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Diritto Civile

Prescrizione azione restituzione: quando decorre?
Un ente regionale, dopo aver ottenuto l'annullamento di una sentenza sfavorevole in Cassazione, ha atteso troppo tempo per richiedere la restituzione delle somme versate. La Suprema Corte ha confermato che il termine decennale per la prescrizione dell'azione di restituzione decorre dalla data della sentenza di Cassazione, non dal successivo giudizio di rinvio. Poiché l'ente non ha agito entro dieci anni, il suo diritto si è estinto e il ricorso è stato dichiarato inammissibile.
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Arricchimento senza causa: PA deve pagare?
Una società esegue lavori per un ente pubblico ma la sua richiesta di pagamento viene respinta per insufficienza di prove sul contratto. La Corte di Cassazione interviene, affermando che, anche in assenza di un'azione contrattuale valida, l'impresa ha diritto a che venga esaminata la sua domanda di indennizzo per arricchimento senza causa, poiché l'ente ha comunque beneficiato dei lavori. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione su questo specifico punto.
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Assistenza sanitaria AIRE: la Cassazione esamina il caso
La Corte di Cassazione esamina il caso di un cittadino iscritto all'AIRE a cui è stata negata l'assistenza sanitaria nazionale oltre il limite temporale previsto. La Corte d'Appello aveva respinto la sua richiesta e lo aveva condannato per lite temeraria. A fronte delle importanti questioni di costituzionalità sollevate riguardo alla presunta discriminazione nell'assistenza sanitaria AIRE, la Suprema Corte ha deciso di rinviare la causa alla pubblica udienza della Prima Sezione Civile per una trattazione approfondita, senza ancora decidere nel merito.
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Azione 2932 c.c.: preliminare nullo senza dati mutuo
La Corte di Cassazione ha confermato il rigetto di una domanda di trasferimento immobiliare basata su un'azione 2932 c.c. La causa del rigetto risiede nella mancata specificazione, da parte della promissaria acquirente, degli elementi essenziali del mutuo fondiario che si sarebbe dovuta accollare come parte del prezzo. Secondo la Corte, l'assenza di dettagli come il piano di ammortamento e le rate residue impedisce al giudice di emettere una sentenza che rispecchi fedelmente l'accordo originale, requisito fondamentale per l'accoglimento della domanda.
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Motivazione apparente: annullato decreto di espulsione
La Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza di un Giudice di Pace che confermava un decreto di espulsione nei confronti di un cittadino straniero. La decisione si fonda sul principio della motivazione apparente: il giudice di merito si era limitato a un'affermazione generica sulla sussistenza dei requisiti di legge, senza analizzare le specifiche contestazioni sollevate dal ricorrente riguardo ai suoi legami familiari in Italia e alla valutazione della sua pericolosità sociale. L'ordinanza è stata cassata con rinvio per un nuovo esame.
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Decreto di espulsione: sospeso se pende ricorso
La Corte di Cassazione ha stabilito che un decreto di espulsione deve essere sospeso se, successivamente alla sua emissione, il cittadino straniero presenta una domanda di protezione speciale. In questo caso, un cittadino straniero, residente in Italia da anni con la sua famiglia, aveva impugnato il proprio decreto di espulsione. Durante il giudizio, aveva richiesto la protezione speciale. La Suprema Corte ha cassato la decisione del Giudice di Pace che aveva ignorato tale richiesta, affermando che il giudice avrebbe dovuto dichiarare la sospensione dell'efficacia del decreto espulsivo in attesa della decisione definitiva sulla protezione.
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Opposizione decreto ingiuntivo avvocato: rito scelto
Un cliente ha presentato opposizione a un decreto ingiuntivo di un avvocato per compensi stragiudiziali. La Cassazione ha chiarito che l'opposizione può essere proposta con rito sommario (art. 702-bis c.p.c.) e la sua tempestività va valutata dalla data di deposito del ricorso, non dalla notifica.
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Clausola compromissoria consumatore: nulla se vessatoria
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 5936/2024, ha stabilito un principio fondamentale a tutela dei consumatori. Una clausola compromissoria consumatore, se ritenuta vessatoria, può essere dichiarata nulla dal giudice anche in sede di impugnazione del lodo arbitrale, pure se il consumatore non aveva sollevato l'eccezione durante il procedimento arbitrale. La Corte ha affermato la prevalenza del diritto dell'Unione Europea sulla normativa procedurale nazionale, sottolineando che la tutela del consumatore è una questione di ordine pubblico e il giudice ha il dovere di rilevare d'ufficio la natura abusiva di tali clausole.
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Riesame trattenimento straniero: sempre ammesso
Un cittadino straniero, detenuto in un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR), ha impugnato il rigetto di un'istanza di revisione del suo trattenimento. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che il riesame del trattenimento straniero è sempre ammissibile, poiché le misure cautelari che incidono sulla libertà personale possono essere riesaminate in ogni momento, senza che operi il principio del 'ne bis in idem'. Di conseguenza, ha annullato la decisione del tribunale inferiore.
