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Assegno familiare: la prova del reddito è decisiva

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un cittadino straniero per l’ottenimento dell’assegno per il nucleo familiare. La decisione si fonda sulla mancata e completa prova del reddito dell’intero nucleo familiare, inclusi i componenti residenti all’estero. La Suprema Corte ha sottolineato che la dimostrazione del requisito reddituale è un elemento costitutivo del diritto e non una mera condizione per l’erogazione, confermando così le sentenze dei gradi precedenti.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Assegno Familiare: La Prova del Reddito è l’Elemento Chiave

L’accesso all’assegno per il nucleo familiare (ANF) è subordinato a requisiti precisi, tra cui spicca la prova del reddito complessivo della famiglia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con forza questo principio, respingendo il ricorso di un lavoratore straniero e chiarendo che la dimostrazione del reddito non è una formalità, ma un elemento costitutivo del diritto stesso.

I fatti del caso

Un cittadino extracomunitario, titolare di un permesso di soggiorno di lungo periodo, aveva richiesto all’ente previdenziale il riconoscimento dell’assegno per il nucleo familiare per un determinato periodo. La sua richiesta era stata respinta sia in primo grado dal Tribunale sia in secondo grado dalla Corte d’Appello.

Entrambi i giudici di merito avevano motivato il rigetto sulla base della stessa carenza: il richiedente non aveva fornito un’adeguata dimostrazione del reddito complessivo del suo nucleo familiare, che includeva anche componenti residenti nel suo paese d’origine. Secondo i giudici, la semplice presentazione della dichiarazione dei redditi italiana (modello 730) non era sufficiente a soddisfare l’onere probatorio richiesto dalla legge. Di fronte a questa doppia sconfitta, il lavoratore ha deciso di presentare ricorso in Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile e, in ogni caso, infondato, confermando la decisione della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno evidenziato come il ricorso mirasse a una rivalutazione dei fatti e delle prove, un’attività preclusa nel giudizio di legittimità, specialmente in presenza di due decisioni conformi nei gradi precedenti. Inoltre, il ricorrente non aveva nemmeno riportato nel suo atto i passaggi salienti della documentazione reddituale prodotta, impedendo alla Corte di valutarne la pertinenza.

Le motivazioni della decisione e la prova del reddito

Al di là degli aspetti procedurali, la Corte ha colto l’occasione per ribadire i principi fondamentali che regolano l’erogazione dell’ANF. Citando la propria giurisprudenza consolidata, ha spiegato che il diritto all’assegno presuppone una duplice condizione che deve essere provata dall’interessato:

1. L’effettivo svolgimento di un’attività lavorativa.
2. La sussistenza del requisito reddituale previsto dalla legge.

Quest’ultimo punto è stato centrale nella decisione. La normativa stabilisce che l’assegno non spetta se la somma dei redditi da lavoro dipendente, pensione o altre prestazioni previdenziali è inferiore al 70% del reddito complessivo del nucleo familiare. La Corte ha chiarito che la prova del reddito familiare totale è un onere che grava interamente sul richiedente. Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva correttamente rilevato la mancanza di prova del reddito percepito da quella parte del nucleo familiare residente all’estero. Questa carenza probatoria ha reso impossibile verificare il rispetto del requisito reddituale, portando inevitabilmente al rigetto della domanda.

Le conclusioni

La pronuncia in esame offre un’indicazione pratica di fondamentale importanza per chiunque richieda l’assegno per il nucleo familiare, in particolare per i cittadini stranieri con familiari residenti all’estero. Non è sufficiente dichiarare i propri redditi prodotti in Italia; è indispensabile documentare in modo completo e inequivocabile i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare, ovunque essi risiedano. La prova del reddito non è una semplice condizione per il pagamento, ma un pilastro su cui si fonda il diritto stesso al beneficio. Una documentazione incompleta o carente porterà, come in questo caso, al rigetto della domanda.

La sola dichiarazione dei redditi italiana è sufficiente per ottenere l’assegno familiare?
No. Secondo la Corte, la dichiarazione dei redditi può non essere considerata prova sufficiente, specialmente se non è accompagnata da documentazione che attesti i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare, inclusi quelli residenti all’estero. L’onere della prova completa spetta al richiedente.

Qual è il requisito reddituale fondamentale per l’assegno per il nucleo familiare?
Il diritto all’assegno spetta se almeno il 70% del reddito complessivo del nucleo familiare deriva da lavoro dipendente, pensione o altre prestazioni previdenziali assimilabili. La mancanza di prova su questo punto impedisce il riconoscimento del beneficio.

Un cittadino straniero con permesso di lungo soggiorno deve rispettare gli stessi requisiti di un cittadino italiano?
Sì. Sebbene abbia in linea di principio diritto alla parità di trattamento per le prestazioni sociali, deve comunque soddisfare tutte le condizioni previste dalla legge italiana, inclusa la rigorosa dimostrazione del requisito reddituale per l’intero nucleo familiare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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