LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Civile

Giurisdizione amministrativa per decadenza concessione
Una società petrolifera contesta un provvedimento di decadenza di una concessione per un distributore di carburanti, sostenendo che il rapporto fosse una locazione privata. La Corte di Cassazione ha confermato la giurisdizione amministrativa, poiché l'oggetto del contendere è un atto autoritativo della Pubblica Amministrazione che incide su una concessione di suolo pubblico, e non una semplice questione contrattuale.
Continua »
Rinuncia alla domanda: i poteri dell’avvocato
La Corte di Cassazione chiarisce i limiti del potere del difensore. Una rinuncia alla domanda che estingue l'intera pretesa del cliente non è una semplice modifica della domanda, ma una rinuncia all'azione, che richiede un mandato speciale. La Corte specifica che la rinuncia alla propria domanda non comporta automaticamente la rinuncia a difendersi da una domanda riconvenzionale avversaria. La sentenza di appello, che aveva considerato valida la rinuncia, è stata cassata con rinvio.
Continua »
Responsabilità precontrattuale: quando si può confidare?
La Corte di Cassazione analizza un caso di presunta responsabilità precontrattuale di una banca. Dei clienti avevano avviato un'operazione immobiliare confidando in un finanziamento, poi concesso per un importo inferiore. La Corte ha respinto il ricorso, chiarendo che la valutazione sul "ragionevole affidamento" spetta ai giudici di merito e non è sindacabile in Cassazione se ben motivata. L'istruttoria in corso da parte della banca non è sufficiente a generare tale affidamento.
Continua »
Lavori extra-contratto: pagamento e forma scritta
Una società costruttrice ha eseguito opere aggiuntive rispetto a un contratto d'appalto. Il committente si è rifiutato di pagare, appellandosi a una clausola che richiedeva l'autorizzazione scritta per qualsiasi modifica. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13600/2024, ha chiarito che è fondamentale distinguere tra semplici 'varianti' e veri e propri 'lavori extra-contratto'. Mentre le prime possono essere soggette alla forma scritta prevista dal contratto, i secondi possono costituire un nuovo accordo, valido anche se verbale. La Corte ha cassato la precedente sentenza per 'motivazione apparente', in quanto non aveva operato questa distinzione essenziale.
Continua »
Imputazione pagamento: acconti prima su interessi
In una controversia su una fornitura, la Corte di Cassazione ha corretto la Corte d'Appello su due punti cruciali: l'imputazione del pagamento degli acconti, che deve avvenire prima sugli interessi e poi sul capitale, e l'applicazione degli interessi moratori commerciali, già stabiliti in primo grado e non appellati. La sentenza impugnata è stata annullata con rinvio per un nuovo calcolo del debito residuo.
Continua »
Onere della prova sinistro: la contestazione generica
Un automobilista chiede il risarcimento per i danni subiti alla propria auto in sosta, urtata da un altro veicolo. La richiesta viene rigettata in primo e secondo grado per insufficienza di prove. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, chiarendo che l'onere della prova nel sinistro stradale grava sul danneggiato e che la contestazione dell'assicurazione, basata sulla carenza probatoria, è da ritenersi sufficientemente specifica.
Continua »
Errore di fatto: quando revocare una sentenza Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13510/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso per revocazione basato su un presunto errore di fatto. Il caso riguardava un motociclista che, dopo una prima pronuncia di inammissibilità, sosteneva che la Corte avesse travisato i suoi motivi di ricorso. La Suprema Corte ha chiarito che l'errata interpretazione dei motivi d'appello costituisce un errore di giudizio, non un errore di fatto percettivo, e quindi non può giustificare la revocazione della sentenza. Il ricorrente è stato anche condannato per abuso del processo.
Continua »
TAN determinabile: quando il contratto di mutuo è valido
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13556/2024, ha stabilito che un contratto di finanziamento è valido anche se non indica esplicitamente il Tasso Annuo Nominale (TAN), a condizione che questo sia chiaramente ricavabile. Se il contratto e il piano di ammortamento allegato contengono tutti gli elementi necessari per calcolare il tasso, come l'indice di riferimento per i tassi variabili, il requisito di determinabilità è soddisfatto, rendendo il TAN determinabile e il contratto legittimo.
Continua »
Responsabilità precontrattuale e nomina del terzo
Una società immobiliare ha citato in giudizio una persona fisica per responsabilità precontrattuale a seguito dell'interruzione delle trattative per una locazione. L'individuo aveva agito 'per persona da nominare', designando successivamente una società terza. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che la responsabilità per la rottura delle trattative non ricade sullo stipulante originario, ma sulla società nominata, la quale subentra retroattivamente in tutti i rapporti, inclusi quelli della fase negoziale.
Continua »
Onere della prova appalto: chi prova l’adempimento?
In una controversia tra un'impresa edile e un condominio per il saldo di lavori, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale sull'onere della prova appalto. Se il committente contesta l'adempimento, spetta all'impresa appaltatrice dimostrare di aver eseguito i lavori a regola d'arte come pattuito. La semplice emissione di una fattura non costituisce prova sufficiente nel giudizio di merito, invertendo così la decisione della Corte d'Appello che aveva erroneamente addossato la prova al condominio.
