Sentenza di Cassazione Civile Sez. L Num. 13618 Anno 2025
Civile Sent. Sez. L Num. 13618 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 21/05/2025
SENTENZA
sul ricorso 10215-2024 proposto da:
RAGIONE_SOCIALE, in persona del Ministro pro tempore , RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentati e difesi ope legis dall’RAGIONE_SOCIALE;
– ricorrenti –
contro
COGNOME NOME, rappresentata e difesa dagli avvocati NOME COGNOME e NOME COGNOME;
– controricorrente –
nonché contro
I.N.P.S. -ISTITUTO NAZIONALE RAGIONE_SOCIALEA PREVIDENZA SOCIALE;
– intimato –
avverso la sentenza n. 66/2024 RAGIONE_SOCIALEa CORTE D’APPELLO di FIRENZE, depositata il 02/04/2024 R.G.N. 803/2022;
Oggetto
Personale docente – art. 9, comma 23, d.l. n. 78/2010 interpretazione
R.G.N. NUMERO_DOCUMENTO/2024
COGNOME.
Rep.
Ud. 02/04/2025
PU
udita la relazione RAGIONE_SOCIALEa causa svolta nella pubblica udienza del 02/04/2025 dal AVV_NOTAIO NOME COGNOME;
udito il P.M. in persona del AVV_NOTAIO, che ha concluso per l’accoglimento del ricorso;
udito l’AVV_NOTAIO COGNOME.
FATTI DI CAUSA
La Corte d’Appello di Firenze ha accolto l’appello di NOME COGNOME avverso la sentenza del Tribunale di Lucca che aveva rigettato la domanda, proposta nei confronti del RAGIONE_SOCIALE e RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE, volta ad ottenere: il riconoscimento a fini giuridici RAGIONE_SOCIALE‘anzianità maturata nell’anno 2013 ; la disapplicazione del decreto di ricostruzione RAGIONE_SOCIALEa carriera che di detta annualità non aveva tenuto conto; la condanna del RAGIONE_SOCIALE a corrispondere le differenze retributive, da quantificare in separato giudizio nei limiti RAGIONE_SOCIALEa prescrizione quinquennale, e a regolarizzare la posizione contributiva e assicurativa nei confronti RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE, anch’esso convenuto in giudizio.
COGNOME aveva prestato servizio, in qualità di docente e sulla base di contratti a tempo determinato, a partire dall’anno scolastico 2001/2002 sicché, dopo l’assunzione a tempo indeterminato risalente al 1° settembre 2015, superato il periodo di prova, aveva domandato la ricostruzione RAGIONE_SOCIALEa carriera ed aveva ottenuto il riconoscimento RAGIONE_SOCIALE‘anzianità di servizio per complessivi anni 8, in quanto il RAGIONE_SOCIALE, richiamando l’art. 1, comma 1, lett. b) del d.P.R. 122/2013, aveva escluso dal calcolo l’annuali tà del 2013.
La Corte territoriale ha ritenuto, in sintesi, che l’art. 9, comma 23, del d.l. n. 78 del 2010, nel prevedere che il servizio prestato negli anni compresi fra il 2010 ed il 2013 non potesse essere utile a fini economici, aveva impedito nel periodo in pa rola l’aumento del trattamento retributivo ma, salvaguardando gli effetti giuridici RAGIONE_SOCIALE‘anzianità, non aveva precluso la possibilità di far valere l’anzianità medesima anche ai fini RAGIONE_SOCIALEa inclusione nelle fasce stipendiali, una volta venuto meno il blocco RAGIONE_SOCIALEe retribuzioni.
Ha richiamato le pronunce RAGIONE_SOCIALEa Corte costituzionale che, nell’escludere i denunciati profili di illegittimità costituzionale, avevano fatto leva sul carattere temporaneo ed eccezionale RAGIONE_SOCIALEe misure adottate dal legislatore per ristabilire l’equilibrio dei conti pubblici e ha rilevato che l’interpretazione sollecitata dal RAGIONE_SOCIALE, fatta propria dal Tribunale, finiva per trasformare la misura da temporanea a permanente e per incidere sull’intera carriera del personale RAGIONE_SOCIALEa scuola, ritardandone lo sviluppo anche a distanza di anni dal periodo in considerazione.
