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poligamia

La poligamia, parola composta derivante dal latino tardo polygamĭa a sua volta dal greco πολυγαμία essa derivante da πολύγαμος composta da πολυ- (poli-, forma compositiva di πολύς «molto») e γάμος, tradotto in italiano con «nozze», in biologia e nelle scienze afferenti come l’etologia e l’antropologia, è il rapporto inerente la sfera sessuale e quella di relazione stabilito con vari scopi, riproduttivi, ricreativi, sociali, tra i soggetti di una specie. Il termine assume significati differenti nelle varie discipline, considerando anche il fatto che gli organismi possono essere anfigonici o meno, presentare ermafroditismo simultaneo o sequenziale, e implicare una serie di particolarità biologiche e sociali differenti da specie a specie. Possiamo, generalizzando, diversificare i diversi rapporti in comportamenti di tipo omosessuale, eterosessuale, bisessuale e comportamento sessuale situazionale, e in base alla numerosità delle relazioni di un dato individuo in: monogamia, con un rapporto di coppia, viene distinta etologicamente in monogamia sociale, monogamia sessuale, monogamia genetica, comportamento comune alla maggior parte degli uccelli, con articolate eccezioni, e ad alcuni mammiferi (dik-dik, arvicola dei campi e altri); poligamia, distinguibile in poliginia, ove il rapporto si manifesta con più femmine, comune alla maggior parte dei mammiferi (muflone, cervìdi e bovidi), e alcuni uccelli, poliandria, caso opposto, dove più maschi si uniscono al soggetto, con diffusione articolata tra i vertebrati (falaropo beccosottile), promiscuità, dove si creano situazioni e rapporti più complessi, con più individui coinvolti (bonobo). Ognuna delle relazioni, a seconda delle specie, è obbligatoria o facoltativa, e con diversificazioni molto articolate.

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