La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9858/2024, ha rigettato il ricorso di un'imputata condannata per violazione delle prescrizioni imposte dall'autorità giudiziaria. L'imputata sosteneva una ridotta capacità di intendere e di volere a causa della sua condizione di tossicodipendenza. La Corte ha stabilito che, ai fini dell'esclusione o diminuzione dell'imputabilità, non è sufficiente un generico stato di tossicodipendenza, ma è necessario provare un'intossicazione cronica che abbia causato un'alterazione psicopatologica permanente e indipendente dall'assunzione di droga. Poiché la difesa non ha fornito tale prova specifica, il ricorso è stato respinto, confermando la condanna e negando l'applicazione della causa di non punibilità per tenuità del fatto a causa dell'abitualità del comportamento criminoso dell'imputata.
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