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Assegno Nucleo Familiare: prova del reddito essenziale

Un cittadino straniero si è visto negare l’assegno nucleo familiare perché non ha fornito prova adeguata del reddito complessivo della sua famiglia, i cui membri risiedevano in parte all’estero. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, sottolineando che l’onere di dimostrare tutti i requisiti, incluso quello reddituale, spetta interamente al richiedente. La mancanza di questa prova è stata decisiva per il rigetto della domanda.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Assegno Nucleo Familiare: l’importanza della prova completa del reddito

L’Assegno Nucleo Familiare (ANF) rappresenta un importante sostegno per molti lavoratori in Italia, ma per ottenerlo è fondamentale rispettare precisi requisiti, primo fra tutti quello reddituale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: l’onere di dimostrare il possesso di tutti i requisiti, in modo completo e inequivocabile, spetta esclusivamente al richiedente. Vediamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I fatti del caso: la richiesta di ANF e il diniego

Il caso ha origine dalla richiesta di un cittadino straniero, titolare di un permesso di soggiorno di lungo periodo, che aveva citato in giudizio l’INPS per ottenere il riconoscimento dell’Assegno Nucleo Familiare per un periodo di circa sei anni, per un importo considerevole. La sua richiesta si basava sul principio di parità di trattamento rispetto ai cittadini italiani, forte anche di una direttiva comunitaria in materia di assistenza sociale.

Tuttavia, sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello hanno respinto la sua domanda. Il motivo? La carenza di allegazione e di prova riguardo a un elemento costitutivo del diritto: il requisito reddituale. Nello specifico, il lavoratore non aveva fornito una dimostrazione completa del reddito complessivo del suo nucleo familiare, che in parte risiedeva nel suo paese d’origine. Di fronte a questo doppio diniego, il lavoratore ha deciso di ricorrere alla Corte di Cassazione.

La prova del reddito per l’Assegno Nucleo Familiare

La normativa che regola l’Assegno Nucleo Familiare (in particolare l’art. 2 della Legge 153/1988) stabilisce una duplice condizione per poter accedere al beneficio:

1. Svolgimento effettivo di un’attività lavorativa.
2. Sussistenza di un requisito reddituale: la somma dei redditi da lavoro dipendente, pensione o altre prestazioni previdenziali deve essere superiore al 70% del reddito complessivo dell’intero nucleo familiare.

È proprio su questo secondo punto che si è incentrata la controversia. I giudici di merito hanno evidenziato che la semplice presentazione della dichiarazione dei redditi (modello 730) non era sufficiente a provare il reddito dell’intero nucleo, specialmente quando alcuni membri vivono all’estero. La dichiarazione è stata considerata una ‘mera dichiarazione di scienza’, non una prova completa e sufficiente a soddisfare l’onere probatorio che grava sul richiedente.

La decisione della Corte di Cassazione: il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, dichiarando il ricorso inammissibile per diverse ragioni. I giudici supremi hanno chiarito che la questione sollevata dal ricorrente riguardava, in sostanza, una valutazione di fatto (la mancata prova del reddito) che non poteva essere riesaminata in sede di legittimità, soprattutto in presenza di una ‘doppia conforme’, ovvero due sentenze di merito giunte alla medesima conclusione.

Le motivazioni

La Corte ha specificato che il motivo del ricorso era inammissibile in quanto non si confrontava con la reale motivazione della sentenza d’appello, che era chiaramente fondata sulla ‘mancata dimostrazione del reddito percepito’ dall’intero nucleo familiare. Il ricorrente, secondo la Corte, non aveva fornito gli elementi necessari per consentire una valutazione della fondatezza della sua censura, omettendo di riportare nel ricorso il contenuto specifico della documentazione reddituale prodotta.

Inoltre, la Cassazione ha ribadito la sua giurisprudenza consolidata: l’erogazione dell’assegno presuppone la prova, da parte dell’interessato, di entrambe le condizioni richieste dalla legge (attività lavorativa e requisito reddituale). Nel caso di specie, era mancata la prova del reddito del nucleo familiare, in particolare di quella parte della famiglia residente nel paese di provenienza del ricorrente. Di conseguenza, il diritto non poteva essere riconosciuto.

Le conclusioni

Questa ordinanza rafforza un principio fondamentale per chiunque richieda prestazioni sociali come l’Assegno Nucleo Familiare: la responsabilità di fornire una prova completa e dettagliata di tutti i requisiti spetta al cittadino. Non è sufficiente allegare una semplice dichiarazione dei redditi, soprattutto in situazioni complesse come la presenza di familiari residenti all’estero. È necessario documentare in modo trasparente e inequivocabile il reddito complessivo di tutti i componenti del nucleo per non vedersi respingere la domanda. La decisione sottolinea che il requisito reddituale non è una mera condizione per l’erogazione, ma un elemento costitutivo del diritto stesso.

Per ottenere l’Assegno per il Nucleo Familiare è sufficiente dichiarare solo i propri redditi?
No, non è sufficiente. La legge richiede la prova del reddito complessivo di tutto il nucleo familiare. La Corte ha specificato che mancava la prova del reddito di quella parte del nucleo che risiedeva nel paese di provenienza del richiedente.

Chi deve dimostrare di avere i requisiti per l’Assegno Nucleo Familiare?
L’onere della prova ricade interamente sul richiedente. Secondo la giurisprudenza citata, la ricorrenza delle condizioni (svolgimento di attività lavorativa e requisito reddituale) deve essere provata dall’interessato.

Una dichiarazione dei redditi come il modello 730 è considerata una prova sufficiente del reddito familiare?
No. Nel caso specifico, i giudici hanno ritenuto che la sola produzione della dichiarazione dei redditi non fosse sufficiente, definendola una ‘mera dichiarazione di scienza’ e non una prova adeguata a dimostrare il reddito dell’intero nucleo familiare, specialmente in assenza di altre allegazioni e prove.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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