Per la cassazione RAGIONE_SOCIALEa sentenza hanno proposto ricorso il RAGIONE_SOCIALE e l’RAGIONE_SOCIALE sulla base di un unico motivo al quale ha opposto difese, con tempestivo controricorso, NOME COGNOME, mentre è rimasto intimato l’istituto previdenziale.
L’RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALEa Procura AVV_NOTAIO ha depositato conclusioni scritte, ulteriormente illustrate nel corso RAGIONE_SOCIALEa discussione orale, e ha chiesto l’accoglimento del ricorso.
RAGIONI RAGIONE_SOCIALEA DECISIONE
Con l’ unico motivo di ricorso il RAGIONE_SOCIALE denuncia violazione e falsa applicazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 9 del d.l. n. 78/2010 , convertito dalla legge n. 122/2010, e addebita alla Corte
territoriale di avere erroneamente ritenuto che, a partire dall’anno 2014, il servizio prestato nell’anno scolastico 2013 possa essere fatto valere ai fini RAGIONE_SOCIALE‘inserimento nelle fasce stipendiali previste dalla contrattazione collettiva per il personale RAGIONE_SOCIALEa scuola. Richiama le disposizioni di contenimento RAGIONE_SOCIALEa spesa pubblica adottate con il citato decreto legge e ripercorre lo sviluppo RAGIONE_SOCIALEa normativa successiva che quelle misure hanno confermato, estendendole, quanto al blocco RAGIONE_SOCIALEa contrattazione collettiva e al limite posto all’ammontare complessivo RAGIONE_SOCIALEe risorse da destinare al trattamento accessorio, anche all’anno 2014. Evidenzia che il recupero degli incrementi stipendiali è stato disposto, previo reperimento RAGIONE_SOCIALEe necessarie risorse, dai C.C.N.L. sottoscritti ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 8, comma 14, RAGIONE_SOCIALEo stesso d.l. n. 78/2010 limitatamente alle annualità del 2011 e del 2012. Fa leva su plurime pronunce RAGIONE_SOCIALEa Corte costituzionale per sostenere che le misure disposte in via di urgenza dal legislatore sono state adottate, in un contesto di grave crisi economica, per contenere e razionalizzare la spesa pubblica e aggiunge che il giudice RAGIONE_SOCIALEe leggi, nel dichiarare l’illegittimità costituzionale del solo blocco RAGIONE_SOCIALEa contrattazione collettiva, ha limitato gli effetti RAGIONE_SOCIALEa pronuncia al periodo successivo alla sua pubblicazione, sul presupposto che l’illegittimità fosse dipesa dal protrarsi RAGIONE_SOCIALEa sospensione RAGIONE_SOCIALEa contrattazione, sospensione che nella prima fase aveva rappresentato un sacrificio economico, imposto ai lavoratori, non sproporzionato né irragionevole. Richiama ancora l’art. 1, comma 629, RAGIONE_SOCIALEa legge n. 205/2017, che ha riconosciuto al personale non contrattualizzato un importo ad personam ed una tantum a parziale compensazione del blocco degli scatti stipendiali e sostiene, in sintesi, che anche per il periodo successivo a quello indicato dal d.l. n. 78/2010 gli interventi normativi e contrattuali hanno dovuto tener conto
dei vincoli di bilancio e RAGIONE_SOCIALEa disponibilità limitata di risorse finanziarie.
Il motivo è fondato, per le ragioni e nei limiti di seguito precisati.
Nell’ambito RAGIONE_SOCIALEe misure di contenimento RAGIONE_SOCIALEa spesa del personale disposte dal d.l. n. 78/2010 il legislatore, dopo aver previsto al comma 1 RAGIONE_SOCIALE‘art. 9 la cristallizzazione al 2010 del complessivo trattamento retributivo previsto in favore dei dipendenti RAGIONE_SOCIALEe amministrazioni e degli enti inseriti nel conto economico consolidato RAGIONE_SOCIALEo Stato, ha dettato una specifica disciplina per le progressioni di carriera nonché per gli avanzamenti retributivi automatici conseguenti, nei diversi comparti, all’anzianità di servizio.
