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Diritto Civile

Prove atipiche: la Cassazione sul loro utilizzo
La richiesta di indennizzo assicurativo di una società per un incendio viene respinta in quanto doloso, sulla base di prove atipiche provenienti da un procedimento penale. La Corte di Cassazione conferma la decisione, chiarendo i criteri di utilizzabilità di tali prove nel processo civile e sottolineando che le irregolarità nella produzione documentale, se non tempestivamente contestate, si considerano sanate. La sentenza ribadisce il principio del libero convincimento del giudice, che può fondare la propria decisione anche su elementi probatori non formalmente previsti dal codice.
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Cessione gratuita energia: legittima per la Cassazione
La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità dell'obbligo di cessione gratuita energia imposto da una regione ai concessionari di grandi derivazioni idroelettriche. Respinti i ricorsi di diverse società energetiche, la Corte ha stabilito che tale obbligo non costituisce un tributo, ma una forma di corrispettivo per l'uso di un bene pubblico (l'acqua). La misura è stata ritenuta proporzionata, non discriminatoria e non configurabile come aiuto di Stato, in quanto non altera la concorrenza a favore di altri operatori.
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Prescrizione medici specializzandi: Cassazione conferma
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 15882/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di alcuni medici specializzandi che chiedevano il risarcimento per la mancata retribuzione durante la specializzazione. Il tema centrale è la prescrizione per i medici specializzandi, il cui diritto si è estinto. La Corte ha confermato il proprio orientamento consolidato, secondo cui il termine decennale di prescrizione decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della legge n. 370/1999. Avendo i medici agito in giudizio solo nel 2016, la loro pretesa è stata ritenuta tardiva e il ricorso inammissibile per contrasto con la giurisprudenza costante, con conseguente condanna per lite temeraria.
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Risarcimento medici specializzandi: Cassazione e termini
La Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di alcuni medici per il risarcimento danni da tardiva attuazione di direttive UE sulla remunerazione della specializzazione. La Corte ha confermato che il termine di prescrizione decennale decorre dal 27 ottobre 1999. I ricorsi sono stati giudicati temerari, con condanna per responsabilità aggravata, vista la consolidata giurisprudenza in materia di risarcimento medici specializzandi.
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Appello sulle spese: giudice non può decidere il merito
Un medico ha impugnato una sentenza limitatamente alla condanna al pagamento delle spese legali. La Corte d'Appello, pur accogliendo il gravame sulle spese, ha riesaminato il merito della causa, condannando nuovamente l'appellante. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione per vizio di extrapetizione, chiarendo che l'appello sulle spese non consente al giudice di pronunciarsi sul merito, ormai passato in giudicato. Di conseguenza, l'appellante, risultato vittorioso sull'unico punto contestato, non poteva essere condannato a pagare le spese del secondo grado.
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Remunerazione specializzandi: Cassazione riconosce diritto
Due medici, specializzatisi senza percepire compenso, hanno citato in giudizio lo Stato per la tardiva attuazione delle direttive UE sulla remunerazione degli specializzandi. Dopo il rigetto nei primi due gradi di giudizio, la Corte di Cassazione ha accolto il loro ricorso. Basandosi su una pronuncia della Corte di Giustizia UE, ha stabilito che il diritto alla remunerazione per gli specializzandi medici decorre dal 1° gennaio 1983, anche per chi si era iscritto prima di tale data, limitatamente al periodo di corso successivo. La sentenza è stata annullata con rinvio alla Corte d'Appello per la quantificazione del danno.
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Garanzia del venditore: quando la dichiarazione è vincolante
Una società immobiliare ha acquistato un terreno scoprendo l'assenza di un diritto di passaggio dichiarato e la presenza di una servitù di elettrodotto non menzionata. La Cassazione chiarisce che una dichiarazione fattuale del venditore non equivale a una garanzia del venditore, ponendo un onere di diligenza sul compratore. La Corte ha confermato il risarcimento solo per la servitù non dichiarata, respingendo le altre pretese per mancanza di una vera e propria garanzia e di prove sui danni.
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Risarcimento danno magistrato: prova del danno decisiva
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso per il risarcimento danno magistrato per un presunto danno patrimoniale derivante da un'asta immobiliare. La Corte d'Appello aveva già negato il danno patrimoniale per assenza di prova, decisione confermata dalla Cassazione, che ha ritenuto le censure della ricorrente meri tentativi di riesame del merito.
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Ricorso per cassazione tardivo: quando è inammissibile
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile l'impugnazione di una società contro due sentenze del Tribunale. La decisione si fonda sulla tardività del ricorso, chiarendo che la proposizione di un'istanza di revocazione non sospende automaticamente i termini per ricorrere in Cassazione. La Corte sottolinea che la sospensione deve essere esplicitamente concessa dal giudice prima della scadenza del termine stesso, altrimenti si configura un ricorso per cassazione tardivo.
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Estinzione del giudizio: la rinuncia in Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte della Curatela dell'eredità giacente, subentrata al ricorrente deceduto. La rinuncia, accettata dalle controparti, ha portato alla chiusura del processo senza una decisione sul merito e senza condanna alle spese, evidenziando il ruolo della curatela nella gestione dei procedimenti legali pendenti.
