LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Tributaria

Autonoma organizzazione: no IRAP per il professionista
Un professionista, socio di una grande società di consulenza per la quale lavorava in esclusiva, ha richiesto il rimborso dell'IRAP versata, sostenendo la mancanza del requisito della autonoma organizzazione. La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso, chiarendo che l'inserimento nella struttura organizzativa altrui, anche se complessa, non costituisce il presupposto impositivo per l'IRAP. È necessario che il professionista sia titolare e responsabile della propria organizzazione.
Continua »
Autonoma organizzazione IRAP: Cassazione chiarisce
Un professionista, socio di una grande società di consulenza, ha richiesto il rimborso dell'IRAP, sostenendo di non avere una autonoma organizzazione. La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso, stabilendo che l'inserimento nella struttura organizzativa di terzi, anche in qualità di socio, esclude il presupposto impositivo dell'IRAP, poiché il professionista non è il responsabile di tale organizzazione.
Continua »
Imposta Unica Scommesse: CTD non paga per il 2007
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 3622/2024, ha stabilito che l'Imposta Unica Scommesse non può essere richiesta al titolare di un Centro Trasmissione Dati (CTD) per gli anni d'imposta precedenti al 2011. Basandosi su una precedente sentenza della Corte Costituzionale, i giudici hanno affermato che l'applicazione retroattiva della norma violerebbe il principio di capacità contributiva, poiché l'operatore non aveva la possibilità di trasferire il carico fiscale sul bookmaker estero. Di conseguenza, la pretesa fiscale per l'anno 2007 è stata annullata.
Continua »
Sospensione giudizio tributario per definizione agevolata
La Corte di Cassazione ha ordinato la sospensione di un giudizio tributario a seguito della richiesta del contribuente di aderire alla definizione agevolata delle liti pendenti. Il caso riguardava un avviso di accertamento per maggiore IRPEF derivante da una partecipazione societaria. Il contribuente, dopo aver presentato istanza di definizione agevolata e pagato la prima rata, ha chiesto la sospensione del processo in Cassazione. La Corte, applicando l'art. 1, comma 236, della Legge 197/2022, ha accolto la richiesta, sospendendo il giudizio fino al 2027, data prevista per il pagamento dell'ultima rata. La decisione sottolinea che l'estinzione definitiva del processo è subordinata al completo e tempestivo pagamento di tutte le somme dovute.
Continua »
Definizione agevolata: rinvio del processo in Cassazione
La Corte di Cassazione, in un caso di accertamenti fiscali a carico di ex soci di una società estinta, ha disposto il rinvio del giudizio. La decisione, presa su istanza dell'Agenzia delle Entrate, mira a verificare l'esito della procedura di definizione agevolata intrapresa dai contribuenti. La Corte ha preliminarmente riunito due ricorsi connessi: uno contro la sentenza d'appello e l'altro contro la sua successiva revocazione per giudicato esterno.
Continua »
Imposta unica scommesse: CTD e bookmaker responsabili
Un bookmaker estero e il suo centro di trasmissione dati italiano hanno impugnato un avviso di accertamento per l'imposta unica scommesse. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la loro responsabilità solidale. Per i periodi d'imposta successivi al 2011, la Corte ha ritenuto la tassazione conforme ai principi UE e costituzionali, poiché la normativa nazionale mira a tutelare l'ordine pubblico e a prevenire l'evasione fiscale senza discriminare gli operatori stranieri.
Continua »
Autonoma organizzazione IRAP: no tax in another’s firm
La Corte di Cassazione ha confermato il diritto al rimborso dell'IRAP per un professionista che, pur essendo socio, svolgeva la propria attività di revisione contabile esclusivamente all'interno della struttura organizzativa di una grande società terza. La sentenza ribadisce che il presupposto impositivo dell'autonoma organizzazione IRAP sussiste solo quando il professionista è il diretto responsabile della struttura e non quando si limita a utilizzare quella di altri.
Continua »
Rimborso IVA non residenti: la sentenza deve motivare
Una società non residente ha richiesto il rimborso dell'IVA assolta su beni importati in Italia e poi trasferiti in un altro Stato UE. L'Agenzia delle Entrate ha negato il rimborso, ma la Commissione Tributaria Regionale ha accolto l'appello della società. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha annullato tale decisione per vizio di motivazione, in quanto il giudice di secondo grado non ha specificato se sussistessero i presupposti normativi per il rimborso IVA non residenti richiesto, violando il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
Continua »
Rimborso IVA: la prova del pagamento è essenziale
Una società immobiliare ha richiesto un rimborso IVA per canoni di leasing. L'Agenzia delle Entrate ha concesso solo un rimborso parziale, contestando la mancanza di prova del pagamento di tutti i canoni. La Corte di Cassazione ha stabilito che per ottenere il rimborso IVA, il contribuente ha l'onere di dimostrare non solo la registrazione delle fatture, ma anche l'effettivo pagamento, poiché questo è un fatto costitutivo del diritto al credito.
Continua »
Difetto di interesse: ricorso inammissibile
Una società impugna un accertamento fiscale per IVA. Durante il processo in Cassazione, aderisce a una definizione agevolata dei ruoli, pagando il debito. La Corte Suprema dichiara il ricorso inammissibile per sopravvenuto difetto di interesse, poiché l'adesione alla sanatoria dimostra la mancanza di interesse a proseguire la causa. La decisione chiarisce che tale comportamento processuale preclude l'esame nel merito del ricorso.
