Un imputato ha ricevuto una sentenza la cui motivazione indicava una pena di due mesi e venti giorni, ma il cui dispositivo riportava quattro mesi. Ha richiesto la correzione dell'errore materiale, ma la Corte d'Appello ha respinto l'istanza. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27383/2024, ha dichiarato inammissibile il successivo ricorso, chiarendo che in caso di contrasto dispositivo motivazione, lo strumento corretto per contestare la pena è il ricorso per cassazione contro la sentenza originale, non l'istanza di correzione.
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