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intervalli

In musica si dice intervallo la distanza tra due suoni. A causa della fisiologia della percezione del suono, l’intervallo musicale non è percepito – e conseguentemente misurato – proporzionalmente alla differenza tra le frequenze dei suoni, ma alla differenza tra i loro logaritmi, cioè al rapporto tra le frequenze. Tale distanza si può verificare tra due suoni prodotti consecutivamente, e in tal caso si parlerà di intervallo melodico o diacronico o salto, oppure tra due suoni prodotti simultaneamente, e si dirà intervallo armonico o sincronico o bicordo. Un intervallo melodico si distingue anche per la direzione, ascendente o discendente, a seconda che il secondo suono sia rispettivamente più acuto o più grave rispetto al primo. Un intervallo armonico è caratterizzato anche da consonanza e dissonanza, fenomeni legati all’interferenza generata dai due suoni in questione. Gli intervalli, nella tradizione musicale europea, definiscono le distanze fra le note di una scala musicale e sono misurati in gruppi di toni e semitoni; intervalli più piccoli possono avere come unità di misura il comma o il cent. Si noti che l’intervallo musicale è una classificazione teorica delle distanze musicali e non delle distanze acustiche che separano un suono dall’altro. Per tale motivo, non rientra nel campo dell’accordatura e del temperamento.

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