In particolare, al comma 21, ha previsto che « i meccanismi di adeguamento retributivo per il personale non contrattualizzato di cui all’articolo 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, così come previsti dall’articolo 24 RAGIONE_SOCIALEa legge 23 dicembre 1998, n. 448, non si applicano per gli anni 2011, 2012 e 2013 ancorché a titolo di acconto, e non danno comunque luogo a successivi recuperi. Per le categorie di personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, che fruiscono di un meccanismo di progressione automatica degli stipendi, gli anni 2011, 2012 e 2013 non sono utili ai fini RAGIONE_SOCIALEa maturazione RAGIONE_SOCIALEe classi e degli scatti di stipendio previsti dai rispettivi ordinamenti. Per il personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni le progressioni di carriera comunque denominate eventualmente disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno effetto, per i predetti anni, ai fini esclusivamente giuridici. Per il personale contrattualizzato le progressioni di carriera comunque denominate ed i passaggi tra le aree eventualmente disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno
effetto, per i predetti anni, ai fini esclusivamente giuridici » ed al successivo comma 23 ha dettato una specifica disciplina per il personale RAGIONE_SOCIALEa scuola statale, stabilendo che « Per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) RAGIONE_SOCIALEa Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini RAGIONE_SOCIALEa maturazione RAGIONE_SOCIALEe posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattu ali vigenti. È fatto salvo quanto previsto dall’articolo 8, comma 14 ».
Per effetto RAGIONE_SOCIALE‘art. 1, lett. b, del d.P.R. n. 122 del 2013 la disposizione di blocco è stata estesa anche all’annualità del 2013 ( le disposizioni recate dall’articolo 9, comma 23, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, sono prorogate fino al 31 dicembre 2013).
2.1. L’art. 8, comma 14, al quale la disposizione rinvia prevede che « Fermo quanto previsto dall’art. 9, le risorse di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono comunque destinate, con le stesse modalità di cui al comma 9, secondo periodo, del citato articolo 64, al settore scolastico. …. ».
A sua volta l’art. 64 del d.l. n. 112/2008, nell’ambito di una disciplina finalizzata a contenere le spese del settore scolastico, aveva previsto al comma richiamato che « Una quota parte RAGIONE_SOCIALEe economie di spesa di cui al comma 6 è destinata, nella misura del 30 per cento, ad incrementare le risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale RAGIONE_SOCIALEa carriera del personale RAGIONE_SOCIALEa Scuola a decorrere dall’anno 2010, con riferimento ai risparmi conseguiti per ciascun anno scolastico. Gli importi corrispondenti alle indicate economie di spesa vengono iscritti in bilancio in un apposito Fondo
istituito nello stato di previsione del RAGIONE_SOCIALE, a decorrere dall’anno successivo a quello RAGIONE_SOCIALE‘effettiva realizzazione RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE di spesa, e saranno resi disponibili in gestione con decreto del RAGIONE_SOCIALE di concerto con il RAGIONE_SOCIALE subordinatamente alla verifica RAGIONE_SOCIALE‘effettivo ed integrale conseguimento RAGIONE_SOCIALEe stesse rispetto ai risparmi previsti ».
2.2. La contrattazione collettiva alla quale l’art. 8 del d.l. n. 78/2010 rinvia è intervenuta dapprima con il CCNL 13 marzo 2013 finalizzato, come chiarito nell’art. 1, comma 3, « a consentire il recupero RAGIONE_SOCIALE‘utilità RAGIONE_SOCIALE‘anno 2011 ai fini RAGIONE_SOCIALEa maturazione RAGIONE_SOCIALEe posizioni stipendiali di cui all’art. 2 del CCNL 4/8/2011, con la conseguente attribuzione al personale dei relativi incrementi economici » e, successivamente, con il CCNL 7 agosto 2014 che, con dizione analoga, ha previsto il recupero RAGIONE_SOCIALE‘annualità del 2012, individuando le relative risorse, nel primo caso a partire dal 2011 e nel secondo con decorrenza dal 2012.
