La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3466/2024, ha stabilito un importante principio in materia di tassazione della clausola penale. Ha chiarito che tale clausola, inserita in un contratto, non costituisce una disposizione autonoma soggetta a imposta di registro separata. Essendo intrinsecamente e necessariamente collegata all'obbligazione principale, la sua tassazione è assorbita da quella prevista per la disposizione più onerosa del contratto stesso, in applicazione dell'art. 21, comma 2, del Testo Unico sull'Imposta di Registro.
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