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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Impugnazione, notificazione presso il procuratore
L’impugnazione presso il procuratore costituito, e/o domiciliatario della parte, per soddisfare gli oneri imposti dall’art.
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Delibera assemblea, compenso amministratore
2373 c. c. , la prevalente dottrina, gran parte della giurisprudenza di merito e la giurisprudenza di legittimità non sono inclini a considerare annullabile per conflitto di interessi la deliberazione determinativa del compenso dell’amministratore per il mero fatto che essa sia stata adottata col voto determinante espresso dallo stesso amministratore che abbia preso parte all’assemblea in veste di socio, se non ne risulti altresì pregiudicato l’interesse sociale. E lo stesso principio è stato applicato anche in un caso in cui la validità di una siffatta deliberazione era stata vagliata sotto il diverso profilo dell’eventuale vizio di eccesso di potere, ritenendosi comunque essenziale l’accertamento della sproporzione del compenso attribuito.
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Concorrenza sleale tra professionisti
In un comune nel quale è prevista una sola sede notarile, i notai diversi dal titolare possono esercitarvi la propria attività professionale (e proprio in virtù dell’aspetto libero - professionale) in modo accessorio sia sotto il profilo funzionale, sia sotto quello economico rispetto al proprio ufficio - studio posto in comune diverso e che, quindi, resta esclusa la facoltà per essi di esercitarvi un’attività continuativa, generalizzata e stabilizzata. Come costantemente affermato, tale norma non vale ad esonerare il danneggiato dall’onere probatorio e, anzi, lo grava dell’esigenza di offrire al giudice elementi idonei allo scopo.
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Conto corrente bancario, responsabilità del fiduciario
2043 c. c. , del danno cagionato ai terzi per effetto dell’illecito. Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009
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Il negozio fiduciario
Il negozio fiduciario si realizza mediante il collegamento di due negozi, l’uno di carattere esterno, realmente voluto e con efficacia verso i terzi, e l’altro di carattere interno, pure effettivamente voluto, ed obbligatorio, diretto a modificare il risultato finale del primo negozio per cui il fiduciario è tenuto a trasferire il bene o l’utilità al fiduciante o a un terzo.
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La sentenza di applicazione di pena patteggiata
costituisce un importante elemento di prova per il giudice di merito il quale, ove intenda disconoscere tale efficacia probatoria, ha il dovere di spiegare le ragioni per cui l’imputato avrebbe ammesso una sua insussistente responsabilità, ed il giudice penale abbia prestato fede a tale ammissione.
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Consulenza tecnica disposta dal P.M.
Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009
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Licenziamento, dichiarazioni nel corso delle indagini
Nell’accertamento della sussistenza di determinati fatti e della loro idoneità a costituire giusta causa di licenziamento, il giudice del lavoro può fondare il suo convincimento sulle dichiarazioni testimoniali assunte nel corso delle indagini preliminari, anche se sia mancato il vaglio critico del dibattimento ove il procedimento penale sia stato definito ai sensi dell’art. 444 c. p. p. , potendo la parte, del resto, contestare nell’ambito del giudizio civile, i fatti così acquisiti in sede penale.
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Giudice civile, risultanze indagini preliminari
Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009
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Assunzione obbligatoria del lavoratore disabile
Ne consegue che il datore di lavoro può legittimamente rifiutare l’assunzione non soltanto di un lavoratore con qualifica diversa, ma anche di un lavoratore con qualifica simile a quella richiesta, in mancanza di un suo previo addestramento o tirocinio da svolgere secondo le modalità previste dall’art.
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Obblighi del datore di lavoro non delegabili
Pur a fronte di una delega corretta ed efficace, non potrebbe andare esente da responsabilità il datore di lavoro allorché le carenze nella disciplina antinfortunistica e, più in generale, nella materia di sicurezza, attengano a scelte di carattere generale della politica aziendale ovvero a carenze strutturali, rispetto alle quali nessuna capacità di intervento possa realisticamente attribuirsi al delegato alla sicurezza. Tali principi hanno trovato conferma nel decreto legislativo n. 81 del 2008, che prevede, infatti, gli obblighi del datore di lavoro non delegabili, per l’importanza e, all’evidenza, per l’intima correlazione con le scelte aziendali di fondo che sono e rimangono attribuite al potere/dovere del datore di lavoro.