Continua »
Vizi occulti immobile vetusto: la Cassazione decide
Una società immobiliare ha citato in giudizio i venditori di un vecchio edificio per presunti difetti nascosti. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che nel caso di vizi occulti immobile vetusto, i difetti legati all'età non sono considerati "occulti" se l'acquirente è un professionista del settore che avrebbe dovuto prevederli. La richiesta di risarcimento danni della società è stata respinta.
Continua »
Contratto preliminare: risoluzione per vincolo
La Corte di Cassazione stabilisce che un contratto preliminare di vendita immobiliare può essere risolto se, dopo la stipula, sorge un vincolo preordinato all'esproprio. Tale vincolo, alterando le qualità essenziali del bene e frustrando l'operazione economica voluta dalle parti, costituisce il venir meno della "presupposizione", ovvero di una condizione implicita fondamentale per il consenso, legittimando così la richiesta di scioglimento del contratto da parte del promissario acquirente.
Continua »
Remunerazione medici specializzandi: il diritto al risarcimento
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13438/2024, ha respinto il ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri, confermando il diritto al risarcimento per la mancata adeguata remunerazione dei medici specializzandi. La Corte ha stabilito che anche i medici che hanno iniziato il corso di specializzazione prima del 1° gennaio 1983 hanno diritto a un indennizzo per il periodo di formazione successivo a tale data, in conformità con le direttive europee e una precedente sentenza della Corte di Giustizia UE.
Continua »
Permuta di cosa futura: risarcimento pieno, no sconti
La Corte di Cassazione ha stabilito che in un contratto di permuta di cosa futura, se il bene promesso (es. un immobile) non viene mai ad esistenza, il risarcimento del danno dovuto alla parte adempiente deve essere integrale. Il valore di eventuali manufatti diversi realizzati dal costruttore non può essere detratto, poiché la proprietà di un bene non conforme a quello pattuito non si trasferisce mai all'acquirente.
Continua »
Contratto autonomo di garanzia: eccezioni negate
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13413/2024, ha rigettato il ricorso di alcuni fideiubenti, confermando la decisione dei giudici di merito. La controversia verteva su un contratto autonomo di garanzia. La Corte ha stabilito che, data la natura autonoma della garanzia, i garanti non potevano sollevare eccezioni relative al rapporto sottostante tra banca e debitore principale. La loro mancata contestazione di questa qualificazione in appello ha reso inammissibili le altre doglianze, consolidando la decisione del primo grado.
Continua »
Compenso custode veicoli: la Cassazione chiarisce
Una società di custodia ha citato in giudizio il Ministero per il mancato pagamento del compenso per veicoli sequestrati. La questione centrale era come calcolare il compenso custode veicoli sequestrati dopo che la legge di riferimento era stata dichiarata incostituzionale. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Ministero, confermando l'applicazione delle tariffe precedenti alla legge annullata e riconoscendo al custode il diritto a un'azione diretta per il pagamento, escludendo quella per indebito arricchimento.
Continua »
Onere della prova: come dimostrare un credito
Una società che forniva servizi di custodia veicoli per un Comune si è vista respingere la richiesta di pagamento. Nonostante un atto amministrativo che riconosceva il debito, i giudici hanno ritenuto che la società non avesse adempiuto al suo onere della prova, non dimostrando in dettaglio come era stato calcolato l'importo richiesto. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, dichiarando il ricorso inammissibile per ragioni procedurali.
Continua »
Sospensione sanzione: la Cassazione accoglie il ricorso
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha concesso la sospensione di una sanzione disciplinare di due mesi a carico di due avvocati. La sanzione era stata inflitta dal Consiglio Nazionale Forense per violazioni deontologiche legate a un'accusa penale. La Corte ha accolto l'istanza cautelare per evitare che i legali scontassero interamente la pena prima della discussione del loro ricorso, ravvisando la necessità di un approfondimento nel merito.
Continua »
Cancellazione albo avvocato: come si notifica alla parte
La Corte di Cassazione affronta il caso di una notifica impossibile a causa della cancellazione albo avvocato del difensore di una delle parti. Sebbene il processo non si interrompa, la Corte stabilisce che è fondamentale garantire il diritto di difesa della parte. Per questo, rinvia la causa e ordina che la comunicazione venga effettuata direttamente alla società tramite l'indirizzo PEC presente nei registri pubblici, tutelando così l'integrità del contraddittorio.
Continua »
Sottoscrizione cambiale: avallo o coemittenza?
Con l'ordinanza n. 13296/2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che una semplice sottoscrizione cambiale sulla facciata anteriore del titolo, senza formule specifiche come "per avallo", non costituisce automaticamente una garanzia. In assenza di prove contrarie, tale firma è riconducibile a una volontà di co-emettere il titolo, creando così un'obbligazione solidale. Spetta a chi ha firmato dimostrare la sua qualità di garante e non di debitore principale.
Continua »