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Atto aziendale: essenziale per incarichi dirigenziali

Una dirigente sanitaria ha perso il ricorso per ottenere una retribuzione superiore perché la sua unità operativa non era stata istituita con un formale atto aziendale. La Corte di Cassazione ha ribadito che tale documento è un requisito indispensabile per il conferimento di incarichi dirigenziali e per il relativo trattamento economico, respingendo la richiesta di differenze retributive.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Atto Aziendale: la Cassazione conferma che è indispensabile per gli incarichi dirigenziali

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale nel diritto del lavoro pubblico, in particolare nel settore sanitario: per il riconoscimento di un incarico di direzione di una struttura e della relativa retribuzione, è indispensabile l’esistenza di un formale atto aziendale che istituisca tale struttura. Senza questo documento ufficiale, le pretese economiche del dirigente, anche se di fatto svolge mansioni superiori, non possono trovare accoglimento.

I Fatti del Caso

Una sociologa, dirigente di I livello presso un’Azienda Sanitaria Locale (ASL), si era rivolta al Tribunale per ottenere il riconoscimento del parametro retributivo 104, spettante ai dirigenti di unità operative semplici. La dirigente sosteneva di essere stata nominata responsabile del sistema informativo del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) e che tale ruolo corrispondesse alla direzione di un’Unità Operativa Semplice, la cui esistenza era provata da delibere e note interne.

In primo grado, il Tribunale le aveva dato ragione, condannando l’ASL al pagamento di oltre 71.000 euro a titolo di differenze retributive. Tuttavia, la Corte di Appello aveva ribaltato la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, le delibere citate dalla dirigente non avevano mai istituito formalmente l’unità operativa, ma si erano limitate a prevederne una futura costituzione. In assenza di un atto formale del Direttore Generale, la struttura non poteva considerarsi esistente e, di conseguenza, la richiesta economica era infondata.

L’Importanza cruciale dell’Atto Aziendale

La dirigente ha quindi proposto ricorso in Cassazione, lamentando un’errata interpretazione degli atti amministrativi da parte della Corte d’Appello. La ricorrente sosteneva che la volontà dell’Amministrazione di istituire l’unità fosse chiara e che l’incarico conferitole fosse a tutti gli effetti di direzione di una struttura esistente.

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, confermando la decisione d’appello e chiarendo in modo definitivo il ruolo dell’atto aziendale. I giudici hanno sottolineato che, secondo la normativa vigente (in particolare il D.Lgs. 502/1992), l’organizzazione e il funzionamento delle unità operative di un’azienda sanitaria devono essere regolati da un apposito atto aziendale. Questo provvedimento è un elemento imprescindibile per il conferimento di un incarico dirigenziale e per l’attribuzione del relativo trattamento economico.

La forma prevale sulla sostanza

La Corte ha stabilito che l’interpretazione degli atti amministrativi è di competenza esclusiva del giudice di merito e che, nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva correttamente concluso che nessun atto formale aveva mai istituito l’Unità Operativa Semplice rivendicata. Le comunicazioni interne, le proposte e le delibere che prefiguravano la creazione della struttura non erano sufficienti a sostituire l’atto formale richiesto dalla legge.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha motivato la sua decisione sulla base di un principio consolidato: la disciplina del Servizio Sanitario Nazionale impone la previa adozione di un atto aziendale per regolare l’organizzazione delle unità operative. Questo atto è l’unico strumento che può definire una struttura come ‘semplice’ o ‘complessa’, attribuendole la responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie. La contrattazione collettiva, a sua volta, lega il trattamento economico alla tipologia di incarico, che dipende direttamente da quanto stabilito nell’atto aziendale.

Nel caso specifico, la struttura per cui la dirigente rivendicava la direzione non era mai stata istituita né dal Direttore Generale né dall’atto aziendale (che non era stato ancora adottato). Pertanto, la pretesa relativa al parametro retributivo superiore, che presuppone la direzione di un’unità formalmente costituita, è stata ritenuta infondata. Anzi, la delibera di incarico specificava che non comportava affidamento di budget né responsabilità esterna diretta, elementi tipici di un incarico professionale e non di direzione di struttura.

Conclusioni

Questa ordinanza rafforza il principio di formalità nell’organizzazione della pubblica amministrazione sanitaria. Insegna che, per ottenere il riconoscimento giuridico ed economico di un ruolo dirigenziale, non è sufficiente svolgere di fatto determinate mansioni, ma è necessario che la struttura diretta sia stata formalmente e inequivocabilmente istituita attraverso un atto aziendale. In assenza di tale presupposto formale, qualsiasi pretesa economica per mansioni superiori è destinata a fallire.

È sufficiente una nomina interna per ottenere la retribuzione legata alla direzione di un’unità operativa?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che è indispensabile un atto formale, come l’atto aziendale, che istituisca ufficialmente la struttura. Una semplice nomina o comunicazioni interne non sono sufficienti.

Quale documento è fondamentale per definire l’organizzazione di un’Azienda Sanitaria Locale?
L’atto aziendale è il documento imprescindibile che regola l’organizzazione e il funzionamento delle unità operative, individuando quelle dotate di autonomia gestionale e definendo gli incarichi dirigenziali.

Un dirigente può vedersi riconosciuta una retribuzione superiore se di fatto dirige una struttura non formalmente istituita?
No. Secondo la sentenza, la pretesa di una retribuzione superiore è infondata se l’unità operativa non è stata istituita da un atto formale del Direttore Generale o dall’atto aziendale, poiché il trattamento economico è strettamente correlato alla tipologia di incarico formalmente conferito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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