Nelle more RAGIONE_SOCIALEa seconda sessione negoziale è intervenuto l’art. 1 del d.l. n. 3/2014 che, oltre a bloccare le azioni di recupero che l’amministrazione scolastica stava avviando nei casi in cui nell’anno 2013 era stata attribuita una fascia stipendiale superiore per effetto del riconoscimento RAGIONE_SOCIALE‘anzianità maturata nel 2012 ( commi da 1 a 3) al comma 4 ha aggiunto che « Attesa la specifica modulazione temporale RAGIONE_SOCIALEe misure di blocco RAGIONE_SOCIALEa maturazione RAGIONE_SOCIALEe posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici di cui all’articolo 9, comma 23, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, come prorogato dall’articolo 1, comma 1, lettera b), del decreto del Presidente RAGIONE_SOCIALEa Repubblica 4 settembre 2013, n. 122, per il personale RAGIONE_SOCIALEa scuola non
trova applicazione per l’anno 2014, nell’ambito degli stanziamenti di bilancio relativi alle competenze stipendiali, ed in relazione alle disposizioni di cui al citato comma 23, l’articolo 9, comma 1, del predetto decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, come prorogato dall’articolo 1, comma 1, lettera a), del citato decreto del Presidente RAGIONE_SOCIALEa Repubblica 4 settembre 2013, n. 122 . ».
2.3. É dunque alla luce del quadro normativo sopra riportato che va risolta la questione in rilievo inerente all’interpretazione ed all’applicazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 9, comma 23, che, secondo la Corte territoriale, ha impedito di tener conto RAGIONE_SOCIALEa annualità del 2013 limitatamente al trattamento retributivo spettante nell’anno in questione , senza incidere in alcun modo sul regolamento del rapporto per il periodo successivo a quello interessato dalla normativa di «blocco»; viceversa, per il RAGIONE_SOCIALE ricorrente, ha comportato la definitiva sterilizzazione a fini economici RAGIONE_SOCIALE‘annualità in parola, non computabile neppure ai fini RAGIONE_SOCIALEo sviluppo stipendiale successivo alla normativa di blocco, sino all’eventuale intervento RAGIONE_SOCIALEa contrattazione collettiva, consentito solo previo stanziamento RAGIONE_SOCIALEe relative risorse.
Si tratta di un contrasto interpretativo che si registra anche nella giurisprudenza di merito e che va risolto, ad avviso del Collegio, ritenendo maggiormente rispondente al tenore testuale ed alla ratio RAGIONE_SOCIALEe disposizioni sopra richiamate la tesi che, ferma la non sovrapposizione, anche in ambito scolastico, fra effetti giuridici ed effetti economici RAGIONE_SOCIALE‘anzianità di servizio, esclude che, in difetto di intervento RAGIONE_SOCIALEa contrattazione collettiva, l’annualità del 2013 possa essere utilmente fatta valere dal personale docente ed ATA ai fini RAGIONE_SOCIALE‘inserimento nelle fasce stipendiali per il periodo successivo al 2014.
A queste conclusioni si perviene muovendo dal preliminare rilievo che la fattispecie oggetto di causa trova la sua disciplina specifica nel comma 23 del citato art. 9, che nell’escludere, per effetto RAGIONE_SOCIALEa proroga disposta dal d.P.R. n. 122/2013, l’utilità del periodo 2010/2013 ai fini RAGIONE_SOCIALEa maturazione RAGIONE_SOCIALEe posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici, non pone alcun limite temporale alla «sterilizzazione» degli anni in questione e delinea un meccanismo di sospensione, destinato a venir meno solo per effetto RAGIONE_SOCIALEa contrattazione collettiva, a sua volta condizionata dal preventivo reperimento RAGIONE_SOCIALEe risorse, ad oggi limitato alle sole annualità del 2011 e del 2012.
2.4. Si tratta di una disciplina che si armonizza con quella dettata per l’impiego pubblico non contrattualizzato dal secondo periodo del comma 21 che, analogamente, esclude l’utilità RAGIONE_SOCIALEe annualità in parola per tutte le categorie che, secondo i rispettivi ordinamenti, fruiscono di un meccanismo di progressione automatica stipendiale basata sulla sola anzianità di servizio, progressione che significativamente è stata disciplinata dallo stesso comma 21 in termini diversi dalla progressione di carriera in senso proprio e dai passaggi di area, rispetto ai quali il legislatore si è limitato a prevedere, ferma l’immediata produzione degli effetti giuridici, il differimento di quelli economici alle annualità successive al termine del «blocco».