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Infortuni sul lavoro, imprese di grandi dimensioni
Nelle imprese di grandi dimensioni non è possibile attribuire tout court all’organo di vertice la responsabilità per l’inosservanza della normativa di sicurezza, occorrendo sempre apprezzare l’apparato organizzativo che si è costituito, sì da poter risalire, all’interno di questo, al responsabile del settore. E’ altrettanto vero che il problema interpretativo ricorrente è sempre stato quello della individuazione delle condizioni di legittimità della delega: questo, per evitare una facile elusione dell’obbligo di garanzia gravante sul datore di lavoro, ma, nel contempo, per scongiurare il rischio, sopra evidenziato, di trasformare tale obbligo in una sorta di responsabilità oggettiva, correlata tout court alla posizione soggettiva di datore di lavoro.
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Infortuni sul lavoro, Inail, costituzione di parte civile
Ulteriore conferma della correttezza di tale interpretazione può desumersi da una disposizione del d. lgs. Anche questa disposizione conferma la diversità di posizione che si è voluta riconoscere all’Inail rispetto agli altri soggetti menzionati al comma 2, e conferma che con il prescrivere l’obbligo di dare notizia all’Inail dell’inizio dell’azione penale ai fini della costituzione di parte civile e dell’azione di regresso si è voluto attribuire all’istituto quella legittimazione in tal senso.
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Retrodatazione inizio della durata del rapporto di lavoro
L’azione per il riconoscimento di una maggiore anzianità mediante retrodatazione dell’inizio della durata del rapporto di lavoro, che si sia fondata su una ipotesi di intermediazione nelle prestazioni di lavoro, in violazione dei diritti posti dall’art. 1 della legge 1369 del 1960, non è soggetta a prescrizione, atteso che è correlata alla imprescrittibile facoltà di rimuovere una ipotesi si nullità del contratto di lavoro.
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Tentativo obbligatorio di conciliazione
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 6336 del 16 marzo 2009
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Appalti concessi dalle Ferrovie dello Stato
In caso di impiego di manodopera negli appalti concessi dalle Ferrovie dello Stato successivamente all’entrata in vigore della legge n. 210 del 1985, è da escludere che l’operatività del generale divieto previsto dalla legge n. 1369 del 1960, art.
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Azione revocatoria ordinaria
Ma questi principi non possono essere utilmente invocati quando il preteso creditore abbia contemporaneamente già agito anche per conseguire la condanna della controparte al pagamento del credito e si sia visto rigettare la domanda con una pronuncia del giudice che, non essendo stata da lui impugnata, è ormai divenuta definitiva. Infatti, l’ordinamento giuridico vigente non prevede le sentenze di rigetto allo stato, e perciò l’accertamento dell’inesistenza di un diritto per difetto di prova, una volta formatosi il giudicato formale, costituisce giudicato sostanziale, nel senso che la domanda deve ritenersi non più proponibile in un nuovo giudizio fra le stesse parti.
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Azione revocatoria ordinaria, fallimento del debitore
Il sopravvenuto fallimento del debitore non determina l’improcedibilità dell’azione revocatoria ordinaria promossa da un singolo creditore al fine di far dichiarare a sé inopponibile un atto di disposizione compiuto dal debitore sul proprio patrimonio, quando il curatore del fallimento non manifesti la volontà di subentrare in detta azione, né altrimenti risulti aver intrapreso, con riguardo a quel medesimo atto di disposizione, altra analoga azione a norma dell’art. Cassazione Civile, Sezione Unite, Sentenza n. 29421 del 17 dicembre 2008
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Rischi derivanti dall’opera
Ove lavoratori dipendenti da più imprese siano presenti sul medesimo teatro lavorativo, i cui rischi lavorativi interferiscano con l’opera o con il risultato dell’opera di altri soggetti (lavoratori dipendenti o autonomi), tali rischi concorrono a configurare l’ambiente di lavoro ai sensi degli artt. 4 e 5 D. P. R. 27 Aprile 1955, n. 547, sicché ciascun datore di lavoro è obbligato, ai sensi dell’art.
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E’ inattendibile l’esame grafologico condotto su di una copia fotostatica
Soltanto nel documento originale possono individuarsi quegli elementi la cui peculiarità o addirittura singolarità consente di risalire, con elevato grado di probabilità, al reale autore della sottoscrizione in relazione alla conosciuta specificità del profilo calligrafico, degli strumenti di scrittura abitualmente usati, delle stesse caratteristiche psico-fisiche del soggetto rappresentati dalla firma. Non può invece che risultare […]
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