La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di un individuo per aver tentato di importare uno storditore elettrico. La decisione si basa sulla prova indiziaria derivante dall'etichetta di spedizione, che conteneva nome, cognome e indirizzo del destinatario. La Corte ha stabilito che tali elementi, nel loro insieme, costituiscono una serie di indizi gravi, precisi e concordanti, sufficienti a fondare un giudizio di colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio, respingendo la tesi difensiva secondo cui si trattava di un unico indizio insufficiente.
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