LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Anzianità di servizio: sì al riconoscimento post-concorso

La Cassazione ha stabilito che l’anzianità di servizio maturata con un contratto a termine in un ente pubblico deve essere riconosciuta anche se il lavoratore viene poi assunto a tempo indeterminato tramite concorso pubblico. La modalità di assunzione è irrilevante se le mansioni svolte sono omogenee. Annullata la decisione della Corte d’Appello che negava tale diritto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Anzianità di Servizio: Riconoscimento Anche Dopo il Concorso Pubblico

Con l’ordinanza n. 304/2024, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale nel diritto del lavoro pubblico: l’anzianità di servizio maturata durante un contratto a tempo determinato deve essere riconosciuta anche quando il lavoratore viene successivamente assunto a tempo indeterminato tramite il superamento di un concorso pubblico. Questa decisione chiarisce che la modalità di assunzione non può, da sola, giustificare una discriminazione tra lavoratori.

I Fatti del Caso: Dal Contratto a Termine al Concorso

Il caso riguarda un dipendente di un importante ente pubblico di ricerca. Dopo aver lavorato per cinque anni con un contratto a tempo determinato, dal 2012 al 2017, è stato assunto a tempo indeterminato dallo stesso ente a seguito del superamento di un concorso pubblico. Il lavoratore ha quindi richiesto il riconoscimento, ai fini della carriera e della retribuzione, di tutto il periodo di lavoro pregresso.

Mentre il Tribunale di primo grado aveva accolto la sua richiesta, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione. Secondo i giudici d’appello, l’assunzione tramite concorso pubblico creava un rapporto di lavoro completamente nuovo e slegato dal precedente, escludendo così il diritto al riconoscimento dell’anzianità maturata.

La Decisione della Cassazione: Piena Valorizzazione dell’Anzianità di Servizio

La Corte di Cassazione ha cassato la sentenza d’appello, accogliendo le ragioni del lavoratore. La Corte ha stabilito che negare il riconoscimento dell’anzianità basandosi unicamente sulla modalità di assunzione (il concorso) costituisce una violazione del principio di non discriminazione tra lavoratori a termine e lavoratori a tempo indeterminato, sancito dalla normativa europea (Accordo Quadro 1999/70/CE).

I Motivi del Ricorso

Il lavoratore ha sostenuto che la decisione della Corte d’Appello violava sia la normativa europea e nazionale sia i principi costituzionali di eguaglianza e ragionevolezza. Penalizzare chi supera un concorso pubblico rispetto a chi viene ‘stabilizzato’ attraverso altre procedure sarebbe irragionevole, soprattutto se le mansioni svolte sono rimaste le stesse. La disparità di trattamento, ha argomentato, deve basarsi su ragioni oggettive legate alla natura del lavoro, non alle modalità di reclutamento.

Il Principio di Non Discriminazione è Incondizionato

La Cassazione ha chiarito che il diritto al riconoscimento dell’anzianità, derivante dalla clausola 4 dell’Accordo Quadro, è un diritto incondizionato. Non può essere limitato da valutazioni astratte e generali come la modalità di assunzione. Ciò che conta è la verifica concreta della situazione.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione su due pilastri fondamentali.

1. Irrilevanza della Modalità di Assunzione

Il punto centrale della motivazione è che le modalità di assunzione in ruolo (concorso, stabilizzazione, etc.) sono di per sé irrilevanti. Il giudice deve invece valutare nel concreto se vi sia coerenza e omogeneità tra le attività svolte prima, con contratto a termine, e dopo, con contratto a tempo indeterminato. Se l’esperienza professionale maturata è la stessa e le mansioni sono coerenti, tale esperienza deve essere valorizzata ai fini dell’anzianità.

2. La Coerenza delle Mansioni come Criterio Decisivo

L’analisi deve concentrarsi sulla fattispecie concreta. Se il lavoro svolto è sostanzialmente lo stesso, l’esperienza maturata è omogenea e deve necessariamente riflettersi nel calcolo dell’anzianità, applicando gli stessi criteri di valorizzazione previsti per i lavoratori a tempo indeterminato. Escluderlo a priori solo perché l’assunzione è avvenuta tramite concorso rappresenta una discriminazione illegittima.

Le Conclusioni: Cosa Cambia per i Lavoratori Pubblici

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza per i lavoratori del settore pubblico. Conferma che l’esperienza e la professionalità acquisite durante i rapporti a termine non possono essere azzerate al momento dell’immissione in ruolo, indipendentemente dalla procedura seguita. Il datore di lavoro pubblico, per negare il riconoscimento, dovrebbe dimostrare l’esistenza di ragioni oggettive, come una totale diversità delle mansioni svolte, onere che nel caso di specie non era stato nemmeno allegato. La sentenza è stata quindi annullata con rinvio alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare il caso attenendosi a questi principi.

L’anzianità maturata con contratto a termine va riconosciuta se l’assunzione a tempo indeterminato avviene tramite concorso pubblico?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’anzianità di servizio deve essere riconosciuta. Il fatto che l’assunzione sia avvenuta tramite concorso pubblico è irrilevante se le mansioni svolte prima e dopo sono coerenti e omogenee.

Qual è il criterio principale per decidere se riconoscere l’anzianità di servizio pregressa?
Il criterio decisivo non è la modalità di assunzione, ma la coerenza e l’omogeneità delle attività lavorative svolte durante il contratto a termine e dopo l’assunzione a tempo indeterminato. Se l’esperienza professionale è la stessa, deve essere valorizzata.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto errata la decisione della Corte d’Appello?
Perché la Corte d’Appello ha escluso il riconoscimento dell’anzianità basandosi su una valutazione astratta (l’assunzione tramite concorso), senza verificare in concreto se vi fosse una discriminazione illegittima. Secondo la Cassazione, questo viola il principio di non discriminazione previsto dalla normativa europea e nazionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati