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Carta del Docente agli Educatori: Sì dalla Cassazione

Con l’ordinanza n. 9984/2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che la Carta del Docente spetta anche agli educatori dei convitti. La Corte ha ritenuto discriminatoria la loro esclusione, affermando che, sulla base del CCNL Scuola e di specifiche norme di legge, il personale educativo rientra a pieno titolo nell’area professionale docente e condivide l’obbligo formativo. Pertanto, deve beneficiare del bonus economico di 500 euro annui per l’aggiornamento professionale.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Carta del Docente agli Educatori: La Cassazione Mette Fine alla Discriminazione

Con una recente e significativa ordinanza, la Corte di Cassazione ha finalmente chiarito un punto a lungo dibattuto: la Carta del Docente spetta anche agli educatori che lavorano nei convitti e negli educandati statali. Questa decisione estende il bonus di 500 euro, previsto per l’aggiornamento professionale, a una categoria di personale finora ingiustamente esclusa, ponendo fine a una palese discriminazione.

La sentenza analizza in profondità il quadro normativo e contrattuale, concludendo che non esiste alcuna ragione valida per differenziare il trattamento tra docenti e personale educativo ai fini del beneficio economico legato alla formazione.

Il Contesto della Vicenda Giudiziaria

Il caso nasce dal ricorso di un’educatrice a tempo indeterminato presso un Convitto Nazionale, alla quale era stato negato il diritto a percepire il bonus economico previsto dalla Legge 107/2015, la cosiddetta “Buona Scuola”.

Inizialmente, il Tribunale di Roma le aveva dato ragione. Tuttavia, la Corte di Appello aveva ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso del Ministero dell’Istruzione. Secondo i giudici di secondo grado, il termine “docenti” utilizzato dalla legge doveva essere interpretato in senso restrittivo, escludendo il personale educativo. La Corte d’Appello sosteneva che le due figure professionali, pur appartenendo alla stessa “area professionale docente”, si differenziano per funzioni, profilo e obblighi formativi, giustificando così un trattamento diverso.

L’educatrice ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando la violazione di legge e l’errata interpretazione delle norme contrattuali e primarie che, al contrario, equiparano le due figure professionali.

Le Motivazioni: Perché la Carta del Docente spetta anche agli Educatori

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le ragioni dell’educatrice, cassando la sentenza della Corte di Appello e affermando principi di fondamentale importanza. Il ragionamento dei giudici supremi si basa su una lettura coordinata e sistematica delle fonti normative e contrattuali.

Innanzitutto, la Corte evidenzia che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del Comparto Scuola 2016-2018 inserisce esplicitamente il personale educativo dei convitti e degli educandati all’interno della “distinta area professionale del personale docente” (art. 25).

In secondo luogo, sebbene le funzioni siano diverse, la funzione educativa partecipa pienamente “al processo di formazione e di educazione degli allievi” (art. 127 CCNL). L’attività degli educatori non è separata, ma si svolge in un “quadro coordinato di rapporti e di intese con i docenti delle scuole”, integrando l’istruzione ricevuta dal corpo docente.

Il punto cruciale della decisione risiede nell’equiparazione dello status giuridico ed economico. La Cassazione richiama l’art. 398 del D.Lgs. n. 297/1994, il quale stabilisce che al personale educativo “si applicano le disposizioni concernenti lo stato giuridico ed il trattamento economico dei docenti elementari”. Poiché la Carta del Docente costituisce un beneficio economico finalizzato a sostenere un obbligo formativo, non vi è motivo di escludere chi è legalmente ed economicamente equiparato ai docenti.

Infine, la Corte smonta la tesi secondo cui solo sui docenti graverebbe un obbligo formativo stringente. Anche l’art. 129 del CCNL prevede che la partecipazione a iniziative di formazione e aggiornamento rientri nell’attività funzionale del personale educativo. Pertanto, negare loro il supporto economico per adempiere a tale obbligo creerebbe una differenziazione di trattamento irragionevole e priva di giustificazione.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione stabilisce un principio di non discriminazione fondamentale: il personale educativo è a tutti gli effetti parte integrante del corpo docente e, come tale, ha diritto agli stessi strumenti di supporto per la formazione professionale. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio alla Corte di Appello di Roma, in diversa composizione, che dovrà ora riesaminare il caso attenendosi a questo principio e riconoscere il diritto dell’educatrice alla Carta del Docente. Questa ordinanza apre la strada a tutti gli educatori finora esclusi, che potranno ora rivendicare un diritto che contribuisce a valorizzare la loro cruciale funzione nel sistema educativo nazionale.

Il personale educativo dei convitti ha diritto alla Carta del Docente?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’esclusione del personale educativo dal beneficio economico della Carta del Docente è illegittima e discriminatoria, in quanto tale personale rientra a pieno titolo nell’area professionale docente.

Perché la Cassazione considera gli educatori equiparati ai docenti ai fini del bonus?
La Corte basa la sua decisione sul fatto che il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) inserisce gli educatori nella stessa area professionale dei docenti e, soprattutto, perché l’art. 398 del D.Lgs. 297/1994 equipara il loro trattamento giuridico ed economico a quello dei docenti della scuola primaria.

Qual è il fondamento principale della decisione della Corte?
Il fondamento è una lettura sistematica delle norme. Dato che la Carta del Docente è un beneficio economico legato all’obbligo di formazione e che sia i docenti sia gli educatori hanno obblighi formativi, negare il bonus a questi ultimi viola il principio di parità di trattamento e l’equiparazione giuridico-economica prevista dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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