La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30799/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato, confermando la condanna per estorsione. Il caso chiarisce la distinzione tra estorsione e ragion fattasi, sottolineando che l'intervento di un terzo nel recupero di un credito, se agisce con violenza per un proprio tornaconto e chiede una somma superiore a quella dovuta, integra il più grave reato di estorsione.
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