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APE sociale: accesso senza indennità di disoccupazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24950/2024, ha stabilito un principio fondamentale riguardo i requisiti per l’accesso all’APE sociale. Un ente previdenziale aveva negato il beneficio a una lavoratrice disoccupata perché non aveva precedentemente percepito l’indennità di disoccupazione. La Corte ha rigettato il ricorso dell’ente, chiarendo che il requisito essenziale è lo stato di disoccupazione e non la fruizione di una precedente indennità. La legge, infatti, richiede solo che, qualora l’indennità sia stata percepita, la sua erogazione sia terminata, senza imporre la percezione stessa come condizione per accedere all’APE sociale.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

APE sociale: accesso garantito anche senza aver percepito l’indennità di disoccupazione

Con una recente e significativa sentenza, la Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale per l’accesso all’APE sociale, l’anticipo pensionistico destinato a supportare specifiche categorie di lavoratori. La pronuncia stabilisce che per ottenere il beneficio è sufficiente trovarsi in stato di disoccupazione, senza che sia necessario aver precedentemente fruito dell’indennità di disoccupazione. Questa decisione apre le porte a una platea più ampia di beneficiari e rafforza la natura assistenziale della misura.

I Fatti del Caso: La Controversia sull’Accesso all’APE Sociale

Il caso ha origine dalla richiesta di una lavoratrice di vedersi riconosciuto il diritto all’APE sociale. L’ente previdenziale nazionale aveva respinto la sua domanda sulla base di un’interpretazione restrittiva della normativa. Secondo l’ente, il diritto all’indennità era subordinato non solo allo stato di disoccupazione, ma anche alla previa e completa fruizione dell’indennità di disoccupazione.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano dato ragione alla lavoratrice, affermando che la legge non imponeva tale requisito. L’ente previdenziale, non condividendo questa interpretazione, ha portato la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo la violazione della normativa di riferimento (articolo 1, comma 179, della legge n. 232/2016).

La Decisione della Corte di Cassazione sui Requisiti dell’APE Sociale

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’ente previdenziale, confermando le sentenze dei giudici di merito e fornendo un’interpretazione chiara e definitiva della norma.

L’Interpretazione Letterale e Logica della Legge

I giudici hanno sottolineato che la legge, nel descrivere i requisiti, si riferisce a coloro che “si trovano in stato di disoccupazione” e che “hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante”. Secondo la Corte, questa seconda frase non introduce una condizione positiva (aver obbligatoriamente percepito l’indennità), ma una condizione negativa: se l’interessato ha avuto diritto all’indennità e l’ha percepita, deve averla terminata. La norma, quindi, non esclude chi, pur essendo disoccupato, non ha mai percepito la relativa indennità.

La Tutela dello Stato di Bisogno

La Corte ha inoltre evidenziato la finalità dell’APE sociale, che è quella di fornire un sostegno economico in uno “stato di bisogno”. È evidente che chi si trova in stato di disoccupazione senza aver neppure fruito della relativa indennità versa in una condizione di necessità ancora maggiore. Escludere proprio questi soggetti dal beneficio sarebbe contrario alla logica e allo scopo della legge stessa, che mira a proteggere le fasce più deboli in prossimità della pensione.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su una lettura sistematica e teleologica della normativa. I giudici hanno chiarito che la legge distingue nettamente i requisiti per l’APE sociale da quelli per l’indennità di disoccupazione. Mentre quest’ultima è legata a specifici requisiti contributivi e di anzianità lavorativa, l’APE sociale si basa su una condizione più ampia di difficoltà, come lo stato di disoccupazione, e richiede un’anzianità contributiva maggiore (30 anni nel caso di specie).

Inoltre, la norma non crea una continuità tra l’indennità di disoccupazione e l’APE sociale; al contrario, impone una “cesura”, richiedendo che la prima prestazione sia conclusa prima di poter accedere alla seconda. Questo rafforza l’idea che le due misure siano distinte e che la fruizione della prima non sia un prerequisito per la seconda.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La sentenza della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche:

1. Ampliamento della platea dei beneficiari: Molti lavoratori che si trovano in stato di disoccupazione ma che, per varie ragioni, non hanno avuto accesso all’indennità di disoccupazione, possono ora richiedere l’APE sociale, purché soddisfino gli altri requisiti (età, anzianità contributiva, ecc.).
2. Certezza del diritto: La pronuncia fornisce un’interpretazione univoca e autorevole, eliminando le incertezze applicative e le disparità di trattamento che potevano derivare da interpretazioni divergenti da parte degli enti previdenziali.
3. Rafforzamento della tutela sociale: Viene ribadita la natura assistenziale dell’APE sociale come strumento di protezione per chi si avvicina all’età pensionabile in una condizione di vulnerabilità economica, garantendo che il sostegno arrivi a chi ne ha più bisogno.

Per ottenere l’APE sociale è obbligatorio aver percepito prima l’indennità di disoccupazione?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il requisito fondamentale è trovarsi in stato di disoccupazione. L’aver percepito o meno la relativa indennità non è una condizione necessaria per il diritto all’APE sociale.

Cosa prevede la legge per chi ha effettivamente percepito l’indennità di disoccupazione?
La legge prevede che, qualora un lavoratore abbia beneficiato dell’indennità di disoccupazione, deve aver concluso integralmente la percezione di tale prestazione prima di poter accedere all’APE sociale. Si tratta di una condizione che si applica solo a chi ha effettivamente fruito dell’indennità.

Qual è la finalità dell’APE sociale secondo la Corte?
Secondo la Corte, l’APE sociale è un intervento previdenziale di sostegno che mira a tutelare uno stato di bisogno della persona. La protezione è considerata ancora più rilevante per chi, pur essendo disoccupato, non ha neppure beneficiato dell’indennità di disoccupazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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