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manutenzione ordinaria

Si intende con manutenzione ordinaria, l’insieme delle azioni manutentive che hanno quale unico scopo quello di riportare un sistema (o un suo componente) da uno stato di avaria, allo stato di buon funzionamento precedente l’insorgere del problema, senza modificare o migliorare le funzioni svolte dal sistema, né aumentarne il valore, né migliorarne le prestazioni. Il fisco italiano, fino a qualche decina di anni fa consentiva di considerare come manutenzione ordinaria e conseguentemente spesare nell’esercizio, un importo massimo pari al 5% delle immobilizzazioni tecniche lorde, fermo restando la definizione di manutenzione ordinaria data nel paragrafo precedente. Le attività di manutenzione eccedenti la quota del 5% andavano spesate su più annualità seguendo i criteri di ammortamento del sistema in questione, ossia andavano gestite come attività di manutenzione straordinaria indipendentemente dallo scopo per il quale erano state eseguite. È evidente come questa impostazione fiscale fosse adeguata per la gran parte dell’industria manifatturiera leggera, ma fosse altrettanto penalizzante per l’industria manifatturiere pesante, dette anche industria di processo, e per l’industria primaria ed estrattiva. Gran parte di queste industrie, infatti, come ad esempio la sidrurgica e metallurgica, la chimica e petrolchimica, la cementiera, la produzione di energia, ecc., hanno costi di manutenzione ordinaria che superano anche abbondantemente (per la siderurgica fino a tre volte) il limite del 5% sulle immobilizzazioni tecniche lorde imposto dal fisco italiano per la deducibilità della manutenzione ordinaria all’interno di un solo esercizio. Il legislatore ha corretto questa impostazione nei primi anni novanta, dando facoltà di sforare il limite del 5% a tutte le imprese caratterizzate da rilevanti costi di manutenzione ordinaria. Oggi quindi, la principale differenza di trattamento fra manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria sta proprio nella loro natura, la prima comprendente la semplice manutenzione correttiva e la manutenzione preventiva minore (limitatamente alle operazioni di routine e di prevenzione del guasto, la seconda comprendente tutte le restanti azioni manutentive come la manutenzione migliorativa e la manutenzione preventiva rilevante (quali ad esempio revisioni, che in genere aumentano il valore dei sistemi e/o ne prolungano la longevità).

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