La diversità RAGIONE_SOCIALEa disciplina si giustifica in ragione del rilievo che le progressioni orizzontali e verticali, all’esito RAGIONE_SOCIALEa riformulazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 52 del d.lgs. n. 165/2001, non conseguono alla sola maturazione di una maggiore anzianità di servizio ma presuppongono procedure selettive (quanto alle progressioni all’interno RAGIONE_SOCIALE‘area) o concorsuali (per il passaggio ad area superiore) , rispetto alle quali l’anzianità produce effetti solo se congiunta al merito, perché rilevano
le qualità culturali e professionali, l’attività svolta ed i risultati conseguiti ( art. 52 comma 1 bis).
Si tratta, quindi, di progressioni che non vanno confuse con gli avanzamenti automatici che, in ambito scolastico, derivano dalla previsione di un sistema retributivo fondato su fasce stipendiali legate all’anzianità di servizio, fasce che producono effetti solo sul piano economico e non sono assimilabili allo sviluppo professionale all’interno RAGIONE_SOCIALE‘area né, tanto meno, al passaggio fra aree diverse, che caratterizzano, invece, gli altri comparti RAGIONE_SOCIALEe amministrazioni pubbliche.
E’, quindi, questa diversità di fondo fra le progressioni in senso proprio e gli avanzamenti stipendiali conseguenti all’anzianità di servizio, che ha indotto il legislatore a prevedere la disciplina differenziata di cui sopra si è detto, che, lo si ripete, prevede, in un caso, il differimento RAGIONE_SOCIALE‘effetto economico alla cessazione del periodo di blocco, nell’altro la sterilizzazione RAGIONE_SOCIALEe annualità, sterilizzazione che, pur proiettandosi nel tempo, non determina alcun sacrificio diverso ed ulteriore rispetto a quello richiesto dal d.l. n. 78/2010, perché il meccanismo di progressione riprende a decorrere alla cessazione del periodo di blocco, determinando unicamente un ritardo nell’acquisizione RAGIONE_SOCIALEa fascia stipendiale superiore, che resta comunque garantita, con la conseguenza che, in difetto RAGIONE_SOCIALE‘ intervento RAGIONE_SOCIALEa contrattazione collettiva, che ha già consentito il recupero sino a tutto il 2012, il pregiudizio economico resta limitato alle annualità ‘sterilizzate’ e, quindi, ora al solo 2013.
2.5. In tal senso si è anche espressa la Corte Costituzionale che, nell’escludere i denunciati profili di illegittimità prospettati in relazione al personale docente universitario, il cui trattamento stipendiale è differenziato sulla base di classi e scatti di anzianità, dopo avere rilevato che la normativa
dettata dal d.l. n. 78/2010 ha la finalità di garantire un effettivo risparmio sulla spesa che impedisce, in linea di principio e salvo le eccezioni espressamente previste, il recupero nelle annualità successive RAGIONE_SOCIALEe somme non erogate, ha aggiunto che proprio questa esigenza giustifica le disposizioni dettate in tema di classi stipendiali e scatti di anzianità (ai quali sono assimilabili le fasce stipendiali), disposizioni che « non modificano il meccanismo di progressione economica che continua a decorrere, sia pure articolato, di fatto, in un arco temporale maggiore, a seguito RAGIONE_SOCIALE‘esclusione del periodo in cui è previsto il blocco.» ( Corte Cost. n. 310/2013).
Ciò perché mentre per le progressioni professionali in senso proprio il risparmio di spesa poteva essere garantito attraverso il differimento al 2014 degli effetti economici derivanti dalla progressione medesima, interessante tutti coloro che nell’arco temporale 201 1/2013 avevano conseguito il passaggio ( di posizione economica o di area), l’RAGIONE_SOCIALE di spesa negli avanzamenti professionali automatici non poteva che essere assicurata attraverso la previsione RAGIONE_SOCIALEa ‘non utilità’ a fini economici RAGIONE_SOCIALEe annualità medesime, in modo da richiedere il medesimo sacrificio a tutti gli appartenenti alla categoria, a prescindere dalla loro diversa anzianità e dalla collocazione temporale RAGIONE_SOCIALE‘avanzamento. In altri termini la ‘sterilizzazione’ si proietta nel tempo anche successivo a quello interessato dalla normativa del blocco per il modo di operare del sistema di avanzamento automatico, ma ciò non determina, come sostenuto dalla controricorrente, il venir meno del carattere temporaneo ed eccezionale RAGIONE_SOCIALEa misura, che resta tale perché interessante solo le annualità più volte citate.