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Rivalutazione contributi: l’anno di riferimento corretto
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha stabilito che per il calcolo delle pensioni dei professionisti forensi, la rivalutazione contributi sui redditi deve iniziare dal 1980. Tuttavia, la Corte ha precisato che il diritto alla prestazione pensionistica è strettamente legato ai contributi 'effettivamente versati'. Pertanto, se un professionista ha versato meno del dovuto a causa di un calcolo errato basato su un indice di rivalutazione inferiore, la sua pensione dovrà essere calcolata sulla base di quanto versato. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per valutare se l'errore del professionista nel versamento fosse 'scusabile'.
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Onere della riserva: la Cassazione chiarisce i limiti
La Cassazione stabilisce che il mancato rispetto dell'onere della riserva in un appalto pubblico comporta la decadenza da ogni pretesa, incluse quelle per danno extracontrattuale. La Corte ha cassato la decisione d'appello che aveva erroneamente ritenuto una domanda di risarcimento svincolata dalla tardività delle riserve, affermando che la tardività preclude l'esame di qualsiasi pretesa collegata, a prescindere dal titolo giuridico invocato.
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Compenso fase istruttoria: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un avvocato ammesso al gratuito patrocinio, stabilendo un principio fondamentale sulla liquidazione delle spese legali. La Corte ha chiarito che il compenso per la fase istruttoria è sempre dovuto, in quanto parte integrante e inscindibile della 'fase di trattazione' prevista dai parametri forensi. La precedente decisione della Corte d'Appello, che aveva omesso di liquidare tale fase, è stata cassata con rinvio per una nuova e corretta determinazione del compenso.
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Risarcimento medici specializzandi: prescrizione e limiti
Un gruppo di medici specializzatisi tra il 1979 e il 1989 ha citato lo Stato per ottenere un risarcimento a causa della tardiva attuazione di direttive UE che prevedevano una giusta remunerazione. La Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili, confermando che il diritto al risarcimento medici specializzandi si è estinto per prescrizione. Il termine decennale, secondo la Corte, è iniziato il 27 ottobre 1999 e, essendo l'azione legale stata avviata nel 2018, era ormai scaduto. I ricorrenti sono stati inoltre condannati per lite temeraria.
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Rinuncia al ricorso: le spese legali secondo Cassazione
Un gruppo di medici specializzandi ha presentato rinuncia al ricorso in Cassazione riguardante il loro diritto a una retribuzione per gli anni di specializzazione non pagati. La Corte ha dichiarato estinto il giudizio ma, a causa della presentazione tardiva della rinuncia (solo tre giorni prima dell'udienza), ha esercitato il suo potere discrezionale previsto dall'art. 391 c.p.c., condannando i medici a rimborsare una parte delle spese legali sostenute dallo Stato, motivando la decisione con la mancata possibilità per la controparte di evitare l'attività difensiva.
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Prescrizione medici specializzandi: Cassazione conferma
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30145/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un gruppo di medici specializzandi che chiedevano un risarcimento per la mancata retribuzione durante la specializzazione negli anni '80. La Corte ha confermato la consolidata giurisprudenza sulla prescrizione medici specializzandi, stabilendo che il diritto al risarcimento si è estinto per il decorso del termine decennale. Inoltre, i ricorrenti sono stati condannati per lite temeraria, avendo agito contro un orientamento giuridico ormai pacifico.
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Prescrizione risarcimento medici: la Cassazione conferma
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30147/2025, ha dichiarato inammissibili i ricorsi di un gruppo di medici che chiedevano il risarcimento per non aver ricevuto compenso durante la specializzazione. La Corte ha confermato il proprio orientamento consolidato, stabilendo che il diritto al risarcimento si è estinto per prescrizione, essendo decorso il termine decennale a partire dalla legge n. 370/1999. È stata inoltre inflitta una condanna per lite temeraria, data la palese infondatezza dei ricorsi basati su questioni già ampiamente decise dalla giurisprudenza.
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Eccezione di incompetenza: i requisiti di validità
La Corte di Cassazione stabilisce che l'eccezione di incompetenza territoriale, in cause relative a diritti di obbligazione come l'azione revocatoria, deve contestare tutti i fori alternativi previsti dalla legge. Se l'eccezione è incompleta, viene dichiarata inammissibile e la competenza resta al giudice originariamente adito. Nel caso specifico, i convenuti avevano contestato solo alcuni dei fori possibili, rendendo la loro eccezione inefficace.
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Eredità transnazionale: la scissione e i debiti
In un complesso caso di eredità transnazionale di un cittadino britannico con beni mobili nel Regno Unito e immobili in Italia, la Corte di Cassazione interviene nuovamente. La Corte accoglie parzialmente i ricorsi, cassando la sentenza d'appello. Afferma che il giudice di merito ha errato nel negare l'istruttoria per provare la capienza del patrimonio mobiliare per un legato e ha commesso un errore nella doppia imputazione di alcuni debiti. Il caso viene rinviato per un nuovo esame su questi punti specifici e sulla cancellazione di una trascrizione.
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Soggettività giuridica: azione contro ospedale nullo
La Corte di Cassazione conferma che una causa per risarcimento danni da colpa medica non può essere intentata contro un presidio ospedaliero, in quanto mera articolazione organizzativa priva di soggettività giuridica. L'azione va diretta contro l'Azienda Sanitaria di riferimento. La Corte ha chiarito che, se la causa è avviata contro un'entità inesistente legalmente (un 'non-soggetto'), la domanda è inammissibile e non è possibile sanare il vizio integrando il contraddittorio con l'ente corretto.
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