La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 3194/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di accertamento sintetico. Un contribuente si era opposto a un avviso di accertamento giustificando le maggiori spese con i proventi di una vendita immobiliare, provata da una scrittura privata non registrata. La Corte ha chiarito che la data certa di una scrittura privata, necessaria per renderla opponibile a terzi come l'Agenzia delle Entrate, può essere dimostrata non solo con la registrazione, ma anche attraverso altri elementi di prova oggettivi, come un estratto conto bancario che attesti i pagamenti in date specifiche. La sentenza impugnata è stata quindi cassata con rinvio per una nuova valutazione delle prove.
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