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Inespellibilità straniero: legami sociali e familiari
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 5952/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di inespellibilità straniero. Un giudice non può rigettare l'opposizione a un decreto di espulsione basandosi unicamente su dati formali, come la mancanza di un lavoro registrato o un diniego amministrativo di protezione. È obbligatorio un esame approfondito della vita reale del cittadino, inclusi i legami familiari e sociali, la durata del soggiorno e l'effettivo inserimento nel tessuto sociale italiano, per tutelare il diritto alla vita privata e familiare.
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Traduzione provvedimento espulsione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha annullato un'ordinanza del Giudice di Pace che confermava un'espulsione. Il motivo è la mancata traduzione del provvedimento di espulsione nella lingua madre del cittadino straniero (arabo), essendo stata ritenuta insufficiente la versione in inglese in assenza di prova della sua comprensione. La Corte ha stabilito che l'amministrazione deve dimostrare l'impossibilità di tradurre nella lingua madre, ad esempio per la sua rarità, cosa non avvenuta nel caso di specie. Il caso è stato rinviato al Giudice di Pace per una nuova valutazione.
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Certificato di abitabilità: recesso ingiustificato
Una promissaria acquirente recede da un contratto preliminare di compravendita immobiliare a causa della mancanza del certificato di abitabilità. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 5963/2024, ha respinto il suo ricorso, stabilendo che il recesso è illegittimo se il vizio è sanabile. Poiché il venditore ha successivamente ottenuto il certificato, l'inadempimento non è stato ritenuto 'grave' da giustificare la risoluzione del contratto, ma solo un ritardo formale, non incidendo sulla commerciabilità del bene.
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Motivazione apparente: annullata proroga di trattenimento
La Corte di Cassazione ha annullato un provvedimento di proroga del trattenimento di un cittadino straniero in un CPR. La decisione è basata sulla motivazione apparente del Giudice di Pace, che si era limitato a richiamare le ragioni della Questura senza una valutazione autonoma delle censure sollevate dalla difesa, violando i requisiti minimi di legge.
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Espulsione e matrimonio: l’intento non basta
Un cittadino straniero, colpito da un decreto di espulsione per soggiorno irregolare, ha impugnato il provvedimento sostenendo di trovarsi in Italia per sposare una cittadina italiana. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che la semplice fissazione di un appuntamento per le pubblicazioni di matrimonio non è sufficiente a dimostrare la "serietà di intenti" necessaria a configurare un progetto di vita familiare che possa ostacolare l'espulsione. È necessario fornire prove concrete della relazione e del progetto matrimoniale.
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Illegittimità trattenimento straniero: quando è nullo
La Corte di Cassazione ha annullato la proroga del trattenimento di un cittadino straniero, stabilendo l'illegittimità del provvedimento. La decisione si fonda sulla manifesta illegittimità del decreto di espulsione presupposto, emesso per 'sottrazione ai controlli di frontiera', nonostante il soggetto fosse stato identificato e fotosegnalato dalle autorità italiane al suo arrivo a seguito di un soccorso in mare. La Corte ha ribadito che il giudice della convalida deve sempre verificare la legittimità dell'atto di espulsione.
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Motivazione provvedimento di espulsione: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza del Giudice di Pace che confermava l'espulsione di un cittadino nigeriano. La Corte ha stabilito che la decisione mancava di una reale motivazione del provvedimento di espulsione, in quanto il giudice non aveva esaminato concretamente i rischi specifici denunciati dal ricorrente nel suo Paese d'origine, limitandosi a un riferimento generico alla legge. La causa è stata rinviata per una nuova valutazione dei fatti.
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Obbligo di informativa: Cassazione annulla trattenimento
La Corte di Cassazione ha annullato due decreti di trattenimento nei confronti di un cittadino straniero, evidenziando la violazione dell'obbligo di informativa. L'ordinanza stabilisce che il giudice della convalida deve verificare d'ufficio che lo straniero sia stato compiutamente informato sulla possibilità di richiedere protezione internazionale prima di poter legittimare la sua detenzione, anche in assenza di una specifica richiesta. La mancata prova di tale adempimento rende illegittimo il provvedimento restrittivo della libertà personale.
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Diritto di asilo: l’obbligo di informazione è cruciale
Un cittadino straniero, soccorso in mare, riceve un ordine di respingimento senza essere stato informato sulla possibilità di chiedere protezione internazionale. La Corte di Cassazione stabilisce che la mancata informazione preliminare invalida il provvedimento, sottolineando come la tutela del diritto di asilo imponga alle autorità questo dovere fondamentale. La decisione del giudice di merito viene annullata.
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Proroga del trattenimento: no a motivazioni apparenti
La detenzione di un cittadino straniero è stata prorogata da un Giudice di Pace tramite un modulo generico e prestampato. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che la proroga del trattenimento deve basarsi su una motivazione specifica e concreta, specialmente in presenza di precise obiezioni della difesa. L'utilizzo di formule di stile equivale a una motivazione 'apparente', in violazione dei diritti fondamentali della persona.
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Proroga trattenimento stranieri: motivazione rafforzata
La detenzione di un cittadino straniero è stata estesa per la seconda volta, basandosi unicamente su una richiesta di identificazione pendente presso un'ambasciata. La Corte di Cassazione ha annullato tale provvedimento, stabilendo che per ogni proroga trattenimento stranieri successiva alla prima è indispensabile una 'motivazione rafforzata', fondata su elementi concreti che dimostrino la probabilità di identificazione, requisito mancante nel caso specifico.
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