La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 43351/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una condanna per rapina consumata. La Corte ha ribadito che il reato si considera consumato, e non solo tentato, anche quando l'impossessamento della refurtiva da parte dell'autore del reato è solo momentaneo, purché sia sufficiente a far perdere alla vittima la disponibilità del bene. Il ricorso è stato respinto perché ritenuto generico e volto a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.
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