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Assegno nucleo familiare: prova del reddito essenziale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 4035/2025, ha stabilito che per ottenere l’assegno nucleo familiare, il lavoratore extracomunitario deve dimostrare il reddito complessivo di tutti i componenti della sua famiglia, anche se residenti all’estero. La Corte ha chiarito che presentare la sola certificazione dei propri redditi non è sufficiente, in quanto la prova del reddito familiare è un requisito costitutivo del diritto e non una mera base di calcolo. Questo onere della prova, identico a quello richiesto ai cittadini italiani, non costituisce discriminazione.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Assegno Nucleo Familiare: La Prova del Reddito Familiare è Obbligatoria anche per Stranieri

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale in materia di prestazioni sociali: per l’erogazione dell’assegno nucleo familiare, la prova del reddito complessivo di tutti i componenti è un requisito imprescindibile. Questo onere vale per tutti, inclusi i cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, anche se i loro familiari risiedono all’estero. La sentenza chiarisce che la sola certificazione del reddito del richiedente non è sufficiente a soddisfare tale requisito.

I Fatti del Caso: La Richiesta di un Lavoratore Straniero

Il caso ha origine dalla domanda di un lavoratore, cittadino del Senegal e titolare di un permesso di soggiorno di lungo periodo in Italia, che aveva richiesto all’INPS l’assegno nucleo familiare per i suoi familiari residenti nel paese d’origine. L’INPS aveva respinto la richiesta e la decisione era stata confermata sia dal Tribunale di primo grado sia dalla Corte d’Appello. La ragione del diniego risiedeva nella mancata prova, da parte del richiedente, del requisito reddituale dell’intero nucleo familiare. Il lavoratore sosteneva che la presentazione della sua sola certificazione reddituale (Modello CUD) dovesse essere considerata sufficiente, lamentando l’oggettiva difficoltà nel dimostrare i redditi dei familiari residenti all’estero e ritenendo la richiesta una forma di discriminazione.

La Decisione della Corte e l’onere della prova sull’assegno nucleo familiare

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del lavoratore, confermando le decisioni dei giudici di merito. Gli Ermellini hanno chiarito che il possesso di un determinato requisito reddituale, riferito all’intero nucleo familiare, non è una mera base di calcolo per determinare l’importo dell’assegno, ma un elemento costitutivo del diritto stesso. Senza la prova di tale requisito, il diritto alla prestazione non sorge.

L’Onere della Prova a Carico del Richiedente

La Corte ha sottolineato che l’onere di dimostrare la sussistenza di tutti i requisiti di legge grava su chi richiede la prestazione. Di conseguenza, il lavoratore, sia esso italiano, comunitario o extracomunitario, deve fornire la prova del reddito complessivo del proprio nucleo familiare. Presentare unicamente la propria certificazione dei redditi è insufficiente, poiché tale documento attesta solo il reddito del singolo richiedente e non quello dell’intera famiglia.

Il Principio di Non Discriminazione

La Cassazione ha respinto con forza l’argomentazione secondo cui tale obbligo costituirebbe una violazione del principio di parità di trattamento. La normativa italiana in materia di assegno nucleo familiare non opera alcuna distinzione basata sulla provenienza territoriale dei lavoratori. La regola è la stessa per tutti: per accedere al beneficio, è necessario dimostrare il fabbisogno economico della famiglia attraverso la documentazione dei redditi di tutti i suoi componenti. Pertanto, la richiesta di tale prova non è discriminatoria ma, al contrario, applica un principio egualitario.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Suprema Corte si fondano su un orientamento giurisprudenziale consolidato. La funzione dell’assegno nucleo familiare non è quella di integrare lo stipendio del capofamiglia, ma di fornire un sostegno concreto al nucleo familiare basato sul suo reale fabbisogno economico. Tale fabbisogno può essere accertato solo considerando i redditi di tutti i componenti. Allegare il solo CUD del richiedente snaturerebbe questa funzione. La Corte ha inoltre specificato che la legge prevede che la prova del reddito venga fornita tramite un’attestazione del richiedente, che è sanzionabile anche penalmente in caso di dichiarazioni false. Questa modalità di prova è applicabile a tutti, senza distinzioni. Di conseguenza, non sussistendo alcuna violazione del diritto europeo o del principio di parità di trattamento, la Corte ha ritenuto infondata anche la richiesta di rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Le Conclusioni

L’ordinanza riafferma con chiarezza che il diritto all’assegno nucleo familiare è subordinato a una rigorosa verifica delle condizioni economiche dell’intera famiglia. Per i lavoratori stranieri con familiari a carico all’estero, ciò implica la necessità di procurarsi e presentare la documentazione o un’autocertificazione idonea a dimostrare i redditi percepiti da tutti i componenti, ovunque essi risiedano. La decisione sottolinea che l’uguaglianza di trattamento comporta non solo la parità di diritti, ma anche la parità di doveri, incluso l’onere di provare i requisiti richiesti dalla legge per accedere alle prestazioni sociali.

Un lavoratore extracomunitario con permesso di lungo soggiorno ha diritto all’assegno per il nucleo familiare se la famiglia risiede all’estero?
Sì, in linea di principio ha diritto, ma solo a condizione che dimostri di possedere tutti i requisiti richiesti dalla legge, incluso quello relativo al reddito complessivo dell’intero nucleo familiare.

È sufficiente presentare la propria certificazione dei redditi (CUD) per dimostrare il requisito reddituale per l’assegno nucleo familiare?
No, non è sufficiente. La certificazione del solo richiedente attesta unicamente il suo reddito personale e non quello dell’intero nucleo familiare. La legge richiede la prova del reddito complessivo di tutta la famiglia, che è un elemento costitutivo del diritto alla prestazione.

L’obbligo di dimostrare il reddito dell’intero nucleo familiare costituisce una discriminazione per i cittadini extracomunitari?
No. Secondo la Corte di Cassazione, questo obbligo non è discriminatorio perché la legge si applica in modo eguale a tutti i lavoratori, italiani, europei ed extraeuropei. La parità di trattamento implica che tutti devono sottostare allo stesso onere probatorio per accedere al beneficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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