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Cambio appalto: obbligo di mantenere le condizioni

In un caso di cambio appalto per servizi di pulizia, una lavoratrice si è vista ridurre l’orario di lavoro da 6 a 2 ore giornaliere. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’azienda subentrante ha l’obbligo non solo di assumere il personale, ma anche di mantenere le medesime condizioni contrattuali preesistenti, inclusa la durata dell’orario di lavoro. La sentenza della Corte d’Appello, che aveva permesso la riduzione, è stata annullata.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Cambio Appalto: La Nuova Azienda Deve Mantenere le Stesse Condizioni di Lavoro?

Il cambio appalto rappresenta un momento delicato per i lavoratori, che spesso temono per la stabilità del proprio posto e delle condizioni contrattuali acquisite. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha rafforzato le tutele, chiarendo che l’obbligo di assunzione da parte dell’azienda subentrante include anche il mantenimento delle medesime condizioni di lavoro preesistenti. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Una lavoratrice impiegata in un servizio di pulizia con un orario di 6 ore giornaliere, a seguito di un cambio appalto, veniva assunta dalla nuova società affidataria del servizio. Tuttavia, al momento della nuova assunzione, l’azienda subentrante le riduceva drasticamente l’orario di lavoro a sole 2 ore al giorno. La lavoratrice si rivolgeva quindi al giudice per veder riconosciuto il suo diritto a essere assunta alle stesse condizioni contrattuali precedenti, in particolare per quanto riguarda l’orario di lavoro.

La Decisione dei Giudici di Merito e il Ricorso in Cassazione

Mentre in primo grado la domanda della lavoratrice veniva accolta, la Corte d’Appello ribaltava la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, la clausola del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Pulizia Multiservizi prevedeva solo l’obbligo per la nuova azienda di assumere i lavoratori impiegati nell’appalto, ma non quello di garantire loro “le medesime condizioni già applicate dal precedente datore di lavoro”.

Insoddisfatta di questa interpretazione, la lavoratrice ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando una violazione e falsa applicazione delle norme del CCNL di settore.

Le Motivazioni: la Tutela nel Cambio Appalto è Sostanziale

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della lavoratrice, cassando la sentenza della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno ribadito un principio già consolidato nella loro giurisprudenza: la clausola sociale prevista dal CCNL in caso di cambio appalto non si limita a un mero obbligo formale di assunzione.

Il suo scopo principale è quello di garantire la continuità e la stabilità occupazionale. Questa finalità verrebbe vanificata se si consentisse all’azienda subentrante di modificare unilateralmente e in modo peggiorativo le condizioni contrattuali essenziali, come l’orario di lavoro e la relativa retribuzione.

La Corte ha specificato che l’obbligo di assunzione sancito dal contratto collettivo, volto al mantenimento dei livelli occupazionali, implica anche “l’obbligo di riassumere alle medesime condizioni contrattuali in essere al momento della cessione”. Pertanto, l’interpretazione della Corte d’Appello è stata ritenuta errata, in quanto svuotava di significato la tutela voluta dalle parti sociali.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un importante principio a tutela dei lavoratori coinvolti in un cambio appalto. L’azienda che subentra in un contratto di servizi non ha la facoltà di ridurre arbitrariamente l’orario di lavoro del personale che è tenuta ad assorbire. L’obbligo di assunzione deve essere inteso in senso sostanziale, come obbligo a mantenere le condizioni contrattuali preesistenti, garantendo così una reale continuità non solo del posto di lavoro, ma anche del suo contenuto economico e normativo. La causa è stata quindi rinviata alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare il caso attenendosi a questo fondamentale principio di diritto.

In caso di cambio appalto, la nuova azienda può ridurre l’orario di lavoro dei dipendenti assorbiti?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’obbligo di assunzione previsto dal CCNL di settore implica il mantenimento delle medesime condizioni contrattuali esistenti con il precedente datore di lavoro, incluso l’orario di lavoro.

Qual è l’interpretazione corretta della clausola del CCNL Pulizia Multiservizi sul cambio appalto?
L’interpretazione corretta, confermata dalla Cassazione, è che la disposizione non impone solo l’assunzione del personale, ma anche la garanzia delle stesse condizioni contrattuali (orario, retribuzione, ecc.) in essere al momento del passaggio, per tutelare efficacemente i livelli occupazionali.

Cosa succede dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza d’appello?
La Corte di Cassazione ha cassato la sentenza con rinvio. Ciò significa che il caso torna alla Corte d’Appello, in una diversa composizione, la quale dovrà decidere nuovamente la questione, ma questa volta dovrà obbligatoriamente seguire il principio di diritto stabilito dalla Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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