Continua »
Definizione agevolata: estingue il giudizio tributario
La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un giudizio tributario in cui un contribuente aveva aderito a una definizione agevolata. Il caso verteva su una cartella di pagamento per IRPEF, ma l'adesione del contribuente alla sanatoria fiscale ha portato alla cessazione della materia del contendere, rendendo superflua la decisione nel merito del ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate.
Continua »
Estinzione del giudizio per definizione agevolata
Una società cooperativa, coinvolta in una controversia con l'Agenzia delle Entrate per un recupero IVA su una cessione di terreni, ha visto il proprio caso giungere fino alla Corte di Cassazione. Durante il procedimento, la società ha aderito alla definizione agevolata delle liti pendenti prevista dalla Legge 197/2022. La Suprema Corte, verificata la sussistenza dei presupposti, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, ponendo fine alla disputa senza una decisione nel merito.
Continua »
Compensazione spese di lite: il caso di autotutela
Una società multinazionale ha impugnato un avviso di accertamento IVA, riqualificato dall'Agenzia delle Entrate come cessione di ramo d'azienda. Durante il processo, l'Agenzia ha annullato l'atto in autotutela, portando alla cessazione della materia del contendere. La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto il giudizio, disponendo la totale compensazione delle spese di lite. La decisione si fonda sulla sopravvenienza di una nuova legge che ha chiarito la complessa questione giuridica alla base dell'accertamento, giustificando così la compensazione integrale delle spese.
Continua »
Operazioni inesistenti: onere della prova fiscale
Un informatore farmaceutico si è visto contestare la deducibilità di costi per operazioni inesistenti. L'Agenzia delle Entrate ha fornito prove presuntive sulla fittizietà delle fatture, basate sull'inoperatività delle società fornitrici. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in presenza di indizi gravi, precisi e concordanti da parte dell'amministrazione finanziaria, l'onere di dimostrare l'effettività della prestazione ricade sul contribuente. La sentenza di secondo grado, che aveva annullato la pretesa fiscale con una motivazione apparente, è stata cassata con rinvio.
Continua »
Operazioni inesistenti: onere della prova in Cassazione
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di merito che aveva ritenuto deducibili i costi per presunte operazioni inesistenti. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato le fatture di un professionista basandosi su gravi indizi. La Corte ha ribadito che, di fronte a tali indizi, spetta al contribuente provare l'effettività delle operazioni, non essendo sufficiente la sola fattura.
Continua »
Impugnazione estratto di ruolo: i limiti della Corte
Un contribuente ha contestato un estratto di ruolo lamentando la mancata notifica di due avvisi di addebito. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, applicando una normativa sopravvenuta che limita l'impugnazione estratto di ruolo a soli tre casi specifici di pregiudizio effettivo (es. partecipazione ad appalti). Poiché il ricorrente non ha dimostrato di trovarsi in una di queste situazioni, la sua azione è stata respinta per carenza di interesse ad agire.
Continua »
Ruralità immobili: classificazione catastale decisiva
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 3478/2024, ha rigettato il ricorso di un contribuente in materia di ICI. La Corte ha ribadito che per ottenere l'esenzione fiscale legata alla ruralità degli immobili, non è sufficiente l'uso agricolo del bene né la sola presentazione di una domanda di variazione. È indispensabile e decisiva l'effettiva classificazione catastale dell'immobile nelle categorie A/6 o D/10, confermando un principio consolidato nella giurisprudenza tributaria.
Continua »
Definizione agevolata: estinzione del processo fiscale
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un processo tributario riguardante una cartella di pagamento per IRPEF. La controversia, nata da un disconoscimento di minusvalenze, è stata terminata non nel merito, ma perché il contribuente ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla legge, pagando le somme dovute e presentando la relativa domanda. Di conseguenza, il giudizio si è concluso per cessata materia del contendere, con spese a carico di chi le ha anticipate.
Continua »
Responsabilità cessionario: limiti al debito solidale
Il caso riguarda la responsabilità del cessionario di un credito d'imposta fittizio. Un gruppo societario aveva creato un credito inesistente, poi ceduto a due società del medesimo gruppo. La Commissione Tributaria Regionale aveva limitato la responsabilità delle società cessionarie al solo valore del credito ricevuto, escludendo sanzioni e interessi. L'Amministrazione Finanziaria ha impugnato tale decisione, sostenendo che la partecipazione consapevole alla frode dovrebbe comportare una responsabilità solidale per l'intero debito. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non ha deciso nel merito ma ha rinviato la causa a nuovo ruolo per sanare un difetto di notifica del ricorso a una delle parti, garantendo il corretto svolgimento del contraddittorio.
Continua »
Fascicolo aziendale non basta per l’esenzione IMU
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 3474/2024, ha stabilito che per ottenere l'esenzione ICI/IMU su un terreno agricolo non è sufficiente presentare il fascicolo aziendale. Quest'ultimo, pur essendo un documento rilevante nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, non costituisce prova piena dell'effettiva coltivazione del fondo. La Corte ha rigettato il ricorso di alcuni contribuenti, ribadendo che l'onere di dimostrare l'effettiva conduzione agricola del terreno spetta al contribuente che richiede l'agevolazione.
Continua »