Non si ravvisano, pertanto, i denunciati profili di illegittimità costituzionale RAGIONE_SOCIALEa disposizione, profili già esclusi dal Giudice RAGIONE_SOCIALEe leggi nella pronuncia sopra richiamata.
2.6. La ‘non utilità’ degli anni di servizio va, però, limitata ai soli effetti economici RAGIONE_SOCIALEa stessa e, quindi, al meccanismo di avanzamento automatico per fasce stipendiali e non si estende a quelli giuridici, che riguardano in ambito scolastico plurimi istituti fra i quali, in via esemplificativa, si possono ricordare la mobilità, le selezioni interne finalizzate all’assegnazione di specifici progetti, l’individuazione RAGIONE_SOCIALEe posizioni eccedentarie, la partecipazione al concorso per dirigente scolastico.
Ciò comporta che nei casi in cui, come nella fattispecie, in sede di ricostruzione RAGIONE_SOCIALEa carriera l’amministrazione procede al riconoscimento RAGIONE_SOCIALE‘anzianità maturata nel servizio in epoca antecedente all’immissione in ruolo, occorre mantenere distinta l’anzianità utile ai fini RAGIONE_SOCIALE‘inserimento nelle fasce stipendiali (interessata dalla normativa di blocco), da quella che il docente può far valere a tutti gli altri fini, che non può risentire RAGIONE_SOCIALEa ‘sterilizzazione’ qui in discussione, i cui effetti restano limitati a quelli meramente economici.
L’annualità del 2013 concorre, quindi, a determinare la complessiva anzianità di servizio del docente, restando solo escluso che RAGIONE_SOCIALEa stessa si debba tener conto ai fini RAGIONE_SOCIALE‘inserimento nelle fasce stipendiali sino a quando, reperite le necessarie risorse, il recupero sarà espressamente previsto dalla contrattazione collettiva.
2.7. Il principio qui enunciato solo in parte supera le conclusioni alle quali è pervenuta Cass. n. 16133/2024, pronunciata in fattispecie nella quale veniva in rilievo la ‘supervalutazione’ del servizio prestato all’estero che il RAGIONE_SOCIALE pretendeva di sterilizzare ad ogni effetto, perché anche quella pronuncia mantiene distinti gli effetti giuridici
derivanti dall ‘ anzianità medesima rispetto a quelli economici, sicché la rimeditazione RAGIONE_SOCIALE‘orientamento espresso resta limitata alla parte in cui il precedente arresto ha ritenuto che l’annualità del 2013 possa essere fatta valere, venuto meno il blocco ed anche in difetto di espressa previsione RAGIONE_SOCIALEa contrattazione collettiva, ai fini RAGIONE_SOCIALE‘avanzamento automatico nelle fasce stipendiali.
In via conclusiva poiché la domanda proposta dalla COGNOME si riferiva, come precisato nello storico di lite, al riconoscimento a fini giuridici RAGIONE_SOCIALE‘anzianità maturata ed alla condanna RAGIONE_SOCIALE‘amministrazione al pagamento RAGIONE_SOCIALEe differenze retributive derivate dal mancato riconoscimento RAGIONE_SOCIALE‘annualità del 2013, la causa, che non richiede ulteriori accertamenti di fatto, può essere decisa nel merito nei termini specificati in dispositivo e con il solo rigetto RAGIONE_SOCIALEa domanda di pagamento RAGIONE_SOCIALEe differenze retributive maturate. 4. La complessità RAGIONE_SOCIALEa questione giuridica, tale da dar luogo ad orientamenti opposti, giustifica l’integrale compensazione RAGIONE_SOCIALEe spese RAGIONE_SOCIALE‘intero processo.
Non è applicabile alla fattispecie l’art. 13, comma 1 quater, del d.P.R. n. 115/2002.
P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso nei sensi di cui in motivazione, cassa la sentenza impugnata e decidendo nel merito dichiara il diritto RAGIONE_SOCIALEa originaria ricorrente al riconoscimento RAGIONE_SOCIALE‘anzianità maturata nell’anno 2013 ai soli fini giuridici e senza effetti di tipo economico e rigetta la domanda di condanna del RAGIONE_SOCIALE al pagamento di differenze retributive. Compensa integralmente le spese RAGIONE_SOCIALE‘intero processo.