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Diritto Bancario

Domanda di restituzione: la Cassazione fa chiarezza
Un istituto di credito, dopo aver versato una somma in esecuzione di una sentenza d'appello poi annullata, ha presentato una domanda di restituzione. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7453/2024, ha cassato la successiva decisione del giudice di rinvio per un errore di calcolo. La sentenza chiarisce che la restituzione deve basarsi sull'importo effettivamente pagato e non su valori intermedi, evidenziando l'illogicità della motivazione del giudice di merito e l'importanza di un corretto rapporto di dare e avere tra le parti.
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Restituzione per inadempimento: buona fede e interessi
In un caso di investimento in titoli finanziari, la Cassazione solleva una questione cruciale sulla restituzione per inadempimento. Con un'ordinanza interlocutoria, la Corte si interroga se le regole sulla buona fede, che determinano la decorrenza degli interessi, si applichino anche quando un contratto valido viene meno. La decisione finale, rinviata a una pubblica udienza, chiarirà se gli interessi sulla somma da restituire decorrano dal pagamento o dalla domanda giudiziale.
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Onere della prova: investitore perde causa contro banca
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che rigettava la richiesta di risarcimento di un investitore contro un istituto di credito. Il caso sottolinea l'importanza dell'onere della prova: non è sufficiente una contestazione generica, ma l'investitore deve allegare specificamente gli inadempimenti della banca e provare il nesso causale con il danno subito. La Corte ha distinto tra la determinatezza della domanda (ammissibilità) e la sua fondatezza nel merito (prova), chiarendo che la prima non implica la seconda.
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Nullità contratto bancario: la forma scritta è sacra
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito il principio fondamentale della nullità del contratto bancario in assenza della forma scritta. Il caso riguardava la richiesta di nullità di diversi conti correnti e contratti accessori da parte di una società e dei suoi soci contro un istituto di credito. La Corte ha stabilito che la mancanza della forma scritta comporta la nullità totale del rapporto, escludendo la possibilità di applicare meccanismi sostitutivi per il calcolo degli interessi. Di conseguenza, le parti sono tenute alla restituzione reciproca delle somme: il cliente deve restituire il capitale ricevuto con gli interessi legali, e la banca deve restituire tutti gli interessi percepiti. La Corte ha inoltre chiarito che anche i contratti accessori, come i conti per l'anticipo su fatture, richiedono una specifica pattuizione scritta che ne determini le condizioni economiche, non essendo sufficiente un mero collegamento funzionale a un contratto principale.
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Contratti Swap Nullità: la Cassazione conferma
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una banca, confermando la nullità di alcuni contratti swap stipulati con un'azienda. La decisione si fonda sulla violazione degli obblighi informativi, la non qualifica dell'azienda come "operatore qualificato", e la nullità strutturale dei contratti per mancanza di una causa meritevole di tutela, in quanto presentati come di copertura ma in realtà speculativi e privi di trasparenza sui costi e rischi (mark to market).
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Consulenza tecnica d’ufficio: limiti e poteri del CTU
La Cassazione esamina un caso di contratti derivati, chiarendo i limiti di una consulenza tecnica d'ufficio (CTU). L'ordinanza rigetta il ricorso di un istituto di credito contro una condanna basata sulla CTU, affermando che in materia contabile il CTU può acquisire documenti non prodotti in causa. L'eccezione di nullità della CTU deve essere sollevata tempestivamente dal difensore, non bastando le osservazioni del consulente di parte. La Corte accoglie parzialmente il ricorso incidentale della società cliente, rinviando al giudice d'appello la valutazione su una domanda di nullità per costi occulti non esaminata in precedenza.
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Terzo datore di pegno: diritti e differenze con il fideiussore
Un soggetto aveva garantito il debito del fratello verso una banca costituendo un pegno sui propri titoli. Dopo aver pagato il debito per evitare l'escussione del pegno, ha chiesto il rimborso al fratello, il quale si è opposto sostenendo di non essere stato preavvisato del pagamento, perdendo così la possibilità di sollevare eccezioni contro la banca. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che la figura del terzo datore di pegno non è assimilabile a quella del fideiussore e, pertanto, non è soggetta all'obbligo di preavviso previsto dall'art. 1952 c.c.
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Cessione del credito e azione revocatoria: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7395/2024, ha stabilito che in caso di cessione del credito, il nuovo creditore può subentrare e proseguire l'azione revocatoria iniziata dal creditore originario. La Corte ha rigettato i ricorsi dei debitori che contestavano tale successione nel processo e la sussistenza dei presupposti per la revoca di atti di disposizione patrimoniale, confermando la decisione della Corte d'Appello.
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Dispositivo e motivazione: come interpretare la sentenza
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7340/2024, ha chiarito il rapporto tra dispositivo e motivazione di una sentenza. Nel caso esaminato, una Corte d'Appello aveva erroneamente ritenuto accolta una domanda di revocatoria basandosi solo sulla motivazione di una sentenza di primo grado, nonostante il dispositivo si pronunciasse unicamente sulla nullità di un pegno. La Cassazione ha cassato la sentenza d'appello, affermando che il dispositivo chiaro e inequivocabile prevale sulla motivazione e non può essere contraddetto da essa. Non si può 'immaginare' una statuizione che il giudice non ha pronunciato nel suo comando finale.
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Nullità contratti swap: la Cassazione decide
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha stabilito la nullità dei contratti swap quando l'intermediario omette di indicare elementi essenziali come il valore iniziale (mark to market), i costi impliciti e gli scenari probabilistici. Nel caso esaminato, una società alberghiera aveva stipulato un contratto derivato con un istituto di credito. La Suprema Corte, riformando la decisione di merito che aveva concesso solo un risarcimento, ha dichiarato la nullità strutturale del contratto per indeterminatezza dell'oggetto, sottolineando che la trasparenza su tutti i costi e i rischi è un requisito di validità e non solo un obbligo informativo.
