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24 CFU e laurea: non bastano per le graduatorie docenti

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 26914/2024, ha stabilito che il possesso congiunto di 24 CFU e laurea non equivale all’abilitazione all’insegnamento. Di conseguenza, tali titoli non sono sufficienti per l’inserimento nella prima fascia delle graduatorie provinciali o nella seconda fascia delle graduatorie di istituto. La Corte ha chiarito che questi requisiti consentono solo la partecipazione ai concorsi, ma non conferiscono la qualifica di docente abilitato, ribadendo la netta distinzione tra titolo di studio e titolo abilitante.

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Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

24 CFU e laurea non equivalgono ad abilitazione: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha posto fine a un’importante controversia nel mondo della scuola, stabilendo che il possesso di 24 CFU e laurea non può essere considerato equipollente all’abilitazione all’insegnamento ai fini dell’inserimento nelle graduatorie per le supplenze. Questa decisione chiarisce la netta distinzione tra i requisiti per accedere ai concorsi e il titolo abilitante vero e proprio.

Il Contesto del Caso: La Richiesta dell’Aspirante Docente

Un aspirante docente, in possesso di una laurea in giurisprudenza e dei 24 Crediti Formativi Universitari (CFU) nelle materie psico-antropo-pedagogiche, aveva richiesto di essere inserito nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) e nella seconda fascia delle graduatorie di istituto per le province di Ascoli Piceno e Fermo. La sua domanda era stata inizialmente respinta dal Tribunale, ma accolta in secondo grado dalla Corte d’Appello di Ancona.

La Decisione della Corte d’Appello: Un’Equiparazione Erronea

I giudici d’appello avevano ritenuto che le modifiche legislative, in particolare l’art. 5 del d.lgs. n. 59 del 2017, avessero di fatto equiparato il possesso congiunto di laurea e 24 CFU all’abilitazione. Secondo questa interpretazione, se tali titoli erano sufficienti per partecipare al concorso per docenti, dovevano esserlo anche per l’inserimento nelle fasce delle graduatorie riservate ai docenti abilitati. Contro questa decisione, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha proposto ricorso in Cassazione.

Il Ricorso e la questione dei 24 CFU e laurea

Il Ministero ha sostenuto che la Corte d’Appello avesse commesso un errore fondamentale: confondere i requisiti di accesso ai concorsi con il titolo abilitante. Ha sottolineato come il legislatore abbia sempre mantenuto una distinzione ontologica tra il titolo di studio, che attesta la conoscenza di una disciplina, e l’abilitazione, che comprova l’idoneità all’insegnamento. L’equiparazione, secondo il Ministero, era stata prevista solo in via transitoria e limitatamente alla partecipazione al concorso, non in via generale.

Le Motivazioni della Suprema Corte: La Differenza tra Accesso e Abilitazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Ministero, ribaltando la decisione d’appello. Gli Ermellini hanno affermato con forza il principio secondo cui esiste una diversità fondamentale tra il “titolo di abilitazione” e il “titolo di studio”.

La Corte ha chiarito che il possesso congiunto di 24 CFU e laurea costituisce unicamente un requisito per la partecipazione al concorso. L’abilitazione vera e propria, invece, si acquisisce solo con il superamento di tutte le prove concorsuali. In sostanza, il legislatore ha creato una via d’accesso al concorso, ma non ha inteso equiparare tale via d’accesso a una qualifica professionale già ottenuta.

La normativa, infatti, è chiara nel precisare che è il superamento del concorso a costituire titolo di abilitazione, non il semplice possesso dei requisiti per parteciparvi. Pertanto, l’aspirante docente, non avendo superato un concorso abilitante, non poteva rivendicare un posto nelle fasce riservate a chi possiede tale titolo.

Le Conclusioni: Chiarezza sulla Valenza dei 24 CFU e laurea

In conclusione, la Suprema Corte ha cassato la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, ha rigettato la domanda originaria dell’aspirante docente. La decisione stabilisce un punto fermo: l’inserimento nelle fasce superiori delle graduatorie provinciali e di istituto è riservato esclusivamente ai docenti in possesso di un’abilitazione specifica. I laureati con 24 CFU, pur potendo accedere ai percorsi concorsuali, devono trovare collocazione nella terza fascia delle graduatorie di istituto, in attesa di conseguire il titolo abilitante. La sentenza ha anche disposto la compensazione delle spese legali, data la complessità e la novità della questione giuridica, che aveva generato orientamenti difformi nei precedenti gradi di giudizio.

Il possesso di una laurea e di 24 CFU equivale a un’abilitazione all’insegnamento?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il possesso congiunto di laurea e 24 CFU non è equiparabile all’abilitazione all’insegnamento. Si tratta solo di requisiti per l’accesso alle procedure concorsuali.

A cosa servono la laurea e i 24 CFU secondo la normativa analizzata?
Secondo la Corte, questi titoli costituiscono esclusivamente il requisito per poter partecipare al concorso per diventare docente, ma non conferiscono di per sé la qualifica di docente abilitato. L’abilitazione si consegue solo con il superamento del concorso stesso.

In quale fascia delle graduatorie deve essere inserito un laureato con 24 CFU ma senza abilitazione?
Un laureato con 24 CFU, ma privo del titolo di abilitazione, non può essere inserito nella prima fascia delle graduatorie provinciali (GPS) né nella seconda fascia delle graduatorie di istituto. Tali candidati devono trovare posto nella terza fascia delle graduatorie di istituto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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