La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22712/2025, interviene sul tema del raddoppio termini accertamento fiscale. Il caso riguardava un avviso di accertamento notificato oltre i termini ordinari. La Corte ha stabilito che, per giustificare il raddoppio, è sufficiente la sussistenza dell’obbligo di denuncia penale, non la sua effettiva presentazione. Il giudice tributario deve quindi compiere una valutazione ex post (‘prognosi postuma’) per verificare se gli elementi raccolti dall’Agenzia Fiscale integrassero i presupposti di tale obbligo. La Corte ha cassato la sentenza precedente per difetto di motivazione e ha rinviato il caso, escludendo però l’applicabilità del raddoppio all’IRAP.
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