Un consorzio di bonifica chiedeva l’esenzione IMU per gli anni 2013-2014 in virtù di un classamento catastale in categoria esente ottenuto solo nel 2020. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha negato l’efficacia retroattiva del classamento catastale, stabilendo che la variazione ha effetto solo per il futuro. La Corte ha chiarito che, ai fini IMU, vale la rendita iscritta in catasto al 1° gennaio dell’anno d’imposta, e la retroattività è ammessa solo in caso di correzione di un errore palese e incontestabile commesso dall’ufficio, circostanza non verificatasi nel caso di specie, dove la variazione derivava da un accordo conciliativo.
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