.

La Decisione del Tribunale e l’Importanza della Carta del Docente

Il Giudice del Lavoro ha accolto integralmente il ricorso del docente. Ha condannato l’amministrazione convenuta ad attribuire al ricorrente il beneficio della carta elettronica per tutti gli anni scolastici in questione, per un valore corrispondente a quello perduto (500 euro per ogni anno), oltre agli interessi. La decisione si fonda sulla necessità di disapplicare la normativa nazionale (art. 1, comma 121, L. 107/2015) nella parte in cui limita il beneficio ai soli docenti di ruolo, poiché in palese contrasto con la direttiva europea 1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato.

Le Motivazioni della Sentenza: Il Principio di Non Discriminazione

Il cuore della motivazione risiede nel principio di non discriminazione. Il Tribunale ha richiamato la costante giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea e della Corte di Cassazione italiana, le quali hanno stabilito che non possono essere trattati in modo meno favorevole i lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato comparabili, per il solo fatto di avere un contratto a termine. La formazione è un diritto e un dovere per tutti i docenti, a prescindere dalla natura del loro contratto, poiché è funzionale a garantire la qualità dell’insegnamento. Escludere i precari dalla Carta del Docente significa creare una disparità ingiustificata, dato che anch’essi svolgono le medesime mansioni e contribuiscono in egual misura al processo formativo degli studenti. La sentenza sottolinea che il diritto alla formazione continua è essenziale per valorizzare le competenze professionali di tutto il personale docente.

Le Conclusioni: Cosa Cambia per i Docenti Precari

Questa sentenza conferma che i docenti con incarichi annuali (fino al 31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (fino al 30 giugno) hanno pieno diritto a ricevere la Carta del Docente. La decisione ha un’importante implicazione pratica: i docenti precari che non hanno ricevuto il bonus negli anni passati possono agire in giudizio per ottenerne il riconoscimento retroattivo. Il diritto si prescrive in cinque anni. La pronuncia ribadisce che la formazione non è un privilegio per pochi, ma un elemento strutturale della funzione docente, indispensabile per garantire un sistema scolastico di qualità, senza discriminazioni basate sulla tipologia contrattuale.

Un docente con contratti a tempo determinato ha diritto alla Carta del Docente?
Sì. La sentenza stabilisce che il beneficio della Carta del Docente spetta anche ai docenti non di ruolo che ricevono incarichi annuali (fino al 31 agosto) o incarichi di docenza fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).

Perché la legge italiana che escludeva i precari dal bonus è stata disapplicata dal giudice?
La legge italiana è stata disapplicata perché si pone in contrasto con la clausola 4 della Direttiva Europea 1999/70/CE, che sancisce il principio di non discriminazione. Tale principio vieta di trattare i lavoratori a tempo determinato in modo meno favorevole rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato comparabili, a meno che non sussistano ragioni oggettive.

Il diritto alla Carta del Docente vale anche per gli anni scolastici già conclusi?
Sì. Il Tribunale ha condannato l’amministrazione a riconoscere il beneficio per gli anni scolastici pregressi (dal 2019/2020 al 2022/2023), anche se i relativi rapporti di lavoro erano già terminati, stabilendo che le somme non spese devono essere accreditate sulla Carta dell’anno successivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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