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Nullità fideiussione ABI: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 7329/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di alcuni fideiussori che contestavano la validità di una garanzia bancaria. I ricorrenti lamentavano la nullità della fideiussione per conformità a uno schema ABI anti-concorrenziale e l'inefficacia probatoria dell'estratto conto. La Corte ha ribadito il principio della nullità parziale per tali fideiussioni e confermato che l'estratto conto ha piena efficacia probatoria anche verso il garante se non contestato dal debitore principale. Il ricorso è stato respinto per difetto di autosufficienza e perché contrario a principi giurisprudenziali consolidati.
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Responsabilità della banca: l’invito a disinvestire
La Corte di Cassazione analizza un caso di investimenti non autorizzati e con firme false effettuati da un direttore di filiale. La Corte ha stabilito che la responsabilità della banca per i danni non può essere ridotta attribuendo un concorso di colpa ai clienti solo perché non hanno seguito un generico invito a disinvestire, soprattutto se tale invito è pervenuto durante la causa. Il provvedimento chiarisce i limiti del dovere del danneggiato di mitigare il danno.
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Obbligo informativo banca: i motivi di inammissibilità
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di alcuni investitori contro un istituto di credito. Il caso riguarda la presunta violazione dell'obbligo informativo della banca in un contratto di gestione patrimoniale. La Corte ha respinto i motivi di ricorso in quanto critiche di merito non consentite in sede di legittimità, o perché non si confrontavano adeguatamente con la ratio decidendi della sentenza d'appello, confermando la decisione dei giudici di grado inferiore.
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Obblighi informativi banca: rinvio in Cassazione
Un'ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha disposto il rinvio di una causa relativa agli obblighi informativi della banca in materia di investimenti in obbligazioni ad alto rischio. La Corte d'Appello aveva condannato l'istituto di credito alla restituzione delle somme investite da un cliente per violazione dei doveri di informazione. La Cassazione, tuttavia, ha sospeso la decisione in attesa della risoluzione di un'altra causa pendente che affronta questioni giuridiche simili e potenzialmente interferenti, in particolare riguardo alle restituzioni reciproche e alla decorrenza degli interessi.
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Notifica titolo esecutivo: quando è nulla senza?
Una società si opponeva a un atto di precetto, sostenendo la sua nullità per la mancata preventiva notifica del titolo esecutivo. Il credito derivava da un mutuo originariamente fondiario, ma dichiarato nullo come tale e convertito in ordinario da una sentenza passata in giudicato su quel punto. La Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che, venuta meno la qualifica di mutuo fondiario, non si applica più l'eccezione che esonera dalla notifica del titolo. Di conseguenza, la mancata notifica titolo esecutivo ha reso nullo l'atto di precetto.
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Riduzione ipoteca: quando è negata al non proprietario
Una società chiede la riduzione ipoteca su immobili ricevuti in permuta ma non ancora completati. La Cassazione rigetta il ricorso, confermando le decisioni dei giudici di merito. Poiché la proprietà non era stata trasferita a causa del mancato completamento dei lavori, la società non aveva il diritto di ottenere la riduzione, nonostante il suo interesse ad agire.
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Ritardo cancellazione ipoteca: onere della prova
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7118/2024, ha stabilito che in caso di richiesta di risarcimento danni per ritardo cancellazione ipoteca, spetta al debitore dimostrare il momento esatto in cui ha richiesto il consenso alla banca. In assenza di tale prova, non è possibile addebitare alla banca un ritardo colpevole. La vicenda riguarda dei garanti ipotecari che, dopo aver estinto un debito, non sono riusciti a vendere l'immobile a causa del presunto ritardo della banca nel fornire il consenso alla cancellazione, perdendo così la caparra e subendo un danno. La Corte ha ritenuto il ricorso inammissibile, confermando la decisione d'appello che negava il risarcimento per difetto di prova.
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Prescrizione bancaria: onere della prova del fido
In un caso di opposizione a un'esecuzione immobiliare, la Corte di Cassazione ha affrontato la questione della prescrizione bancaria per la restituzione di somme indebitamente pagate. La Corte ha stabilito che l'onere della prova sull'esistenza di un contratto di apertura di credito (fido) grava sul correntista. In assenza di tale prova, i versamenti su un conto in passivo si considerano solutori, facendo decorrere il termine di prescrizione da ogni singolo pagamento. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio per aver erroneamente presunto la natura ripristinatoria delle rimesse.
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Onere della prova: estratti conto non sono l’unica prova
Una società cita in giudizio una banca per la restituzione di somme indebitamente pagate. La Corte d'Appello respinge la domanda per la mancanza dell'estratto conto finale. La Cassazione cassa la sentenza, affermando che l'onere della prova può essere assolto anche con altri mezzi documentali, poiché gli estratti conto non costituiscono l'unica prova possibile per ricostruire i movimenti del rapporto.
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Errore di calcolo del saldo: Cassazione e CTU
La Corte di Cassazione ha annullato una decisione della Corte d'Appello a causa di un grave errore di calcolo del saldo di diversi conti bancari. La corte di secondo grado aveva erroneamente determinato un credito a favore del cliente, mentre la perizia tecnica (CTU) dimostrava in realtà un debito. La Cassazione ha evidenziato il mancato esame dei fatti decisivi emersi dalla CTU, rinviando il caso per una nuova valutazione.
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